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Gianfranco Milanesi – Flash Paint
mostra personale
Comunicato stampa
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E’ nell’utilizzo di nuovi mezzi espressivi, attraverso i quali espletare la propria ricerca, che Gianfranco Milanesi ci conduce nuovamente nel mondo underground dei suoi giovani eroi umanizzati. Costante il richiamo agli oggetti quali veri soggetti archetipici antropomorfi, tesi a caratterizzare un quotidiano tutto giocato su quel filo sottile e affilato che separa il banale e scontato dall’imprevedibile e inaspettato. L’artista, dalla costante vena ironica e beffarda, espone nel suo repertorio artistico nuove tecniche vicine a quegli stessi microcosmi che cerca eloquentemente di rimettere in scena. La sperimentazione questa volta si avvicina al mondo hi-tech del pc, quasi creando un nuovo legame con le realtà che con fare cinico e mordace va raccontando. Non è più la mano dell’artista a plasmare e veicolare in modo diretto il serbatoio gremito di idee, ma è mediante l’uso del mouse che l’artista riordina e riproduce, in modo istantaneo e immediato, le fila del racconto. Mediante una gestualità che desidera essere priva di riconsiderazioni e ripensamenti, Milanesi crea le sue fantastorie quasi come infiniti scatti automatici giocati dal caso, nei quali ad essere catturati sono immagini e ricordi che costituiscono l’ordinarietà più sfrontata e irridente del quotidiano. Più di quattrocento disegni creati con la medesima tecnica vengono abbandonati a terra in uno spazio circoscritto della galleria, generando un fitto tappeto tessuto mediante altrettanti rigurgiti di idee.
Il supporto di carta lucida e patinata richiama le stampe su carta verniciata lucida delle copertine. il colore bianco opalino porta in risalto il nero corvino del segno, da sempre matrici identificabili e peculiari che vanno a contraddistinguere il lavoro di Gianfranco Milanesi Per assecondare una visione più diretta con le produzioni, le immagini vengono proiettate in loop sullo schermo di un computer collocato al centro della sala espositiva; se così non fosse lo spettatore sarebbe altrimenti chiamato, per non dire costretto, a calpestare gli A4, ma forse allora il lavoro assumerebbe valenze e significati che in questo caso l’artista ha evitato di creare, essendo colui che osserva catapultato all’interno dell’opera di cui diverrebbe parte integrante, in un processo dinamico d’interazione. Il fruitore, al contrario, è incoraggiato a sviluppare un atteggiamento voyeuristico verso l’opera che va osservando, attratto e incuriosito dall’incapacità di potersi completamente avvicinare, è così che la vicinanza diviene allegorico sinonimo di appagato possesso, che potrà solo essere soddisfatto mediante una trasversale e fredda visione da compiersi tramite lo schermo di un monitor, metaforico ponte verso l’opera. E’ poi con slancio magnanimo che l’artista ci concede, quasi per antitesi, un’osservazione che ha tutto il gusto della pausa e del tempo, questo grazie ad una stampa in grandi dimensioni collocata a muro, posta a coprire quasi un’intera parete. L’ampia superficie ci permette uno sguardo più attento verso la tecnica d’esecuzione utilizzata. In primo piano una colomba in volo, che forse un po’ distrattamente, da figlia della new generation, invece di cogliere un ramo d’alloro ha “afferrato” una pistola.
Giocata su stereotipi comuni, sciorinati tra l’estremo paradosso e il solito e l’usuale, la mostra diviene carta rifrangente della realtà sociale dei nostri tempi, dove sbando e conformismo vengono a coesistere nelle pastoie di una commedia metropolitana dal fresco sapore paesano.
Annalisa Portesi
Il supporto di carta lucida e patinata richiama le stampe su carta verniciata lucida delle copertine. il colore bianco opalino porta in risalto il nero corvino del segno, da sempre matrici identificabili e peculiari che vanno a contraddistinguere il lavoro di Gianfranco Milanesi Per assecondare una visione più diretta con le produzioni, le immagini vengono proiettate in loop sullo schermo di un computer collocato al centro della sala espositiva; se così non fosse lo spettatore sarebbe altrimenti chiamato, per non dire costretto, a calpestare gli A4, ma forse allora il lavoro assumerebbe valenze e significati che in questo caso l’artista ha evitato di creare, essendo colui che osserva catapultato all’interno dell’opera di cui diverrebbe parte integrante, in un processo dinamico d’interazione. Il fruitore, al contrario, è incoraggiato a sviluppare un atteggiamento voyeuristico verso l’opera che va osservando, attratto e incuriosito dall’incapacità di potersi completamente avvicinare, è così che la vicinanza diviene allegorico sinonimo di appagato possesso, che potrà solo essere soddisfatto mediante una trasversale e fredda visione da compiersi tramite lo schermo di un monitor, metaforico ponte verso l’opera. E’ poi con slancio magnanimo che l’artista ci concede, quasi per antitesi, un’osservazione che ha tutto il gusto della pausa e del tempo, questo grazie ad una stampa in grandi dimensioni collocata a muro, posta a coprire quasi un’intera parete. L’ampia superficie ci permette uno sguardo più attento verso la tecnica d’esecuzione utilizzata. In primo piano una colomba in volo, che forse un po’ distrattamente, da figlia della new generation, invece di cogliere un ramo d’alloro ha “afferrato” una pistola.
Giocata su stereotipi comuni, sciorinati tra l’estremo paradosso e il solito e l’usuale, la mostra diviene carta rifrangente della realtà sociale dei nostri tempi, dove sbando e conformismo vengono a coesistere nelle pastoie di una commedia metropolitana dal fresco sapore paesano.
Annalisa Portesi
05
marzo 2011
Gianfranco Milanesi – Flash Paint
Dal 05 al 31 marzo 2011
arte contemporanea
Location
GALLERIA VANNA CASATI
Bergamo, Via Borgo Palazzo, 42 interno, (Bergamo)
Bergamo, Via Borgo Palazzo, 42 interno, (Bergamo)
Orario di apertura
Dal lunedì al venerdì dalle ore 16.30 alle ore 19.30
Sabato: 11-12.30 – 16.30-19.30
Martedì chiuso
Vernissage
5 Marzo 2011, ore 18
Autore