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Giancarlo Defendi – L’etrusco bergamasco
In mostra negli ambienti del complesso di Sant’Agostino sculture evocative, senza tempo, simboli metafisici, figure arcane provenienti da un passato mitologico, epico o arcaico
Comunicato stampa
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“(...) I veri maestri di Giancarlo Defendi sono quelli di cui giovanissimo egli frequentava i laboratori, Costante Coter prima ed Elia Ajolfi in seguito, dai quali egli apprende i segreti di un sofisticato mestiere. Sono loro che gli insegnano le regole della scultura: la modellazione dell’argilla e il getto delle forme, le fusioni, le patine, i calchi e i ceselli.
È attraverso i loro occhi che egli impara a guardare con gli stessi occhi la scultura degli antichi e dei contemporanei: occhi esperti e curiosi, attenti in ugual misura alle proposte dell’attualità come alle opere della storia, sapienti e critici, forti di quella consapevolezza di giudizio che solo la profonda conoscenza del mestiere può dare.
E se oggi, dopo trent’anni di attività, si può ben dire che Defendi da autodidatta sia diventato un “maestro”, è proprio per questa grande consapevolezza tecnica del suo lavoro, per la padronanza delle procedure esecutive, per quella conoscenza sicura del mestiere che lo rende un riferimento prezioso per le generazioni più giovani. (...) È infatti la dimensione tecnica che costituisce il carattere unificante delle sue sculture: dentro a questa dimensione si muove la grande varietà dei soggetti che egli affronta, a volte classici e a volte di respiro più intimo e raccolto, a volte epici e a volte narrativi, a volte di ispirazione puramente plastica invece che estremamente descrittivi. Ciò che qualifica il lavoro di Giancarlo Defendi è tuttavia la predominanza della tecnica che nel suo lavoro assume la centralità di un unico grande tema. È la chiarezza esecutiva e il controllo del procedimento che definiscono la qualità della sua opera. È attraverso tale chiarezza che la manualità e la gestualità del fare diventa immagine e la formula tecnica diviene forma artistica.
Molte sue sculture sono tutte affrontate e risolte nella semplicità di un gesto, nella felicità di un modellato sorpreso e sospeso nella meraviglia di una apparizione. Altre volte è l’epicità e la violenza di un’immagine plastica quasi mitologica a ricorrere con continuità nelle sue opere. Sempre le sue figure sembrano comunque vivere in una dimensione senza tempo, quasi simboli metafisici, figure arcane capaci di esprimere la drammatica solitudine esistenziale dell’uomo.
I personaggi che egli scolpisce sono presenze mitiche ed inquietanti, collocate in uno spazio desolato o incombente che enfatizza questo sentimento di inquietudine. Tuttavia sono proprio queste apparizioni di figure enigmatiche che costituiscono le immagini più significative di Giancarlo Defendi: dove la felice sintesi plastica tra forme classiche e arcaiche si evidenzia in un’incisiva e paradigmatica semplicità.
Allora la gestualità del suo modellato supera ogni valenza dichiarativa ed espressionista, per farsi tensione, ritmo e valore plastico. Ed è proprio in questa tensione tra la drammatica plasticità dell’immagine e la rigorosa unità della forma che la scultura di Giancarlo Defendi vive tutta la sua complessità e manifesta tutta la sua forza evocativa.
E’ all’interno di tale tensione che le sue opere nascono e risolvono: una tensione che sa congiungere tradizione e modernità e che anima intensamente tutta la sua concezione figurativa.”
Attilio Pizzigoni
Chi è | Giancarlo Defendi
Nasce a Bergamo nel 1946. Nel 1967 si diploma alla scuola d’arte di Cantù e dal 1969 gli viene affidata la cattedra di scultura presso il liceo artistico statale di Bergamo. Tra le principali mostre personali: 1983 Volksuniveriteit Westzeedijk, Rotterdam, Paesi Bassi; 1984 Galleria San Paolo, Bologna; 1990 Percorsi nell’arte, Brembate Sopra, Bergamo; 2001 Galleria Ciribelli, The Westin Palace, Milano. Tra le principali mostre collettive: 1995 Altalinea, Noiss, Germania; 2001 Collettiva Otto scultori bergamaschi, Sala comunale, Villa di Serio, Bergamo.
La degustazione di apertura sarà offerta dall’azienda Col d’Orcia che letteralmente significa “collina che si affaccia sul fiume Orcia”, il quale segna il confine Sud Ovest del territorio di produzione del Brunello di Montalcino. Il nome dell’azienda è quindi intrinsecamente legato alla posizione in cui sono piantati i vigneti che danno il pregiato Brunello. Produrre i vini migliori, che dall’eccezionale combinazione del suolo e del clima di questa zona di Montalcino si possono ottenere, è la missione di Col d’Orcia che da tanti anni ha attribuito grande valore e attenzione all’ambiente naturale in cui opera. Per questa ragione dal 2010 è iniziato un processo di conversione per ottenere la certificazione biologica e diventare la più grande azienda vinicola biologica di tutta la Toscana. Da agosto 2010, l’intera tenuta inclusi vigneti, oliveti, seminativi e persino il parco ed i giardini sono condotti esclusivamente con pratiche agronomiche di tipo biologico. (www.coldorcia.it)
È attraverso i loro occhi che egli impara a guardare con gli stessi occhi la scultura degli antichi e dei contemporanei: occhi esperti e curiosi, attenti in ugual misura alle proposte dell’attualità come alle opere della storia, sapienti e critici, forti di quella consapevolezza di giudizio che solo la profonda conoscenza del mestiere può dare.
