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Gianfranco Gorgoni – Spiral Jetty
Photology celebra i 40 anni dello Spiral Jetty di Robert Smithson, il pioniere della Land
Art.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Photology celebra i 40 anni dello Spiral Jetty di Robert Smithson, il pioniere della Land
Art.
In mostra le opere fotografiche di Gianfranco Gorgoni, sette di grande formato a
colori e circa una decina di stampe vintage originali in bianco e nero.
La mia conoscenza con Robert Smithson risale ai primi mesi del 1970. Ci
vedemmo per la prima volta da Max Kansas City, un american bar vicino Union
Square, molto in voga tra gli artisti in quegli anni. Il bar, infatti, veniva
frequentato principalmente dalla “New York art scene” e lo si potrebbe
paragonare al Caffè Rosati di Roma o al Bar Brera di Milano. Una sera con Richard
Serra e Carl Andrè, Robert mi propose di seguirlo nello Utah, dove voleva
realizzare un Earth work nel Grande Lago Salato. Stavo realizzando in quel tempo
un progetto sulla nuova Avanguardia con l'aiuto di Leo Castelli e avevo già
fotografato artisti come Flavin, Lewitt, André, Nauman, Beuys e Merz. Mi
sembrava dunque una buona occasione inserire anche il lavoro sulla Land Art che
Smithson stava preparando, così lo raggiunsi in aprile a Brigham City, il paesino
più vicino al lago salato. Lavorammo per un paio di settimane e così documentai
le fasi di realizzazione dello Spiral Jetty. Da quel momento mi sono recato lì varie
volte, l’ultima delle quali nel febbraio 2010, per documentare il continuo evolversi
dell’opera: negli ultimi scatti a colori si può ben vedere la differenza rispetto alle
prime fotografie degli anni 70, specialmente dal deterioramento del terreno.
Gianfranco Gorgoni
SCHEDA TECNICA DELLA MOSTRA
PERCORSO DELLA MOSTRA E DESCRIZIONE DELL’ALLESTIMENTO
Il visitatore in arrivo dall’area parcheggio troverà una prima indicazione grafica nei
pressi dell’ingresso principale di Grafica dell’Artiere.
Il pubblico infatti potrà solo accedere dall’ingresso sul giardino al quale si arriva
tramite percorso illuminato a terra adiacente la fabbrica.
In corrispondenza dell’ingresso verrà posizionato totem grafico illuminato di circa 150
x 250 cm.
All’interno dell’atrio di ingresso vi sarà il guardaroba e un pannello colophone di 200 x
200 cm con una postazione per la guardarobbiera.
Alla mostra si accede attraverso la scala che conduce al primo piano.
Il visitatore potrà trovare l’area bookshop all’arrivo della scala formata da un tavolo a
doppio ripiano sulla quale verranno posti i libri in vendita (Spiral Jetty e una selezione
di altri libri Photology).
La mostra è distributa su tutta l’area espositiva e verranno prescelti i muri più piccoli
per le opere vintage il cui ingombro con cornice sarà di circa 40 x 30 cm.
L’apertura verso i WC verrà tamponata da una struttura a incastro che fungerà da
schermo retro illuminabile sulla quale verrà proiettato il video “Spiral Jetty 1970 –
Film by Robert Smithson”.
Tutte le altre zone con muri ampi saranno allestite con le dieci opere di Gianfranco
Gorgoni in edizione alternando le tre dimensioni (cm 70 x 100, cm 120 x 150, cm
150 x 200)
Per la sola serata di inaugurazione l’area catering verrà allestita nell’angolo a vetri
situato nella zona nord-ovest con vista su Bentivoglio.
OPERE
1/2 Lambda Print su D-Bond | cm 70 x 100 | Incorniciate
6 Lambda Print su D-Bond | cm 120 x 150 | Incorniciate
3 Lambda Print su D-Bond | cm 150 x 200 | Incorniciate
10 Vintage Gelatin Silver Print | cm 28 X 36 ca | Incorniciate
Videoproiezione retro illuminata del film “Spiral Jetty 1970 – Film by Robert
Smithson”.
