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Giancarlo Fabbi – Il silenzio della pittura
Leggere il lavoro di Giorgio Morandi attraverso pochi semplici oggetti, un pennello, un bulino, un tubetto di colore: è quanto si propone Giancarlo Fabbi, autore dei dieci scatti fotografici che vengono esposti a nell’originale dimora bolognese del maestro, che ospita la ricostruzione del suo studio, con gli oggetti e i materiali che hanno accompagnato il suo percorso artistico.
A conclusione dell’esposizione le opere, grazie alla generosità dell’artista, saranno donate all’Istituzione Bologna Musei ed entreranno a far parte del patrimonio del Museo Morandi.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Leggere il lavoro di Giorgio Morandi attraverso pochi semplici oggetti,
un pennello, un bulino, un tubetto di colore: è quanto si propone Giancarlo Fabbi, autore dei
dieci scatti fotografici che vengono esposti a Casa Morandi, l’originale dimora bolognese del
maestro, che ospita la ricostruzione del suo studio, con gli oggetti e i materiali che hanno
accompagnato il suo percorso artistico.
La mostra, a cura di Massimo Recalcati, inaugura giovedì 19 aprile 2018 alle h 17.00 e rimarrà
aperta al pubblico dal 20 aprile al 1 luglio 2018.
Giancarlo Fabbi, modenese di nascita, inizia sin da giovane a utilizzare la fotografia da
autodidatta, all’inizio per passione e poi sempre più per necessità, facendone una vera e
propria ragione di vita.
A partire dal 2014 il suo obiettivo si è concentrato su alcuni oggetti appartenuti a
Giorgio Morandi, esposti in mostra insieme alle fotografie, che ha accostato per creare delle
personali nature morte.
Fabbi evita volutamente di utilizzare le componenti più celebri delle composizioni morandiane
come le bottiglie, le conchiglie, i fiori per offrire una visione asciutta ed essenziale degli
elementi primari e più umili riferibili alla pittura e all’incisione.
La sua indagine fotografica, nella serie in mostra, viene condotta eccezionalmente a colori e in
digitale, contrariamente agli altri suoi progetti tutti rigorosamente in bianco e nero, per i quali
si avvale sempre dell’utilizzo dell’analogico e della luce naturale “per dare realtà a quello che
si fa”, come lui stesso dichiara.
Attraverso un ragionato processo di astrazione compiuto da Fabbi, scrive Massimo Recalcati,
“l’ascesi che ispira la pittura di Morandi si trova riflessa perfettamente e con toni per nulla
freddi o anaffettivi, ma al limite di un vero e proprio struggimento, in questo ciclo di
fotografie. Antipsicologismo di fondo, soppressione dell’inessenziale, monachesimo formale,
rigore geometrico, insistenza degli stessi oggetti. In queste fotografie suona e risuona forte il
passo più vero di Morandi: accogliere il segreto della pittura, dipingere l’invisibile nel visibile,
elevare il visibile alla dignità eterna dell’invisibile”.
La serie di dieci fotografie vuole infatti incoraggiare una meta-riflessione su alcuni aspetti
fondamentali della pittura di Morandi: composizione e ricomposizione geometrica, insistenza su
pochi temi, silenzio, solitudine, assenza di retorica e di qualsiasi narrazione.
La scelta del colore dello sfondo che fa da quinta alle composizioni di Fabbi, un bianco
luminoso da cui emergono gli oggetti nella loro fisicità come forme che si allineano, si
intersecano o campeggiano al centro della foto in un voluto isolamento estetico, mette in
risalto l’atteggiamento con cui il fotografo modenese intende la pratica artistica: esperienza
sulla luce e sull’ombra, ricerca quasi mistica dell’essenziale, riduzione estrema delle immagini,
intese come frammenti di realtà capaci di custodire momenti di eterna poesia, proprio come la
pittura di Morandi.
A conclusione dell’esposizione le dieci opere, grazie alla generosità dell’artista, saranno
donate all’Istituzione Bologna Musei ed entreranno a far parte del patrimonio del Museo
Morandi.
La mostra è accompagnata da una pubblicazione con le immagini delle opere e testi di Lorenzo
Balbi, Francesca Interlenghi e Massimo Recalcati, edito da NFC di Amedeo Bartolini & C. sas –
Rimini.
