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Giancarlo Cerri – I quadri dell’orbo
“Quadri dipinti senza vedere i colori, ma solo ricordandone la forza e l’intensità…”
Comunicato stampa
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“Quadri dipinti senza vedere i colori, ma solo ricordandone la forza e l’intensità…” Con queste parole il pittore milanese classe 1938 Giancarlo Cerri, da oltre dieci anni ipovedente, presenta dal 19 marzo al 6 aprile 2019 al Centro Culturale di Milano, in Largo Corsia dei Servi 4, la sua nuova mostra dal titolo più che mai evocativo: “I quadri dell’orbo”.
Curata da Stefano de Angelis, la mostra è stata realizzata in collaborazione con CBM Italia Onlus, l’organizzazione umanitaria impegnata nella cura e prevenzione della cecità evitabile nei Paesi del Sud del mondo.
Da tempo, infatti, CBM Italia Onlus racconta attraverso la bellezza dell’arte ciò che solitamente non è considerato bellezza: il buio della cecità e della disabilità. Dapprima con il “Blind Date”, il concerto al buio di Cesare Picco; dallo scorso anno con la collana editoriale edita con #logosedizioni, e ora con la nuova mostra di Giancarlo Cerri.
Le opere esposte saranno messe in vendita tutte allo stesso prezzo (1.000 euro), e il ricavato andrà a sostegno del programma di cura e prevenzione della retinopatia del prematuro in America Latina, dove CBM è presente in diversi Paesi come Bolivia, Paraguay e, dal 2019, in Guatemala, formando personale medico locale e fornendo strumenti per l’identificazione precoce e il trattamento della malattia. La cura della retinopatia è infatti una lotta contro il tempo: è necessario trattare tempestivamente con laserterapia i neonati malati per evitare che diventino ciechi per sempre.
“La retinopatia del prematuro è la prima causa di cecità infantile evitabile in America Latina. Su 10 bambini ciechi, 4 lo sono proprio a causa di questa terribile malattia causata dalla prolungata esposizione all’ossigeno dell’incubatrice nei neonati pretermine. L’incontro con Giancarlo Cerri, padre di Giovanni, anch’egli pittore e con il quale abbiamo già collaborato, rappresenta ancora una volta per CBM la possibilità di avvicinare il pubblico alla nostra mission attraverso uno strumento in cui crediamo particolarmente, l’arte, e tracciare così un ponte di solidarietà tra il Nord e il Sud del mondo” ha dichiarato Massimo Maggio, Direttore di CBM Italia Onlus.
LA MOSTRA
Nata da un’idea di Stefano de Angelis e Massimo Maggio, direttore di CBM Italia Onlus,
la mostra presenta 21 opere, tutte delle stesse dimensioni (100×80), realizzate nel 2017, quando l’artista è tornato a dipingere nonostante la grave maculopatia che lo affligge dal 2004 e che poco alla volta ha spento i suoi occhi, rendendolo quasi completamente cieco.
Una malattia tremenda, vero e proprio calvario per chiunque, ancor più per un pittore che da sempre si affida allo sguardo e ai colori per interpretare e raccontare la vita.
Dodici anni fa, esattamente nel 2006, Giancarlo Cerri aveva dovuto smettere di dipingere, non riuscendo più a distinguere i colori…Oggi, invece, si è rimesso davanti a una tela, escogitando una modalità che ha trasformato la sua pittura, a cominciare dal passaggio dai colori ad olio agli acrilici, di più rapida essicazione e maggiormente malleabili.
È stata una rivoluzione “copernicana” imposta dalla vita e fortemente voluta dall’artista: “La verità è che non mi sono mai arreso alla malattia, trovando alla fine una mia particolare tecnica che mi consente di tornare a dipingere, sia pure saltuariamente e limitatamente. Uso gli unici colori che in qualche modo ancora distinguo e che ricordo maggiormente, come il rosso, il giallo e il nero, oltre il bianco della tela”.
