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Gianfranco Salis – Ilona renaissance
In mostra 20 fotografie inedite di Ilona Staller in arte Cicciolina che Gianfranco Salis ha sapientemente trasformato in opera d’arte
Comunicato stampa
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Ilona Renaissance è il titolo della mostra fotografica di Gianfranco Salis, che si terrà per la prima volta a Roma presso la Galleria Cà d’Oro di Piazza di Spagna il 7 marzo 2006 alle ore 19,00. La mostra curata dalla gallerista Gloria Porcella è presentata da Giampiero Mughini.
In mostra 20 fotografie inedite di Ilona Staller in arte Cicciolina che Gianfranco Salis ha sapientemente trasformato in opera d’arte.
Gianfranco Salis nasce a Roma, intraprende presto la strada della fotografia sotto la guida di Tazio Secchiaroli.
Non ancora ventenne è fotografo al “Festival dei due mondi di Spoleto”, ritraendo artisti come M. Ceroli, William De Kooning, e l’Orlando Furioso di Luca Ronconi.
Dai primi anni ’70 inizia a lavorare come fotografo di scena, collaborando con registi come Squitieri, Monicelli, Ferreri, Loy, Scola, Risi, Tognazzi, Negrin, etc.
Dal 1979 è fotografo di fiducia di Tinto Brass.
Parallelamente al cinema, inizia a metà degli anni ’80 una serie di ritratti femminili, grazie a quali Giorgio Armani gli affida il compito di fotografare Laura Morante per il lancio mondiale del suo primo profumo femminile.
Nel 1987 ha posto la sua attenzione sui personaggi ILONA STALLER e MOANA POZZI, che si erano imposte all’attenzione dei media.
Nel 1988 unico europeo nella sezione ritratto, vince con l’immagine di Marisa Berenson il “ The professional photographer’s showcase ” all’Epcot Center di Orlando U.S.A.
Questa mostra è nata da un incontro tra Ilona Staller e la curatrice Gloria Porcella nel 2000 a Berlino dove Cicciolina era l’installazione vivente in una mostra dal titolo “No soap, No hope” della galleria Cà d’Oro di Berlino. La mostra, considerata la live performance di Ilona Staller, ha ottenuto le prime pagine di tutti i quotidiani tedeschi e li è nata l’idea di Ilona opera d’arte, che è stata la musa ispiratrice di Jeff Koons, suo marito, l’uomo dal quale ha avuto suo figlio Ludwig.
Come ricorda nel suo testo Giampiero Mughini, “Salis ha da anni Cicciolina come sua modella di eccezione, del resto un fotografo ha una sua modella prediletta, una donna i cui spigoli e i cui movimenti danno ispirazione e ritmo alle sue foto. Modelle che fanno da muse, nel senso che aiutano i fotografi a trovare il cuore delle loro ossessioni”.
Presentazione di Giampiero Mughini
Fotografo adusato alla settimana arte e alle sue discinte protagoniste, Gianfranco Salis ha da anni Cicciolina quale sua modella d’elezione. E del resto sempre un fotografo ha una sua modella prediletta, una donna i cui spigoli e i cui movimenti danno ispirazione e ritmo alle sue foto. Modelle che fanno da muse nel senso che aiutano i fotografi a trovare il cuore delle loro ossessioni. Helmut Newton ne aveva alcune di queste modelle e se le teneva strette, e di una foto che fa parte della mia collezione e in cui Giampaolo Barbieri aveva utilizzato una di quelle ragazze, tutti quelli che vengono a casa mia e la vedono per la prima volta credono che sia una foto di Newton. Per lo spudoratissimo fotografo inglese Terry Richardson, uno che non mette barriere tra la maniera in cui fotografa le donne e la maniera in cui le assapora nella sua vita privata, certo la modella d’elezione è stata la splendente e altrettanto spudorata Susan Eldrige, una ventiseenne che ha diviso con lui tanto i set fotografici quanto il letto. Per una che così ambiguamente circumnavigava l’erotismo e le sue contraddittorie valenze come Irina Ionesco, la modella d’elezione è stata probabilmente la figlia Eva quando era poco più che decenne ma già femminilmente avvincente, e tra madre e figlia ne sorse successivamente una baruffa anche legale, la figlia accusandola di aver rubato la sua immagine di adolescente. Da fotografo Andy Warhol sprizzava felicità ogni volta che poteva ritrarre l’oltremodo conturbante Bianca Jagger. Il mio amico Franco Fontana m’ha raccontato che di tutte le sue modelle prediligeva una ragazza che faceva una vita qualsiasi dalle parti di Modena e che ogni volta si accendeva di fronte alla sua polaroid, e io sono particolarmente orgoglioso di quando Franco mi ha scattato una polaroid per poi costruire uno di quei collage nei quali è bravissimo, dove ha mescolato la mia immagine e il corpo sensuoso di quella modella.