SPIRAL JETTY by Robert Smithson
Lo Spiral Jetty, considerato l’opera più
importante di Robert Smithson, fu
realizzato nel 1970 e consiste in un
mastodontico molo a spirale della
lunghezza di 457 metri.
L’emblema della Land Art fu costruito in
due settimane interamente con fango,
cristalli di sale, rocce di basalto, terra e
acqua della riva nord-est del Great Salt
Lake nello stato dello Utah. Smithson
creò nel lago un tracciato a forma di
spirale utilizzando delle stecche di legno;
un camion seguendo il percorso vi
riversava il terreno e gli altri materiali,
dando così forma all’opera.
La lunga spirale si estende nelle rosse
acque del lago ed è visibile solo quando
il livello dell’acqua scende sotto i 1279,5
metri.
Dopo essere stato costruito lo Spiral
Jetty rimase invisibile per circa trenta
anni poiché totalmente ricoperto
dall’acqua. Solo nel 2004 i livelli si
abbassarono e l’opera riemerse nella sua
interezza.
GIANFRANCO GORGONI
Gianfranco Gorgoni è nato a Roma nel 1941. Nel 1968 decide di trasferirsi a New
York, dove la sua prima passione, la fotografia, diventa un lavoro a tutti gli effetti. Fin
dai primi mesi negli USA, Gorgoni è incuriosito dalle nuove dinamiche sociali americane
legate al mondo dei giovani e dell’arte. Nel 1969, si trova a Woodstock, dividendosi
tra il teatro Grotowki e la Galleria Leo Castelli. E’ proprio il famoso gallerista
newyorkese a dargli accesso agli studi degli artisti più famosi, quali Andy Warhol,
Richard Serra, Keith Haring, Robert Rauschenberg, James Rosenquist.
Grazie a questa vicinanza ai più grandi geni creativi del periodo si delinea il lavoro
fotografico di Gorgoni, che diventa una vera e propria documentazione della storia
dell’arte contemporanea.
Diversi magazines internazionali, quali L’Espresso e il New York Times, hanno richiesto
la sua collaborazione, riconoscendo l’unicità dei suoi scatti, capaci di immortalare le
figure più rappresentative del secolo scorso: da Fidel Castro al presidente Carter a
Papa Woytila.
Numerose sono state le mostre personali e collettive, tra le principali la personale del
2005 al Museum of Outdoor Arts in Colorado e quella del 2009 presso Jim Kempner
Fine Art di New York; nel 2009 ha partecipato alla collettiva di Photology “The New
York Scene” e alla mostra collettiva “UAI – United Artists of Italy” alla Fondazione
Stelline di Milano.
ROBERT SMITHSON (1938-1973)
Nasce nel New Jersey nel 1938. A partire dalla metà degli anni Sessanta è una figura
chiave nell'incontro tra arte concettuale, Minimalismo e Land Art; è considerato tra i
più rivoluzionari artisti americani del XX° secolo, la sua pratica d'artista e i suoi
numerosi saggi hanno segnato profondamente il corso dell'arte e della cultura
contemporanee.
Parte del suo lavoro muove una critica sia alla pratica corrente del fare arte sia
all'ampliamento dei suoi limiti. La sua ricerca è legata al territorio, al concetto di
manufatto artistico, alla protesta contro il degrado del pianeta e alla ripresa di quella
armonia con cui le grandi civiltà del passato hanno dato testimonianza della loro
cultura.
L'ultima sua opera la "Amarillo Ramp" nel Texas gli costò la vita: morì, infatti,
fotografandola da un aereo che entrò in avaria nel 1973.
Ha esposto, tra le altre sedi, alla Kunsthalle di Berna, all'Institut of Contemporary Arts
di Londra, a Documenta a Kassel; retrospettive del suo lavoro sono state organizzate
al Musee d'Art Moderne de la Ville de Paris e la Centro Julio Gonzales di Valencia
Art.
In mostra le opere fotografiche di Gianfranco Gorgoni, sette di grande formato a
colori e circa una decina di stampe vintage originali in bianco e nero.
