Anime nude di personaggi che sembrano scaturire dalla natura che li circonda. Pennellate imprevedibili che spandono il colore con generosità finché l’opera non prende vita, esce dalla gabbia, si trasforma in scultura. E proprio “I colori scolpiti” è il titolo della mostra dedicata all’artista Giancarlo Cuccù che si inaugura all’Accademia d’Arte sabato 8 ottobre alle ore 16.30 con un concerto di poesia e musica eseguito dai fratelli Verona (Emanuele, pianista, e Timoteo, attore). Il Duo interpreterà musiche di Beethoven e Chopin e liriche di Pasternak, Cardarelli, Quasimodo e Leopardi. La pittura dell’artista presentato al piano terra del Museo Pinacoteca, un “espressionista atipico” nella cui ricerca si coglie l’influenza di Giacometti e Bacon, è caratterizzata dall’uso quasi ossessivo del colore che manipola e penetra le immagini sino a trasfigurarle. Da ogni soggetto, natura morta, paesaggio, ritratto, scaturisce incontenibile l’intima sostanza, un’emozione, un sentimento profondo che ci coinvolge tutti. Così il paesaggio marchigiano si trasfigura, e le antiche case tremolanti sembrano aver paura di perdersi, così i personaggi, bimbi, uomini, donne, prelati, divengono inquietanti e controverse figure che suggeriscono il senso di precarietà della vita. Le opere, 20 oli e 30 disegni, presentate con il patrocinio del Comune di Montecatini - Assessorato alla Cultura, costituiscono l’anteprima delle esposizioni di Ginevra e Parigi che saranno realizzate nel 2006.