Ma torniamo a Salis. Lo conosco che saranno ormai una decina d’anni, e già allora ammirai un suo ritratto fotografico di Cicciolina: un ritratto che lui aveva scattato in bianco e nero e poi fatto colorare secondo una tecnica delicata e complessa. E se dico Cicciolina, non osate chiamarla pornostar magari a costo di confonderla con qualcuna di quelle odierne sbrindellate che ieri facevano delle fellatio multiple e oggi si atteggiano a maestre del pensiero ben accolte se non coccolate dai mass media. Dire di Cicciolina che è stata una pornostar _ e quale pornostar _ è dire assieme una verità e una stupidaggine. Cicciolina è molto di più. E’ un’Icona dei nostri tempi. E ben se ne accorsero Marco Pannella, che la candidò in Parlamento nelle liste del partito radicale, e l’artista americano Jeff Koons, che addirittura la sposò e di cui valgono centinaia di milioni (di lire) le foto in cui la platinatissima beltà ungherese ci sta dando sotto.
C’è che io e Salis apparteniamo (lui più giovane di me, beninteso) a una generazione che ha avuto il tempo di assistere all’esordio sussurrante e bisbigliante di Cicciolina. Guidata con mano da maestro da Riccardo Schicchi, un ex architetto divenuto un erotomane e un businessman del porno, e tanto meglio che questo avvenisse in una radio e dunque nel più suggestivo dei mezzi di comunicazione, Cicciolina cominciò a fare quel che un quarto di secolo fa nessuno avrebbe osato: Nel suo italiano ancora esitante raccontava le cose di sesso e che avvenivano tra i due sessi come meritavano, quali cose preziose e desiderantissime. Bisbigliava, sussurrava, prometteva, talvolta mugolava. La beltà ungherese e i suoi vezzi si sono così incisi per sempre nell’immaginazione erotica del nostro tempo, quell’immaginazione di cui le foto di Salis in mostra alla galleria Cà d’Oro sono le figlie. Foto talvolta di una Cicciolina non più giovane nè giovanissima, solo che le Icone non invecchiano. Foto cui Salis conferisce all’estremo il carattere evanescente del sogno, qualcosa che così fortissimamente desideriamo ma che forse non esiste, quel corpo femminile che appare e scompare. E sempre quei lunghi capelli biondi platinati che è come se la addobbassero. Sempre quel sorriso come di chi è pronta ad accettare tutto, ma che forse non darà niente. Il matrimonio di Cicciolina con Koons è finito in un lampo, tra urli e accuse reciproche. Il suo stesso sodalizio con Schicchi s’è infine schiantato. Cicciolina è rimasta sola ad allevare quel figlio che ha così tenacemente strappato all’America e a Knoos. E’ il destino delle Icone, di vivere in solitudine e come in un’irrealtà di fondo. Esistono solo per essere pensate, per essere sognate, per essere desiderate da chi non le toccherà mai con un dito. Esattamente come in questo affascinante repertorio fotografico che Salis ha lungamente covato e firmato. Per essere destinato a una creatura irreale e sfuggente, a me sembra un atto di amore molto elegante.
GIAMPIERO MUGHINI
Presentazione di Gloria Porcella
Credo fortemente nel destino e credo che determinati incontri non avvengano mai per caso, quando ho incontrato Ilona nel mio percorso ho capito che insieme avremmo organizzato qualcosa di veramente interessante.