La mia conoscenza con Robert Smithson risale ai primi mesi del 1970. Ci
vedemmo per la prima volta da Max Kansas City, un american bar vicino Union
Square, molto in voga tra gli artisti in quegli anni. Il bar, infatti, veniva
frequentato principalmente dalla “New York art scene” e lo si potrebbe
paragonare al Caffè Rosati di Roma o al Bar Brera di Milano. Una sera con Richard
Serra e Carl Andrè, Robert mi propose di seguirlo nello Utah, dove voleva
realizzare un Earth work nel Grande Lago Salato. Stavo realizzando in quel tempo
un progetto sulla nuova Avanguardia con l'aiuto di Leo Castelli e avevo già
fotografato artisti come Flavin, Lewitt, André, Nauman, Beuys e Merz. Mi
sembrava dunque una buona occasione inserire anche il lavoro sulla Land Art che
Smithson stava preparando, così lo raggiunsi in aprile a Brigham City, il paesino
più vicino al lago salato. Lavorammo per un paio di settimane e così documentai
le fasi di realizzazione dello Spiral Jetty. Da quel momento mi sono recato lì varie
volte, l’ultima delle quali nel febbraio 2010, per documentare il continuo evolversi
dell’opera: negli ultimi scatti a colori si può ben vedere la differenza rispetto alle
prime fotografie degli anni 70, specialmente dal deterioramento del terreno.
Gianfranco Gorgoni
SCHEDA TECNICA DELLA MOSTRA
PERCORSO DELLA MOSTRA E DESCRIZIONE DELL’ALLESTIMENTO
Il visitatore in arrivo dall’area parcheggio troverà una prima indicazione grafica nei
pressi dell’ingresso principale di Grafica dell’Artiere.
Il pubblico infatti potrà solo accedere dall’ingresso sul giardino al quale si arriva
tramite percorso illuminato a terra adiacente la fabbrica.
In corrispondenza dell’ingresso verrà posizionato totem grafico illuminato di circa 150
x 250 cm.
All’interno dell’atrio di ingresso vi sarà il guardaroba e un pannello colophone di 200 x
200 cm con una postazione per la guardarobbiera.
Alla mostra si accede attraverso la scala che conduce al primo piano.
Il visitatore potrà trovare l’area bookshop all’arrivo della scala formata da un tavolo a
doppio ripiano sulla quale verranno posti i libri in vendita (Spiral Jetty e una selezione
di altri libri Photology).
La mostra è distributa su tutta l’area espositiva e verranno prescelti i muri più piccoli
per le opere vintage il cui ingombro con cornice sarà di circa 40 x 30 cm.
L’apertura verso i WC verrà tamponata da una struttura a incastro che fungerà da
schermo retro illuminabile sulla quale verrà proiettato il video “Spiral Jetty 1970 –
Film by Robert Smithson”.
Tutte le altre zone con muri ampi saranno allestite con le dieci opere di Gianfranco
Gorgoni in edizione alternando le tre dimensioni (cm 70 x 100, cm 120 x 150, cm
150 x 200)
Per la sola serata di inaugurazione l’area catering verrà allestita nell’angolo a vetri
situato nella zona nord-ovest con vista su Bentivoglio.
OPERE
1/2 Lambda Print su D-Bond | cm 70 x 100 | Incorniciate
6 Lambda Print su D-Bond | cm 120 x 150 | Incorniciate
3 Lambda Print su D-Bond | cm 150 x 200 | Incorniciate
10 Vintage Gelatin Silver Print | cm 28 X 36 ca | Incorniciate
Videoproiezione retro illuminata del film “Spiral Jetty 1970 – Film by Robert
Smithson”.
SPIRAL JETTY by Robert Smithson
Lo Spiral Jetty, considerato l’opera più
importante di Robert Smithson, fu
realizzato nel 1970 e consiste in un
mastodontico molo a spirale della
lunghezza di 457 metri.
