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Giancarlo Zamponi – Arcaismo e modernità
Giancarlo Zamponi dipinge dagli anni ‘60 e il suo percorso artistico non ha mai avuto ripensamenti; infatti il suo linguaggio pittorico è quello tipico dell’informale segnico e materico, come la figurazione è decisamente “arcaica” e “primitiva”.
Comunicato stampa
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Arcaismo e modernità
Recuperi arcaici e primitivi sono spesso stati presenti anche nelle arti del passato, però mai si è riscontrato quanto fosse diffusa la ripresa di stili remoti come è avvenuto agli inizi del XX° secolo. Il perché? Ogni volta che una civiltà o meglio, un tipo di società, tende alla disumanizzazione (in particolare dopo l’avvento della Rivoluzione industriale -seconda metà del XVIII°sec.-) l’uomo, ma nello specifico l’artista, si difende ricercando nei manufatti realizzati dalle culture primitive, quei valori ancestrali perduti con l’incalzare della modernità. Come, per affinità, dalla fine della seconda guerra mondiale, con l’esperienza dell’arte informale e dell’art brut, si è esplorato anche l’aspetto inconscio della latente simbologia rintracciabile in opere afigurali, oppure realizzate da persone ingenue o non acculturate. Giancarlo Zamponi dipinge dagli anni ‘60 e il suo percorso artistico non ha mai avuto ripensamenti; infatti il suo linguaggio pittorico è quello tipico dell’informale segnico e materico, come la figurazione è decisamente “arcaica” e “primitiva”. Nel tempo ha evoluto e affinato tecnica e morfologia espressiva, giungendo a produrre esperienze di elevato livello qualitativo che lo pongono fra gli artisti pistoiesi più interessanti della sua generazione. Il mondo che le opere di Giancarlo richiamano può essere quello mitico delle civiltà rupestri, o quello del magmatico stratificarsi delle incisioni e dei dipinti nelle grotte del Paleolitico o del Neolitico. Un mondo sì rude e aspro, ma fiero e caratterizzato dall’animismo, decisamente ritualistico e salvifico. Quindi, i suoi quadri, oltre a risolversi efficacemente sul piano strettamente percettivo (la loro “grammatica” formale è inappuntabile e personalissima, tanto è coinvolgente e magnetica), si enunciano anche per la profondità del significato; quale? Come la Venere di Willendorf (scultura del Paleolitico superiore) un idolo interpretato, nell’ambito del magico e dell’occulto, quale simbolo della fecondità, anche le “formose” donne, quasi sempre presenti nei dipinti di Giancarlo, sono idoli ancestrali fortemente evocativi. Si può dire che si presentino come presenze arcane in grado di sollecitare nel fruitore l’identificazione con le origini dell’umanità, con il patrimonio genetico che evolvendosi ha sì perfezionato l’intelligenza e la capacità speculativa dell’uomo, ma purtroppo gli ha anche fatto perdere il rispetto per la natura e dichiarare morta la metafisica. Quindi i dipinti di Giancarlo Zamponi inducono ad una riflessione oggi più che mai necessaria: la salvezza dell’umanità è nelle nostre mani, e dalle origini giunge l’auspicio che vale la pena sacrificarsi per ritrovare i valori fondativi nel mistero stesso della vita.
Siliano Simoncini febbraio 2011
Recuperi arcaici e primitivi sono spesso stati presenti anche nelle arti del passato, però mai si è riscontrato quanto fosse diffusa la ripresa di stili remoti come è avvenuto agli inizi del XX° secolo. Il perché? Ogni volta che una civiltà o meglio, un tipo di società, tende alla disumanizzazione (in particolare dopo l’avvento della Rivoluzione industriale -seconda metà del XVIII°sec.-) l’uomo, ma nello specifico l’artista, si difende ricercando nei manufatti realizzati dalle culture primitive, quei valori ancestrali perduti con l’incalzare della modernità. Come, per affinità, dalla fine della seconda guerra mondiale, con l’esperienza dell’arte informale e dell’art brut, si è esplorato anche l’aspetto inconscio della latente simbologia rintracciabile in opere afigurali, oppure realizzate da persone ingenue o non acculturate. Giancarlo Zamponi dipinge dagli anni ‘60 e il suo percorso artistico non ha mai avuto ripensamenti; infatti il suo linguaggio pittorico è quello tipico dell’informale segnico e materico, come la figurazione è decisamente “arcaica” e “primitiva”. Nel tempo ha evoluto e affinato tecnica e morfologia espressiva, giungendo a produrre esperienze di elevato livello qualitativo che lo pongono fra gli artisti pistoiesi più interessanti della sua generazione. Il mondo che le opere di Giancarlo richiamano può essere quello mitico delle civiltà rupestri, o quello del magmatico stratificarsi delle incisioni e dei dipinti nelle grotte del Paleolitico o del Neolitico. Un mondo sì rude e aspro, ma fiero e caratterizzato dall’animismo, decisamente ritualistico e salvifico. Quindi, i suoi quadri, oltre a risolversi efficacemente sul piano strettamente percettivo (la loro “grammatica” formale è inappuntabile e personalissima, tanto è coinvolgente e magnetica), si enunciano anche per la profondità del significato; quale? Come la Venere di Willendorf (scultura del Paleolitico superiore) un idolo interpretato, nell’ambito del magico e dell’occulto, quale simbolo della fecondità, anche le “formose” donne, quasi sempre presenti nei dipinti di Giancarlo, sono idoli ancestrali fortemente evocativi. Si può dire che si presentino come presenze arcane in grado di sollecitare nel fruitore l’identificazione con le origini dell’umanità, con il patrimonio genetico che evolvendosi ha sì perfezionato l’intelligenza e la capacità speculativa dell’uomo, ma purtroppo gli ha anche fatto perdere il rispetto per la natura e dichiarare morta la metafisica. Quindi i dipinti di Giancarlo Zamponi inducono ad una riflessione oggi più che mai necessaria: la salvezza dell’umanità è nelle nostre mani, e dalle origini giunge l’auspicio che vale la pena sacrificarsi per ritrovare i valori fondativi nel mistero stesso della vita.
Siliano Simoncini febbraio 2011
19
marzo 2011
Giancarlo Zamponi – Arcaismo e modernità
Dal 19 marzo al 25 aprile 2011
arte contemporanea
Location
FONDAZIONE MARINO MARINI
Pistoia, Corso Silvano Fedi, 30, (Pistoia)
Pistoia, Corso Silvano Fedi, 30, (Pistoia)
Orario di apertura
Marzo, dal lunedì al sabato: 10.00 – 17.00
Aprile, dal lunedì al sabato: 10.00 – 18.00
Domenica chiuso.
Vernissage
19 Marzo 2011, ore 18.00
Autore