Massimo Recalcati incontrerà il pubblico per una conferenza sul lavoro di Giancarlo Fabbi
mercoledì 23 maggio 2018 alle h 18.00 nella sala conferenze del Museo Morandi (via Don
Minzoni, 14 – Bologna), ingresso libero.
un pennello, un bulino, un tubetto di colore: è quanto si propone Giancarlo Fabbi, autore dei
dieci scatti fotografici che vengono esposti a Casa Morandi, l’originale dimora bolognese del
maestro, che ospita la ricostruzione del suo studio, con gli oggetti e i materiali che hanno
accompagnato il suo percorso artistico.
La mostra, a cura di Massimo Recalcati, inaugura giovedì 19 aprile 2018 alle h 17.00 e rimarrà
aperta al pubblico dal 20 aprile al 1 luglio 2018.
Giancarlo Fabbi, modenese di nascita, inizia sin da giovane a utilizzare la fotografia da
autodidatta, all’inizio per passione e poi sempre più per necessità, facendone una vera e
propria ragione di vita.
A partire dal 2014 il suo obiettivo si è concentrato su alcuni oggetti appartenuti a
Giorgio Morandi, esposti in mostra insieme alle fotografie, che ha accostato per creare delle
personali nature morte.
Fabbi evita volutamente di utilizzare le componenti più celebri delle composizioni morandiane
come le bottiglie, le conchiglie, i fiori per offrire una visione asciutta ed essenziale degli
elementi primari e più umili riferibili alla pittura e all’incisione.
La sua indagine fotografica, nella serie in mostra, viene condotta eccezionalmente a colori e in
digitale, contrariamente agli altri suoi progetti tutti rigorosamente in bianco e nero, per i quali
si avvale sempre dell’utilizzo dell’analogico e della luce naturale “per dare realtà a quello che
si fa”, come lui stesso dichiara.
Attraverso un ragionato processo di astrazione compiuto da Fabbi, scrive Massimo Recalcati,
“l’ascesi che ispira la pittura di Morandi si trova riflessa perfettamente e con toni per nulla
freddi o anaffettivi, ma al limite di un vero e proprio struggimento, in questo ciclo di
fotografie. Antipsicologismo di fondo, soppressione dell’inessenziale, monachesimo formale,
rigore geometrico, insistenza degli stessi oggetti. In queste fotografie suona e risuona forte il
passo più vero di Morandi: accogliere il segreto della pittura, dipingere l’invisibile nel visibile,
elevare il visibile alla dignità eterna dell’invisibile”.
La serie di dieci fotografie vuole infatti incoraggiare una meta-riflessione su alcuni aspetti
fondamentali della pittura di Morandi: composizione e ricomposizione geometrica, insistenza su
pochi temi, silenzio, solitudine, assenza di retorica e di qualsiasi narrazione.
La scelta del colore dello sfondo che fa da quinta alle composizioni di Fabbi, un bianco
luminoso da cui emergono gli oggetti nella loro fisicità come forme che si allineano, si
intersecano o campeggiano al centro della foto in un voluto isolamento estetico, mette in
risalto l’atteggiamento con cui il fotografo modenese intende la pratica artistica: esperienza
sulla luce e sull’ombra, ricerca quasi mistica dell’essenziale, riduzione estrema delle immagini,
intese come frammenti di realtà capaci di custodire momenti di eterna poesia, proprio come la
pittura di Morandi.
A conclusione dell’esposizione le dieci opere, grazie alla generosità dell’artista, saranno
donate all’Istituzione Bologna Musei ed entreranno a far parte del patrimonio del Museo
Morandi.
La mostra è accompagnata da una pubblicazione con le immagini delle opere e testi di Lorenzo
Balbi, Francesca Interlenghi e Massimo Recalcati, edito da NFC di Amedeo Bartolini & C. sas –
Rimini.
Massimo Recalcati incontrerà il pubblico per una conferenza sul lavoro di Giancarlo Fabbi
mercoledì 23 maggio 2018 alle h 18.00 nella sala conferenze del Museo Morandi (via Don
Minzoni, 14 – Bologna), ingresso libero.
19
aprile 2018
Giancarlo Fabbi – Il silenzio della pittura
Dal 19 aprile al primo luglio 2018
fotografia
Location
CASA MORANDI
Bologna, Via Fondazza, 36, (Bologna)
Bologna, Via Fondazza, 36, (Bologna)
Orario di apertura
20 aprile -31 maggio 2018
venerdì e sabato h 14.00 – 16.00; domenica h 11.00 - 13.00
1 giugno – 1 luglio 2018
venerdì e sabato h 17.00 – 19.00; domenica h 11.00 – 13.00
Vernissage
19 Aprile 2018, h 17
Autore
Curatore