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Gianfranco Groccia – Colt
Le opere raffiguranti i volti femminili sono accostate a monocromi rettangolari su cui sono disposte delle colt, questi dialogano per assonanza o contrasto con le immagini
Comunicato stampa
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In questa mostra personale Gianfranco Groccia propone una selezione d’immagini a forte densità emotiva. Ritrae alcune donne come se fossero su un set cinematografico, scatti fotografici elaborati con più tecniche (computer, pittura, collage, ecc…)dove è rappresentata la deturpazione della bellezza fisica e mentale. Barbari retaggi tribali e nuovi integralismi religiosi, miscela peggio dell’acido che spesso è usato per deturpare l’anima, la personalità e la “bellezza” femminile, come manifestazione di dominio.
La nostra è solo una messa in scena ma in alcuni paesi (Pakistan, India, Bangladesh) e non solo questa è una cruda realtà.
Le opere raffiguranti i volti femminili sono accostate a monocromi rettangolari su cui sono disposte delle colt, questi dialogano per assonanza o contrasto con le immagini.
una colt puntata verso il cielo
meglio non vedere nulla di nulla buio assoluto meglio andarsene in silenzio bendati per i sentieri deserti di questo stramaledetto deserto di anime morte meglio ciechi e sordi che assistere a questo continuo scempio che si fa del corpo delle donne ogni concezione di dominio apparsa nella storia umana concentra ossessivamente le sue lercie meschinità sul corpo della donne etiche estetiche religioni ideologie economie deformità mentali dietro le vetrate fumè dei grattacieli nei recessi più celati e silenziosi dei templi più discreti nel condominio del palazzo di fronte nel villaggio più sperduto e misero del mondo se c’è un maschio e una femmina a prender le botte è sempre lei solo perché è lei ferita sempre aperta nel costato della creazione ogni giorno crocefissa sempre sotto la minaccia di qualcuno che dà ordini urla picchia ammazza deturpa sempre con una pistola puntata contro il cuore sempre con una pistola puntata contro la terra sempre con una pistola puntata contro il cielo
Vito Intini x Gianfranco Groccia
La nostra è solo una messa in scena ma in alcuni paesi (Pakistan, India, Bangladesh) e non solo questa è una cruda realtà.
Le opere raffiguranti i volti femminili sono accostate a monocromi rettangolari su cui sono disposte delle colt, questi dialogano per assonanza o contrasto con le immagini.
una colt puntata verso il cielo
meglio non vedere nulla di nulla buio assoluto meglio andarsene in silenzio bendati per i sentieri deserti di questo stramaledetto deserto di anime morte meglio ciechi e sordi che assistere a questo continuo scempio che si fa del corpo delle donne ogni concezione di dominio apparsa nella storia umana concentra ossessivamente le sue lercie meschinità sul corpo della donne etiche estetiche religioni ideologie economie deformità mentali dietro le vetrate fumè dei grattacieli nei recessi più celati e silenziosi dei templi più discreti nel condominio del palazzo di fronte nel villaggio più sperduto e misero del mondo se c’è un maschio e una femmina a prender le botte è sempre lei solo perché è lei ferita sempre aperta nel costato della creazione ogni giorno crocefissa sempre sotto la minaccia di qualcuno che dà ordini urla picchia ammazza deturpa sempre con una pistola puntata contro il cuore sempre con una pistola puntata contro la terra sempre con una pistola puntata contro il cielo
Vito Intini x Gianfranco Groccia
15
marzo 2008
Gianfranco Groccia – Colt
Dal 15 marzo al 20 aprile 2008
arte contemporanea
Location
MUSEO NUOVA ERA
Bari, Strada Dei Gesuiti, 13, (Bari)
Bari, Strada Dei Gesuiti, 13, (Bari)
Orario di apertura
dal lunedì al sabato 17-20, chiuso domenica e festivi
Vernissage
15 Marzo 2008, ore 19
Autore