I nuovi lavori di Giancarlo Cerri, realizzati per lo più d’estate quando la luce del giorno è molto forte e aiuta a vedere meglio le tonalità, sono stati “costruiti” con una tecnica molto particolare, posizionando sulla tela alcune carte di varie misure, a creare spazi geometrici all’interno dei quali dipingere. Si tratta dunque di opere che, prima di essere create sulla tela, vengono dipinte per “immaginazione compositiva”, attraverso una vera e propria “architettura” del quadro stesso, con colori acrilici usati in maniera cromaticamente timbrica, così come era solito fare quando lavorava unicamente con i colori a olio.
Il risultato, sono dipinti astratti di grandissimo impatto visivo, ma che mantengono intatte le peculiarità del “fare pittura” di Giancarlo Cerri, da lui stesso definita “astrattismo concreto”: sottrazioni alla ricerca dell’essenziale, contrasti di forze contrapposte che reclamano il proprio spazio.
Decisamente non più una pittura istintuale e di movimento, ma una pittura prevalentemente di composizione, ugualmente potente e intensa.
Opere costruite prima nella mente, capaci di evidenziare come Giancarlo Cerri sia sempre in grado di leggere la società e le vibrazioni che quest’ultima trasmette, grazie a una straordinaria capacità, anche nel passaggio da vedente a disabile, di utilizzare il linguaggio espressivo che ha accompagnato la sua vita per oltre cinquant’anni: la pittura.
Il catalogo della mostra presenta un contributo critico di Stefano Crespi.
CBM è la più grande organizzazione umanitaria internazionale impegnata nella cura e prevenzione della cecità e disabilità evitabile nei Paesi del Sud del mondo. CBM Italia fa parte di CBM, organizzazione attiva dal 1908 composta da 10 associazioni nazionali (Australia, Germania, Gran Bretagna, Irlanda, Italia, Kenya, Nuova Zelanda, USA, Sud Africa e Svizzera) e che insieme sostengono progetti e interventi di tipo medico-sanitario, di sviluppo ed educativo. Dal 1989 CBM è partner dell’Organizzazione Mondiale della Sanità nella lotta contro la cecità prevenibile e la sordità. CBM opera nei Paesi nel Sud del mondo in sinergia con i partner locali in un’ottica di crescita e sviluppo locale.Lo scorso anno CBM ha raggiunto oltre 35 milioni di persone attraverso 530 progetti in 54 Paesi di tutto il mondo.
Curata da Stefano de Angelis, la mostra è stata realizzata in collaborazione con CBM Italia Onlus, l’organizzazione umanitaria impegnata nella cura e prevenzione della cecità evitabile nei Paesi del Sud del mondo.
Da tempo, infatti, CBM Italia Onlus racconta attraverso la bellezza dell’arte ciò che solitamente non è considerato bellezza: il buio della cecità e della disabilità. Dapprima con il “Blind Date”, il concerto al buio di Cesare Picco; dallo scorso anno con la collana editoriale edita con #logosedizioni, e ora con la nuova mostra di Giancarlo Cerri.
Le opere esposte saranno messe in vendita tutte allo stesso prezzo (1.000 euro), e il ricavato andrà a sostegno del programma di cura e prevenzione della retinopatia del prematuro in America Latina, dove CBM è presente in diversi Paesi come Bolivia, Paraguay e, dal 2019, in Guatemala, formando personale medico locale e fornendo strumenti per l’identificazione precoce e il trattamento della malattia. La cura della retinopatia è infatti una lotta contro il tempo: è necessario trattare tempestivamente con laserterapia i neonati malati per evitare che diventino ciechi per sempre.
“La retinopatia del prematuro è la prima causa di cecità infantile evitabile in America Latina. Su 10 bambini ciechi, 4 lo sono proprio a causa di questa terribile malattia causata dalla prolungata esposizione all’ossigeno dell’incubatrice nei neonati pretermine. L’incontro con Giancarlo Cerri, padre di Giovanni, anch’egli pittore e con il quale abbiamo già collaborato, rappresenta ancora una volta per CBM la possibilità di avvicinare il pubblico alla nostra mission attraverso uno strumento in cui crediamo particolarmente, l’arte, e tracciare così un ponte di solidarietà tra il Nord e il Sud del mondo” ha dichiarato Massimo Maggio, Direttore di CBM Italia Onlus.
