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Gianfranco Basso – Walk in time
Il filo è sovrano, nella ricerca di Gianfranco Basso. Il filo traccia una dimensione, racconta una storia, delinea uno scenario e collega, ricuce, imbastisce anche il tempo. Il filo è condizione, possibilità. Il filo è flusso, tatto e memoria.
Solo su instagram: @apocryphalgallery
Comunicato stampa
Segnala l'evento
"Walk in time" è l’ottava mostra personale organizzata da Apocryphal Gallery. 12 lavori dell’artista Gianfranco Basso, eseguiti nell’ultimo triennio (collage e ricami), saranno visibili virtualmente, fino al 12 luglio, sulla pagina instagram della galleria.
Apocryphal gallery nasce nel febbraio 2019 da un'idea dell'artista Mario Nalli. Apocrifo e tutto ciò che non è autentico: la galleria è “falsa”, non rientra nel canone comune delle gallerie con spazi espositivi tangibili. Una galleria in miniatura per piccole opere.
La miniatura per sua stessa natura si nasconde, non irrompe per dimensioni nello spazio, ti costringe a cambiare la posizione dell’osservazione. Da questa premessa nasce l’idea dell’Apocryphal gallery che vuole cambiare il punto di vista della prospettiva della fruizione, cambiare l’impatto emotivo con un nuovo modo di percepire il piccolo formato (Miniatura). Quindi l’Apocryphal gallery funge da lente d’ingrandimento spingendo lo sguardo dello spettatore a non modificare posizione per la lettura completa delle piccole opere. Lo scopo dell’Apocryphal gallery è di esaltare uno spazio irreale falsando la percezione e la visuale in piani diversi fuori dal comune e falsando le dimensioni dell’opera sottolineandone tutte le sue peculiarità.
“Il coronavirus – ha dichiarato Mario Nalli – ci ha chiuso in casa, gli artisti non hanno più la possibilità di esporre, allora ho pensato di mettere a disposizione questa piccola galleria e dare visibilità alle opere piccole, in un tempo chiuso come quello che stiamo vivendo. Mi sono chiesto: allora posso fare delle piccole mostre? E dove posso renderle visibili? Qual’ è piattaforma social più idonea se non instagram? Per questa ragione ho messo a disposizione degli artisti questo mezzo, per non fermare l’esperienza espositiva.
Così scrive Francesco Paolo Del Re:
Il filo è sovrano, nella ricerca di Gianfranco Basso. Il filo traccia una dimensione, racconta una storia, delinea uno scenario e collega, ricuce, imbastisce anche il tempo. Il filo è condizione, possibilità. Il filo è flusso, tatto e memoria.
Il tentativo dell’artista, attraverso il ricamo, è forse segnare una cicatrice? La cura di una ferita? Riunire ciò che è smembrato? Una ricerca di unità? Un bisogno di ridare forma a un grande corpo originario spezzettato nella moltitudine, nel pulviscolo? Tutt’altro. Se sono storie quelle che Gianfranco Basso delinea, sono storie minime, disorganiche, scompaginate; piccole vertigini quotidiane, di un tempo che non ha coordinate e di uno spazio che è vuoto, che è metaforico e non rappresentativo: è lo spazio stesso della pittura inteso come luogo privilegiato dell’arte e della sua storia. Ma è anche altro, perché nel ricamo il disegno e la pittura si fanno spazio, si danno una possibilità scultorea, bucano la superficie, entrano nell’ombra e ritornano da un altrove.
Gianfranco Basso è nato a Lecce nel 1978. La sua inesauribile ricerca indaga il rapporto costante tra spazio ed individuo; è il vuoto a creare lo spazio stesso, ambiente catartico in cui gli oggetti e le figure vivono, pensano ed esistono. E’ palpabile, in ogni sua opera, l’importanza di questo universo pulsante nel quale il soggetto è immerso, dal quale si irradiano idee, sensazioni ed invenzioni. Nel 2012 ha ricevuto il premio della critica alla “I Biennale Internazionale - Città di Lecce”, mentre nel 2016, sempre nel Salento, ha vinto il “Premio di pittura” intitolato al grande paesaggista Giuseppe Casciaro. È stato tra i finalisti al “Premio Arte Cairo Editore”, espone nel 2017 a Pechino per “Beijing Contemporary Art Festival-Meeting in 798”. Nel 2018 vince l’Apulia Land Art Festival.