L’emblema della Land Art fu costruito in
due settimane interamente con fango,
cristalli di sale, rocce di basalto, terra e
acqua della riva nord-est del Great Salt
Lake nello stato dello Utah. Smithson
creò nel lago un tracciato a forma di
spirale utilizzando delle stecche di legno;
un camion seguendo il percorso vi
riversava il terreno e gli altri materiali,
dando così forma all’opera.
La lunga spirale si estende nelle rosse
acque del lago ed è visibile solo quando
il livello dell’acqua scende sotto i 1279,5
metri.
Dopo essere stato costruito lo Spiral
Jetty rimase invisibile per circa trenta
anni poiché totalmente ricoperto
dall’acqua. Solo nel 2004 i livelli si
abbassarono e l’opera riemerse nella sua
interezza.
GIANFRANCO GORGONI
Gianfranco Gorgoni è nato a Roma nel 1941. Nel 1968 decide di trasferirsi a New
York, dove la sua prima passione, la fotografia, diventa un lavoro a tutti gli effetti. Fin
dai primi mesi negli USA, Gorgoni è incuriosito dalle nuove dinamiche sociali americane
legate al mondo dei giovani e dell’arte. Nel 1969, si trova a Woodstock, dividendosi
tra il teatro Grotowki e la Galleria Leo Castelli. E’ proprio il famoso gallerista
newyorkese a dargli accesso agli studi degli artisti più famosi, quali Andy Warhol,
Richard Serra, Keith Haring, Robert Rauschenberg, James Rosenquist.
Grazie a questa vicinanza ai più grandi geni creativi del periodo si delinea il lavoro
fotografico di Gorgoni, che diventa una vera e propria documentazione della storia
dell’arte contemporanea.
Diversi magazines internazionali, quali L’Espresso e il New York Times, hanno richiesto
la sua collaborazione, riconoscendo l’unicità dei suoi scatti, capaci di immortalare le
figure più rappresentative del secolo scorso: da Fidel Castro al presidente Carter a
Papa Woytila.
Numerose sono state le mostre personali e collettive, tra le principali la personale del
2005 al Museum of Outdoor Arts in Colorado e quella del 2009 presso Jim Kempner
Fine Art di New York; nel 2009 ha partecipato alla collettiva di Photology “The New
York Scene” e alla mostra collettiva “UAI – United Artists of Italy” alla Fondazione
Stelline di Milano.
ROBERT SMITHSON (1938-1973)
Nasce nel New Jersey nel 1938. A partire dalla metà degli anni Sessanta è una figura
chiave nell'incontro tra arte concettuale, Minimalismo e Land Art; è considerato tra i
più rivoluzionari artisti americani del XX° secolo, la sua pratica d'artista e i suoi
numerosi saggi hanno segnato profondamente il corso dell'arte e della cultura
contemporanee.
Parte del suo lavoro muove una critica sia alla pratica corrente del fare arte sia
all'ampliamento dei suoi limiti. La sua ricerca è legata al territorio, al concetto di
manufatto artistico, alla protesta contro il degrado del pianeta e alla ripresa di quella
armonia con cui le grandi civiltà del passato hanno dato testimonianza della loro
cultura.
L'ultima sua opera la "Amarillo Ramp" nel Texas gli costò la vita: morì, infatti,
fotografandola da un aereo che entrò in avaria nel 1973.
Ha esposto, tra le altre sedi, alla Kunsthalle di Berna, all'Institut of Contemporary Arts
di Londra, a Documenta a Kassel; retrospettive del suo lavoro sono state organizzate
al Musee d'Art Moderne de la Ville de Paris e la Centro Julio Gonzales di Valencia
26
gennaio 2011
Gianfranco Gorgoni – Spiral Jetty
Dal 26 al 30 gennaio 2011
fotografia
Location
GRAFICHE ARTIERE
Bentivoglio, Via L. Romagnoli, 5/2, (Bologna)
Bentivoglio, Via L. Romagnoli, 5/2, (Bologna)
Orario di apertura
ore 11-20
Vernissage
26 Gennaio 2011, ore 19.00-23.00
Autore