LA MOSTRA
Nata da un’idea di Stefano de Angelis e Massimo Maggio, direttore di CBM Italia Onlus,
la mostra presenta 21 opere, tutte delle stesse dimensioni (100×80), realizzate nel 2017, quando l’artista è tornato a dipingere nonostante la grave maculopatia che lo affligge dal 2004 e che poco alla volta ha spento i suoi occhi, rendendolo quasi completamente cieco.
Una malattia tremenda, vero e proprio calvario per chiunque, ancor più per un pittore che da sempre si affida allo sguardo e ai colori per interpretare e raccontare la vita.
Dodici anni fa, esattamente nel 2006, Giancarlo Cerri aveva dovuto smettere di dipingere, non riuscendo più a distinguere i colori…Oggi, invece, si è rimesso davanti a una tela, escogitando una modalità che ha trasformato la sua pittura, a cominciare dal passaggio dai colori ad olio agli acrilici, di più rapida essicazione e maggiormente malleabili.
È stata una rivoluzione “copernicana” imposta dalla vita e fortemente voluta dall’artista: “La verità è che non mi sono mai arreso alla malattia, trovando alla fine una mia particolare tecnica che mi consente di tornare a dipingere, sia pure saltuariamente e limitatamente. Uso gli unici colori che in qualche modo ancora distinguo e che ricordo maggiormente, come il rosso, il giallo e il nero, oltre il bianco della tela”.
I nuovi lavori di Giancarlo Cerri, realizzati per lo più d’estate quando la luce del giorno è molto forte e aiuta a vedere meglio le tonalità, sono stati “costruiti” con una tecnica molto particolare, posizionando sulla tela alcune carte di varie misure, a creare spazi geometrici all’interno dei quali dipingere. Si tratta dunque di opere che, prima di essere create sulla tela, vengono dipinte per “immaginazione compositiva”, attraverso una vera e propria “architettura” del quadro stesso, con colori acrilici usati in maniera cromaticamente timbrica, così come era solito fare quando lavorava unicamente con i colori a olio.
Il risultato, sono dipinti astratti di grandissimo impatto visivo, ma che mantengono intatte le peculiarità del “fare pittura” di Giancarlo Cerri, da lui stesso definita “astrattismo concreto”: sottrazioni alla ricerca dell’essenziale, contrasti di forze contrapposte che reclamano il proprio spazio.
Decisamente non più una pittura istintuale e di movimento, ma una pittura prevalentemente di composizione, ugualmente potente e intensa.
Opere costruite prima nella mente, capaci di evidenziare come Giancarlo Cerri sia sempre in grado di leggere la società e le vibrazioni che quest’ultima trasmette, grazie a una straordinaria capacità, anche nel passaggio da vedente a disabile, di utilizzare il linguaggio espressivo che ha accompagnato la sua vita per oltre cinquant’anni: la pittura.
Il catalogo della mostra presenta un contributo critico di Stefano Crespi.
CBM è la più grande organizzazione umanitaria internazionale impegnata nella cura e prevenzione della cecità e disabilità evitabile nei Paesi del Sud del mondo. CBM Italia fa parte di CBM, organizzazione attiva dal 1908 composta da 10 associazioni nazionali (Australia, Germania, Gran Bretagna, Irlanda, Italia, Kenya, Nuova Zelanda, USA, Sud Africa e Svizzera) e che insieme sostengono progetti e interventi di tipo medico-sanitario, di sviluppo ed educativo. Dal 1989 CBM è partner dell’Organizzazione Mondiale della Sanità nella lotta contro la cecità prevenibile e la sordità. CBM opera nei Paesi nel Sud del mondo in sinergia con i partner locali in un’ottica di crescita e sviluppo locale.Lo scorso anno CBM ha raggiunto oltre 35 milioni di persone attraverso 530 progetti in 54 Paesi di tutto il mondo.
19
marzo 2019
Giancarlo Cerri – I quadri dell’orbo
Dal 19 marzo al 06 aprile 2019
arte contemporanea
Location
CENTRO CULTURALE DI MILANO
Milano, Largo Corsia Dei Servi, 4, (Milano)
Milano, Largo Corsia Dei Servi, 4, (Milano)
Orario di apertura
lun-ven 10.00-13.00, 14.00-18.00; sab-dom 15-19
Vernissage
19 Marzo 2019, ore 18
Autore
Curatore