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Gianfranco Ferroni – Le immagini del silenzio
L’esposizione presenta 35 incisioni e 10 fotografie dell’artista livornese, ma bergamasco d’adozione, che entrano a far parte della Collezione Permanente della Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo / Accademia Carrara grazie alla donazione di Arialdo Ceribelli, amico e mentore di Ferroni.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Dal 13 maggio al 3 luglio 2011, allo Spazio ParolaImmagine della GAMeC si tiene la mostra ‘Gianfranco Ferroni. Le immagini del silenzio’.
L’esposizione presenta 35 incisioni e 10 fotografie dell’artista livornese, ma bergamasco d’adozione, che entrano a far parte della Collezione Permanente della Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo / Accademia Carrara grazie alla donazione di Arialdo Ceribelli, amico e mentore di Ferroni.
Alla cerimonia di inaugurazione saranno presenti Mario Botta, Antonio Gnoli, Giuseppe Iannaccone; Claudia Sartirani – Assessore alla Cultura del Comune di Bergamo; M. Cristina Rodeschini e Marcella Cattaneo – curatori della mostra.
Nel decimo anniversario della sua scomparsa, la GAMeC rende così omaggio a Ferroni che ha vissuto l’ultimo periodo della propria esistenza a Bergamo – aveva lo studio in via San Tomaso a pochi metri dalla Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea - circondato dalla stima e dall’affetto di amici, artisti, giovani critici che si sono nutriti della sua umanità.
In contemporanea, la Galleria Ceribelli di Bergamo (via San Tomaso, 86) dedica una monografica a Ferroni, costituita da circa 40 autoritratti (fotografie, incisioni e dipinti) e due importanti pubblicazioni: ‘Autoritratti’ e ‘In memoriam’.
La concentrazione dell’artista nel suo operare esprime una poesia intima che trae dalla realtà, rielaborata attraverso un processo di rigorosa costruzione dell’immagine adoperando fotografia, disegno, incisione e pittura, le ragioni fondanti di una riflessione profonda sul senso della vita.
Note biografiche
Gianfranco Ferroni (1927 - 2001)
Livornese di nascita, nel 1944 si trasferisce a Milano dove, verso la metà degli anni Cinquanta, entra a far parte del gruppo dei realisti esistenziali (Banchieri, Ceretti, Guerreschi, Romagnoni, Vaglieri).
Fin dagli esordi la sua arte denuncia un'attenzione privilegiata a un'umanità intimamente sofferente, comunque gravata dal peso di un'esistenza che si incide nella memoria. È da queste constatazioni, risolte nei quadri con un gusto, secondo una definizione del 1955 di Mario De Micheli, ‘tra il fiabesco chagalliano e il grottesco espressionista’, che Ferroni chiarisce quel realismo fortemente connotato in senso drammatico, di un'incisività violenta che tanta parte della critica gli riconoscerà negli anni a venire. Dal 1957 si dedica all'acquaforte e all'incisione, che gli frutta nel 1963 il Premio Biella. Fra le numerose presenze in mostre in Italia e all’estero si ricordano: le Biennali di Venezia del 1950, ‘58, ‘64, ‘68, ‘82, le Quadriennali di Roma del ‘59, del ‘72 e del ’99, dove gli è stato assegnato il premio per la pittura.
L’esposizione presenta 35 incisioni e 10 fotografie dell’artista livornese, ma bergamasco d’adozione, che entrano a far parte della Collezione Permanente della Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo / Accademia Carrara grazie alla donazione di Arialdo Ceribelli, amico e mentore di Ferroni.
Alla cerimonia di inaugurazione saranno presenti Mario Botta, Antonio Gnoli, Giuseppe Iannaccone; Claudia Sartirani – Assessore alla Cultura del Comune di Bergamo; M. Cristina Rodeschini e Marcella Cattaneo – curatori della mostra.
Nel decimo anniversario della sua scomparsa, la GAMeC rende così omaggio a Ferroni che ha vissuto l’ultimo periodo della propria esistenza a Bergamo – aveva lo studio in via San Tomaso a pochi metri dalla Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea - circondato dalla stima e dall’affetto di amici, artisti, giovani critici che si sono nutriti della sua umanità.
In contemporanea, la Galleria Ceribelli di Bergamo (via San Tomaso, 86) dedica una monografica a Ferroni, costituita da circa 40 autoritratti (fotografie, incisioni e dipinti) e due importanti pubblicazioni: ‘Autoritratti’ e ‘In memoriam’.
La concentrazione dell’artista nel suo operare esprime una poesia intima che trae dalla realtà, rielaborata attraverso un processo di rigorosa costruzione dell’immagine adoperando fotografia, disegno, incisione e pittura, le ragioni fondanti di una riflessione profonda sul senso della vita.
Note biografiche
Gianfranco Ferroni (1927 - 2001)
Livornese di nascita, nel 1944 si trasferisce a Milano dove, verso la metà degli anni Cinquanta, entra a far parte del gruppo dei realisti esistenziali (Banchieri, Ceretti, Guerreschi, Romagnoni, Vaglieri).
Fin dagli esordi la sua arte denuncia un'attenzione privilegiata a un'umanità intimamente sofferente, comunque gravata dal peso di un'esistenza che si incide nella memoria. È da queste constatazioni, risolte nei quadri con un gusto, secondo una definizione del 1955 di Mario De Micheli, ‘tra il fiabesco chagalliano e il grottesco espressionista’, che Ferroni chiarisce quel realismo fortemente connotato in senso drammatico, di un'incisività violenta che tanta parte della critica gli riconoscerà negli anni a venire. Dal 1957 si dedica all'acquaforte e all'incisione, che gli frutta nel 1963 il Premio Biella. Fra le numerose presenze in mostre in Italia e all’estero si ricordano: le Biennali di Venezia del 1950, ‘58, ‘64, ‘68, ‘82, le Quadriennali di Roma del ‘59, del ‘72 e del ’99, dove gli è stato assegnato il premio per la pittura.
12
maggio 2011
Gianfranco Ferroni – Le immagini del silenzio
Dal 12 maggio al 03 luglio 2011
arte contemporanea
Location
GAMEC – GALLERIA D’ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA
Bergamo, Via San Tomaso, 53, (Bergamo)
Bergamo, Via San Tomaso, 53, (Bergamo)
Orario di apertura
mar – ven: 15.00 – 19.00
sab – dom: 10.00 – 19.00
lunedì chiuso
Vernissage
12 Maggio 2011, ore 18.00
Ufficio stampa
CLP
Autore
Curatore