E’ stata intesa a prima vista, lei era venuta a Berlino per inaugurare una mostra nella mia galleria, che avevo curato sul tema del sapone dal titolo “No soap, no hope”, la vera protagonista è stata lei, una installazione vivente in una vasca da bagno.
Con questa mostra è stata acclamata dalla stampa tedesca coprendo tutte le prime pagine dei quotidiani e ci siamo ripromesse che avremmo organizzato qualcosa anche nella nostra città.
Dal 2000 ad oggi è passato un po’ di tempo, il tempo necessario a Gianfranco Salis, uno dei più noti fotografi dei nostri tempi, per ritrarre Ilona in queste splendide fotografie che presentiamo a Roma il 7 marzo per le quali abbiamo già avuto molte richieste in Europa, in America, in Cina e Giappone.
Ho voluto dare alla mostra il titolo “Ilona Renaissance” per sottolineare la trasformazione e l’evoluzione del “personaggio Cicciolina” da diva del porno, a parlamentare, a mamma di Ludwig, a opera d’arte.
In questi scatti, Salis ha saputo con grande professionalità carpire l’immagine di una grande donna che ha reso grandi tutte le persone che hanno saputo riconoscere la forza della sua personalità. Cicciolina è stata la musa di suo marito Jeff Koons che ha reso celebre in una biennale a Venezia con la scultura “Made in heaven” e che oggi grazie a lei calca la scena dei musei di arte contemporanea di tutto il mondo, ma Cicciolina è rinata, lei è l’opera d’arte.
Spero che come me sappiate cogliere in queste foto e in questa persona la sua vera essenza, la sua trasformazione e la sua vera “bellezza”.
Gloria Porcella
In mostra 20 fotografie inedite di Ilona Staller in arte Cicciolina che Gianfranco Salis ha sapientemente trasformato in opera d’arte.
Gianfranco Salis nasce a Roma, intraprende presto la strada della fotografia sotto la guida di Tazio Secchiaroli.
Non ancora ventenne è fotografo al “Festival dei due mondi di Spoleto”, ritraendo artisti come M. Ceroli, William De Kooning, e l’Orlando Furioso di Luca Ronconi.
Dai primi anni ’70 inizia a lavorare come fotografo di scena, collaborando con registi come Squitieri, Monicelli, Ferreri, Loy, Scola, Risi, Tognazzi, Negrin, etc.
Dal 1979 è fotografo di fiducia di Tinto Brass.
Parallelamente al cinema, inizia a metà degli anni ’80 una serie di ritratti femminili, grazie a quali Giorgio Armani gli affida il compito di fotografare Laura Morante per il lancio mondiale del suo primo profumo femminile.
Nel 1987 ha posto la sua attenzione sui personaggi ILONA STALLER e MOANA POZZI, che si erano imposte all’attenzione dei media.
Nel 1988 unico europeo nella sezione ritratto, vince con l’immagine di Marisa Berenson il “ The professional photographer’s showcase ” all’Epcot Center di Orlando U.S.A.
Questa mostra è nata da un incontro tra Ilona Staller e la curatrice Gloria Porcella nel 2000 a Berlino dove Cicciolina era l’installazione vivente in una mostra dal titolo “No soap, No hope” della galleria Cà d’Oro di Berlino. La mostra, considerata la live performance di Ilona Staller, ha ottenuto le prime pagine di tutti i quotidiani tedeschi e li è nata l’idea di Ilona opera d’arte, che è stata la musa ispiratrice di Jeff Koons, suo marito, l’uomo dal quale ha avuto suo figlio Ludwig.
Come ricorda nel suo testo Giampiero Mughini, “Salis ha da anni Cicciolina come sua modella di eccezione, del resto un fotografo ha una sua modella prediletta, una donna i cui spigoli e i cui movimenti danno ispirazione e ritmo alle sue foto. Modelle che fanno da muse, nel senso che aiutano i fotografi a trovare il cuore delle loro ossessioni”.
