Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Giancarlino Benedetti Corcos – Dal dis-ordine all’armonico
una decina di pitture su tela
Comunicato stampa
Segnala l'evento
In Via Celsa 4 si inaugura mercoledì 7 Dicembre alle ore 19 la mostra personale dell'artista romano Giancarlino Benedetti Corcos.
"Dal dis-ordine all'armonico", propone una ricerca artistica articolata intorno a una decina di pitture su tela, di grande e medio formato. L'artista esorta il segno pittorico a comporsi usandolo, col colore, come stimolatore di contenuti che si astraggono o si concretizzano nel momento in cui la nostra mente li recepisce come emozione del nulla o del tutto. Durante la serata inaugurale verrà eseguita una performance teatrale scritta dall'artista sul tema della mostra. Di Giancarlino Benedetti Corcos si sono interessati studiosi e critici d'arte come Achille Bonito Oliva, Michele Greco, Henri Michaux per l'originalità del linguaggio che lo pone in continua ricerca e sperimentazione di materiali e composizioni. La mostra, a cura di Elise Desserne, rimarrà visibile fino al 20 Dicembre.
Dal Dis-ordine all'armonico
Su di una tela grezza, ove l'anima immacolata della materia rimane intera ed il suo fascino inviolato, Giancarlino Benedetti Corcos esorta il segno pittorico a comporsi; composizione ritmata da onnipresenti ed astratte note musicali, prodotte dallo scivolare o dal toccare furtivo del pennello. Tra le dita dell'artista "i peli di castoro", ora nervosi, ora leggeri, descrivono l' evoluzione fisica e temporale dello spazio telato, in perpetua mutazione e semplificazione. Il "volere" della tela si materializza attraverso una ricerca incessante, frutto di una intera esistenza, ancorata alla comicità e alla tragicità del teatro delle nostre vite quotidiane. Una realtà istintivamente interpretata che rende sottile, e quasi invisibile, la delimitazione tra fantasia infantile e grottesco popolare. L'opera di Giancarlino rimane del tutto "inclassificabile", non collocabile in un movimento artistico, perchè racchiude in sè le tante possibilità esecutive di un astrattismo radicato nella diversità dei sentimenti umani e di una figurazione vissuta e riprodotta emotivamente, a fior di pelle. Il tratto pittorico, apparentemente ingenuo, ricorda i segni dell'infanzia, ben lontani dalle teorie accademiche o da codici moderni che appartengono a qualsiasi moda artistica o ai costumi dei mass media. Quel tratto è così ben impresso nella nostra storia personale e nel nostro essere al mondo, da definire, purtroppo, i nostri più comuni comportamenti.
L' artista, non essendo tra coloro che lavorano con l'unico scopo di appendere i propri lavori alle pareti di occasionali posti espositivi, vive ogni momento, traendo da ogni casualità, da ogni cosa, sia anche persona o essere vivente, la sua forza creativa come filosofia di vita.
Lo studio dell'artista romano riflette, come uno specchio rotto, l'interiorità multiple di chi lo possiede, e qui, Giancarlino rivela quanto la sua ricerca artistica nasca da un profondo eccletismo intelletuale. Da una recente mostra tenutasi nel suo studio, nata dal desiderio di tanti artisti di "ripulire" questo luogo congestionato (reso impraticabile dalla conservazione di tanti oggetti di consumo) e di riappropriarsi della energia costruttrice, Giancarlino prosegue la sua ricerca sulla tela, esaltando il momento di transizione tra il dis-ordine e l'armonico, tra l'assurdo ed il reale, tra il "barocco" e un' asettica contemporaneità, infine, tra il pieno e il vuoto(...).
"Dal dis-ordine all'armonico", propone una ricerca artistica articolata intorno a una decina di pitture su tela, di grande e medio formato. L'artista esorta il segno pittorico a comporsi usandolo, col colore, come stimolatore di contenuti che si astraggono o si concretizzano nel momento in cui la nostra mente li recepisce come emozione del nulla o del tutto. Durante la serata inaugurale verrà eseguita una performance teatrale scritta dall'artista sul tema della mostra. Di Giancarlino Benedetti Corcos si sono interessati studiosi e critici d'arte come Achille Bonito Oliva, Michele Greco, Henri Michaux per l'originalità del linguaggio che lo pone in continua ricerca e sperimentazione di materiali e composizioni. La mostra, a cura di Elise Desserne, rimarrà visibile fino al 20 Dicembre.
Dal Dis-ordine all'armonico
Su di una tela grezza, ove l'anima immacolata della materia rimane intera ed il suo fascino inviolato, Giancarlino Benedetti Corcos esorta il segno pittorico a comporsi; composizione ritmata da onnipresenti ed astratte note musicali, prodotte dallo scivolare o dal toccare furtivo del pennello. Tra le dita dell'artista "i peli di castoro", ora nervosi, ora leggeri, descrivono l' evoluzione fisica e temporale dello spazio telato, in perpetua mutazione e semplificazione. Il "volere" della tela si materializza attraverso una ricerca incessante, frutto di una intera esistenza, ancorata alla comicità e alla tragicità del teatro delle nostre vite quotidiane. Una realtà istintivamente interpretata che rende sottile, e quasi invisibile, la delimitazione tra fantasia infantile e grottesco popolare. L'opera di Giancarlino rimane del tutto "inclassificabile", non collocabile in un movimento artistico, perchè racchiude in sè le tante possibilità esecutive di un astrattismo radicato nella diversità dei sentimenti umani e di una figurazione vissuta e riprodotta emotivamente, a fior di pelle. Il tratto pittorico, apparentemente ingenuo, ricorda i segni dell'infanzia, ben lontani dalle teorie accademiche o da codici moderni che appartengono a qualsiasi moda artistica o ai costumi dei mass media. Quel tratto è così ben impresso nella nostra storia personale e nel nostro essere al mondo, da definire, purtroppo, i nostri più comuni comportamenti.
L' artista, non essendo tra coloro che lavorano con l'unico scopo di appendere i propri lavori alle pareti di occasionali posti espositivi, vive ogni momento, traendo da ogni casualità, da ogni cosa, sia anche persona o essere vivente, la sua forza creativa come filosofia di vita.
Lo studio dell'artista romano riflette, come uno specchio rotto, l'interiorità multiple di chi lo possiede, e qui, Giancarlino rivela quanto la sua ricerca artistica nasca da un profondo eccletismo intelletuale. Da una recente mostra tenutasi nel suo studio, nata dal desiderio di tanti artisti di "ripulire" questo luogo congestionato (reso impraticabile dalla conservazione di tanti oggetti di consumo) e di riappropriarsi della energia costruttrice, Giancarlino prosegue la sua ricerca sulla tela, esaltando il momento di transizione tra il dis-ordine e l'armonico, tra l'assurdo ed il reale, tra il "barocco" e un' asettica contemporaneità, infine, tra il pieno e il vuoto(...).
07
dicembre 2005
Giancarlino Benedetti Corcos – Dal dis-ordine all’armonico
Dal 07 al 20 dicembre 2005
arte contemporanea
Location
BIBLIOTHE’ CONTEMPORARY ART GALLERY
Roma, Via Celsa, 4/5, (ROMA)
Roma, Via Celsa, 4/5, (ROMA)
Orario di apertura
dal lunedì al venerdì 11-20; sabato 18-24
Vernissage
7 Dicembre 2005, ore 19
Autore
Curatore