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Giancarlo Martini – Red and blue shift
L’Effetto Doppler applicato alla luce: una legge fisica sul dinamismo del colore come canone estetico.
Comunicato stampa
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L’Effetto Doppler applicato alla luce: una legge fisica sul dinamismo del colore come canone estetico.
E’ il risultato di un anno di lavoro e 50.000 chilometri di strada percorsa con la macchina fotografica fissata al cruscotto dell’auto.
L’inquadratura e lo scatto casuale quanto la ricerca di particolari mix di luce e di velocità, sono la peculiarità di questa ricerca. Ne escono atmosfere diafane connotate da soggetti eterei e difficilmente identificabili; spesso bagliori e ombre tagliate da insolite tracce cromatiche.
La macchina fotografica e il soggetto da fotografare sono in movimento: l’Effetto Doppler, utilizzato in astrofisica per confermare la teoria del Big bang, determina lo “spostamento verso il blu o verso il rosso” dei colori del soggetto fotografato a causa della velocità di allontanamento o avvicinamento rispetto alla macchina fotografica.
L’occhio umano non è in grado di percepire la differenza tonale tra un soggetto fermo e uno in movimento: la fotografia è lo strumento per esaltare questo impercettibile viraggio.
L’impossibilità, dovuta alla velocità, di imprimere il colore con il tono originale vuole sottolineare come il dinamismo odierno ci impedisca inevitabilmente di vedere le cose come sono nella loro oggettività statica.
Quindi qual’è il colore giusto: quello fermo o quello in movimento?
Martini ha una sua idea.
Biografia:
Nato a Monselice (PD) nel 1971.
Si è laureato nel 1997 in Economia Aziendale all’Università degli Studi di Venezia: durante gli studi frequentava le lezioni all’Accademia di Belle Arti ed alcuni corsi di architettura presso lo I.U.A.V. di Venezia.
Ha iniziato a lavorare nei sistemi informatici ed è in questa fase che, per sfuggire al rigore mentale imposto da questo tipo di lavoro, emergono i latenti e soppressi desideri di altri mezzi di espressione.
Dopo anni di pittura da autodidatta, ha iniziato dal 1998 a frequentare privatamente corsi di disegno, pittura ad olio e fotografia.
Sono gli anni dell’uso della camera oscura e della fotografia a servizio della pittura.
Successivamente ha iniziato a sperimentare diversi software per la manipolazione di oggetti e figure tridimensionali: nel 2004 nascono i primi dipinti dotati di files sorgenti del ciclo ‘Open Source’.
Nel 2005 gli interessi si sono spostati verso il dinamismo del colore legato a fenomeni fisici: nasce il primo ciclo di installazioni e video installazioni legati ai
processi di ossidazione metallica (redox).
Parallelamente la ricerca sul dinamismo del colore procede con l’uso non convenzionale degli strumenti fotografici: viene affinata la tecnica che porta al ciclo di fotografie ‘Red e Blue Shift’
La fotografia digitale è diventata lo strumento principale delle sue ricerche.
Ha esposto ogni anno in mostre collettive nazionali.
In Novembre 2006, con la cura Carlos Millan Alavez, ha realizzato un’installazione (redox) per la mostra ‘Nuovi Segnali 2006’ presso il Palazzo Liviano dell’Università di Padova.
In marzo 2007, con alcune sue fotografie del ciclo ‘Red and Blue Shift’, ha realizzato la copertina dell’ultimo cd del gruppo musicale Abstraction.
E’ il risultato di un anno di lavoro e 50.000 chilometri di strada percorsa con la macchina fotografica fissata al cruscotto dell’auto.
L’inquadratura e lo scatto casuale quanto la ricerca di particolari mix di luce e di velocità, sono la peculiarità di questa ricerca. Ne escono atmosfere diafane connotate da soggetti eterei e difficilmente identificabili; spesso bagliori e ombre tagliate da insolite tracce cromatiche.
La macchina fotografica e il soggetto da fotografare sono in movimento: l’Effetto Doppler, utilizzato in astrofisica per confermare la teoria del Big bang, determina lo “spostamento verso il blu o verso il rosso” dei colori del soggetto fotografato a causa della velocità di allontanamento o avvicinamento rispetto alla macchina fotografica.
L’occhio umano non è in grado di percepire la differenza tonale tra un soggetto fermo e uno in movimento: la fotografia è lo strumento per esaltare questo impercettibile viraggio.
L’impossibilità, dovuta alla velocità, di imprimere il colore con il tono originale vuole sottolineare come il dinamismo odierno ci impedisca inevitabilmente di vedere le cose come sono nella loro oggettività statica.
Quindi qual’è il colore giusto: quello fermo o quello in movimento?
Martini ha una sua idea.
Biografia:
Nato a Monselice (PD) nel 1971.
Si è laureato nel 1997 in Economia Aziendale all’Università degli Studi di Venezia: durante gli studi frequentava le lezioni all’Accademia di Belle Arti ed alcuni corsi di architettura presso lo I.U.A.V. di Venezia.
Ha iniziato a lavorare nei sistemi informatici ed è in questa fase che, per sfuggire al rigore mentale imposto da questo tipo di lavoro, emergono i latenti e soppressi desideri di altri mezzi di espressione.
Dopo anni di pittura da autodidatta, ha iniziato dal 1998 a frequentare privatamente corsi di disegno, pittura ad olio e fotografia.
Sono gli anni dell’uso della camera oscura e della fotografia a servizio della pittura.
Successivamente ha iniziato a sperimentare diversi software per la manipolazione di oggetti e figure tridimensionali: nel 2004 nascono i primi dipinti dotati di files sorgenti del ciclo ‘Open Source’.
Nel 2005 gli interessi si sono spostati verso il dinamismo del colore legato a fenomeni fisici: nasce il primo ciclo di installazioni e video installazioni legati ai
processi di ossidazione metallica (redox).
Parallelamente la ricerca sul dinamismo del colore procede con l’uso non convenzionale degli strumenti fotografici: viene affinata la tecnica che porta al ciclo di fotografie ‘Red e Blue Shift’
La fotografia digitale è diventata lo strumento principale delle sue ricerche.
Ha esposto ogni anno in mostre collettive nazionali.
In Novembre 2006, con la cura Carlos Millan Alavez, ha realizzato un’installazione (redox) per la mostra ‘Nuovi Segnali 2006’ presso il Palazzo Liviano dell’Università di Padova.
In marzo 2007, con alcune sue fotografie del ciclo ‘Red and Blue Shift’, ha realizzato la copertina dell’ultimo cd del gruppo musicale Abstraction.
06
dicembre 2007
Giancarlo Martini – Red and blue shift
Dal 06 al 29 dicembre 2007
fotografia
Location
GODENDA PHOTO GALLERY
Padova, Via Francesco Squarcione, 4/6, (Padova)
Padova, Via Francesco Squarcione, 4/6, (Padova)
Orario di apertura
12.00-14.00 18.30-21.30; chiuso domenica e lunedì
Vernissage
6 Dicembre 2007, ore 18.30
Autore