Inaugurazione 01 luglio 2020,
Solo su instagram: @apocryphalgallery
Info: apocrifagallery@gmail.com
Apocryphal gallery nasce nel febbraio 2019 da un'idea dell'artista Mario Nalli. Apocrifo e tutto ciò che non è autentico: la galleria è “falsa”, non rientra nel canone comune delle gallerie con spazi espositivi tangibili. Una galleria in miniatura per piccole opere.
La miniatura per sua stessa natura si nasconde, non irrompe per dimensioni nello spazio, ti costringe a cambiare la posizione dell’osservazione. Da questa premessa nasce l’idea dell’Apocryphal gallery che vuole cambiare il punto di vista della prospettiva della fruizione, cambiare l’impatto emotivo con un nuovo modo di percepire il piccolo formato (Miniatura). Quindi l’Apocryphal gallery funge da lente d’ingrandimento spingendo lo sguardo dello spettatore a non modificare posizione per la lettura completa delle piccole opere. Lo scopo dell’Apocryphal gallery è di esaltare uno spazio irreale falsando la percezione e la visuale in piani diversi fuori dal comune e falsando le dimensioni dell’opera sottolineandone tutte le sue peculiarità.
“Il coronavirus – ha dichiarato Mario Nalli – ci ha chiuso in casa, gli artisti non hanno più la possibilità di esporre, allora ho pensato di mettere a disposizione questa piccola galleria e dare visibilità alle opere piccole, in un tempo chiuso come quello che stiamo vivendo. Mi sono chiesto: allora posso fare delle piccole mostre? E dove posso renderle visibili? Qual’ è piattaforma social più idonea se non instagram? Per questa ragione ho messo a disposizione degli artisti questo mezzo, per non fermare l’esperienza espositiva.
Così scrive Francesco Paolo Del Re:
Il filo è sovrano, nella ricerca di Gianfranco Basso. Il filo traccia una dimensione, racconta una storia, delinea uno scenario e collega, ricuce, imbastisce anche il tempo. Il filo è condizione, possibilità. Il filo è flusso, tatto e memoria.
Il tentativo dell’artista, attraverso il ricamo, è forse segnare una cicatrice? La cura di una ferita? Riunire ciò che è smembrato? Una ricerca di unità? Un bisogno di ridare forma a un grande corpo originario spezzettato nella moltitudine, nel pulviscolo? Tutt’altro. Se sono storie quelle che Gianfranco Basso delinea, sono storie minime, disorganiche, scompaginate; piccole vertigini quotidiane, di un tempo che non ha coordinate e di uno spazio che è vuoto, che è metaforico e non rappresentativo: è lo spazio stesso della pittura inteso come luogo privilegiato dell’arte e della sua storia. Ma è anche altro, perché nel ricamo il disegno e la pittura si fanno spazio, si danno una possibilità scultorea, bucano la superficie, entrano nell’ombra e ritornano da un altrove.
Gianfranco Basso è nato a Lecce nel 1978. La sua inesauribile ricerca indaga il rapporto costante tra spazio ed individuo; è il vuoto a creare lo spazio stesso, ambiente catartico in cui gli oggetti e le figure vivono, pensano ed esistono. E’ palpabile, in ogni sua opera, l’importanza di questo universo pulsante nel quale il soggetto è immerso, dal quale si irradiano idee, sensazioni ed invenzioni. Nel 2012 ha ricevuto il premio della critica alla “I Biennale Internazionale - Città di Lecce”, mentre nel 2016, sempre nel Salento, ha vinto il “Premio di pittura” intitolato al grande paesaggista Giuseppe Casciaro. È stato tra i finalisti al “Premio Arte Cairo Editore”, espone nel 2017 a Pechino per “Beijing Contemporary Art Festival-Meeting in 798”. Nel 2018 vince l’Apulia Land Art Festival.
Inaugurazione 01 luglio 2020,
Solo su instagram: @apocryphalgallery
Info: apocrifagallery@gmail.com
01
luglio 2020
Gianfranco Basso – Walk in time
Dal primo al 12 luglio 2020
arte contemporanea
Evento online
Link di partecipazione
Vernissage
1 Luglio 2020, h 19:00
Sito web
Autore
Autore testo critico