E se oggi, dopo trent’anni di attività, si può ben dire che Defendi da autodidatta sia diventato un “maestro”, è proprio per questa grande consapevolezza tecnica del suo lavoro, per la padronanza delle procedure esecutive, per quella conoscenza sicura del mestiere che lo rende un riferimento prezioso per le generazioni più giovani. (...) È infatti la dimensione tecnica che costituisce il carattere unificante delle sue sculture: dentro a questa dimensione si muove la grande varietà dei soggetti che egli affronta, a volte classici e a volte di respiro più intimo e raccolto, a volte epici e a volte narrativi, a volte di ispirazione puramente plastica invece che estremamente descrittivi. Ciò che qualifica il lavoro di Giancarlo Defendi è tuttavia la predominanza della tecnica che nel suo lavoro assume la centralità di un unico grande tema. È la chiarezza esecutiva e il controllo del procedimento che definiscono la qualità della sua opera. È attraverso tale chiarezza che la manualità e la gestualità del fare diventa immagine e la formula tecnica diviene forma artistica.
Molte sue sculture sono tutte affrontate e risolte nella semplicità di un gesto, nella felicità di un modellato sorpreso e sospeso nella meraviglia di una apparizione. Altre volte è l’epicità e la violenza di un’immagine plastica quasi mitologica a ricorrere con continuità nelle sue opere. Sempre le sue figure sembrano comunque vivere in una dimensione senza tempo, quasi simboli metafisici, figure arcane capaci di esprimere la drammatica solitudine esistenziale dell’uomo.
I personaggi che egli scolpisce sono presenze mitiche ed inquietanti, collocate in uno spazio desolato o incombente che enfatizza questo sentimento di inquietudine. Tuttavia sono proprio queste apparizioni di figure enigmatiche che costituiscono le immagini più significative di Giancarlo Defendi: dove la felice sintesi plastica tra forme classiche e arcaiche si evidenzia in un’incisiva e paradigmatica semplicità.
Allora la gestualità del suo modellato supera ogni valenza dichiarativa ed espressionista, per farsi tensione, ritmo e valore plastico. Ed è proprio in questa tensione tra la drammatica plasticità dell’immagine e la rigorosa unità della forma che la scultura di Giancarlo Defendi vive tutta la sua complessità e manifesta tutta la sua forza evocativa.
E’ all’interno di tale tensione che le sue opere nascono e risolvono: una tensione che sa congiungere tradizione e modernità e che anima intensamente tutta la sua concezione figurativa.”
Attilio Pizzigoni
Chi è | Giancarlo Defendi
Nasce a Bergamo nel 1946. Nel 1967 si diploma alla scuola d’arte di Cantù e dal 1969 gli viene affidata la cattedra di scultura presso il liceo artistico statale di Bergamo. Tra le principali mostre personali: 1983 Volksuniveriteit Westzeedijk, Rotterdam, Paesi Bassi; 1984 Galleria San Paolo, Bologna; 1990 Percorsi nell’arte, Brembate Sopra, Bergamo; 2001 Galleria Ciribelli, The Westin Palace, Milano. Tra le principali mostre collettive: 1995 Altalinea, Noiss, Germania; 2001 Collettiva Otto scultori bergamaschi, Sala comunale, Villa di Serio, Bergamo.
La degustazione di apertura sarà offerta dall’azienda Col d’Orcia che letteralmente significa “collina che si affaccia sul fiume Orcia”, il quale segna il confine Sud Ovest del territorio di produzione del Brunello di Montalcino. Il nome dell’azienda è quindi intrinsecamente legato alla posizione in cui sono piantati i vigneti che danno il pregiato Brunello. Produrre i vini migliori, che dall’eccezionale combinazione del suolo e del clima di questa zona di Montalcino si possono ottenere, è la missione di Col d’Orcia che da tanti anni ha attribuito grande valore e attenzione all’ambiente naturale in cui opera. Per questa ragione dal 2010 è iniziato un processo di conversione per ottenere la certificazione biologica e diventare la più grande azienda vinicola biologica di tutta la Toscana. Da agosto 2010, l’intera tenuta inclusi vigneti, oliveti, seminativi e persino il parco ed i giardini sono condotti esclusivamente con pratiche agronomiche di tipo biologico. (www.coldorcia.it)
28
luglio 2017
Giancarlo Defendi – L’etrusco bergamasco
Dal 28 luglio al 13 agosto 2017
arte contemporanea
Location
OCRA – OFFICINA CREATIVA DELL’ABITARE
Montalcino, Via Boldrini, 4, (Siena)
Montalcino, Via Boldrini, 4, (Siena)
Orario di apertura
ore 10.00 – 19.00
Vernissage
28 Luglio 2017, ore 19
Autore