Presentazione di Giampiero Mughini
Fotografo adusato alla settimana arte e alle sue discinte protagoniste, Gianfranco Salis ha da anni Cicciolina quale sua modella d’elezione. E del resto sempre un fotografo ha una sua modella prediletta, una donna i cui spigoli e i cui movimenti danno ispirazione e ritmo alle sue foto. Modelle che fanno da muse nel senso che aiutano i fotografi a trovare il cuore delle loro ossessioni. Helmut Newton ne aveva alcune di queste modelle e se le teneva strette, e di una foto che fa parte della mia collezione e in cui Giampaolo Barbieri aveva utilizzato una di quelle ragazze, tutti quelli che vengono a casa mia e la vedono per la prima volta credono che sia una foto di Newton. Per lo spudoratissimo fotografo inglese Terry Richardson, uno che non mette barriere tra la maniera in cui fotografa le donne e la maniera in cui le assapora nella sua vita privata, certo la modella d’elezione è stata la splendente e altrettanto spudorata Susan Eldrige, una ventiseenne che ha diviso con lui tanto i set fotografici quanto il letto. Per una che così ambiguamente circumnavigava l’erotismo e le sue contraddittorie valenze come Irina Ionesco, la modella d’elezione è stata probabilmente la figlia Eva quando era poco più che decenne ma già femminilmente avvincente, e tra madre e figlia ne sorse successivamente una baruffa anche legale, la figlia accusandola di aver rubato la sua immagine di adolescente. Da fotografo Andy Warhol sprizzava felicità ogni volta che poteva ritrarre l’oltremodo conturbante Bianca Jagger. Il mio amico Franco Fontana m’ha raccontato che di tutte le sue modelle prediligeva una ragazza che faceva una vita qualsiasi dalle parti di Modena e che ogni volta si accendeva di fronte alla sua polaroid, e io sono particolarmente orgoglioso di quando Franco mi ha scattato una polaroid per poi costruire uno di quei collage nei quali è bravissimo, dove ha mescolato la mia immagine e il corpo sensuoso di quella modella.
Ma torniamo a Salis. Lo conosco che saranno ormai una decina d’anni, e già allora ammirai un suo ritratto fotografico di Cicciolina: un ritratto che lui aveva scattato in bianco e nero e poi fatto colorare secondo una tecnica delicata e complessa. E se dico Cicciolina, non osate chiamarla pornostar magari a costo di confonderla con qualcuna di quelle odierne sbrindellate che ieri facevano delle fellatio multiple e oggi si atteggiano a maestre del pensiero ben accolte se non coccolate dai mass media. Dire di Cicciolina che è stata una pornostar _ e quale pornostar _ è dire assieme una verità e una stupidaggine. Cicciolina è molto di più. E’ un’Icona dei nostri tempi. E ben se ne accorsero Marco Pannella, che la candidò in Parlamento nelle liste del partito radicale, e l’artista americano Jeff Koons, che addirittura la sposò e di cui valgono centinaia di milioni (di lire) le foto in cui la platinatissima beltà ungherese ci sta dando sotto.
C’è che io e Salis apparteniamo (lui più giovane di me, beninteso) a una generazione che ha avuto il tempo di assistere all’esordio sussurrante e bisbigliante di Cicciolina. Guidata con mano da maestro da Riccardo Schicchi, un ex architetto divenuto un erotomane e un businessman del porno, e tanto meglio che questo avvenisse in una radio e dunque nel più suggestivo dei mezzi di comunicazione, Cicciolina cominciò a fare quel che un quarto di secolo fa nessuno avrebbe osato: Nel suo italiano ancora esitante raccontava le cose di sesso e che avvenivano tra i due sessi come meritavano, quali cose preziose e desiderantissime. Bisbigliava, sussurrava, prometteva, talvolta mugolava. La beltà ungherese e i suoi vezzi si sono così incisi per sempre nell’immaginazione erotica del nostro tempo, quell’immaginazione di cui le foto di Salis in mostra alla galleria Cà d’Oro sono le figlie. Foto talvolta di una Cicciolina non più giovane nè giovanissima, solo che le Icone non invecchiano. Foto cui Salis conferisce all’estremo il carattere evanescente del sogno, qualcosa che così fortissimamente desideriamo ma che forse non esiste, quel corpo femminile che appare e scompare. E sempre quei lunghi capelli biondi platinati che è come se la addobbassero. Sempre quel sorriso come di chi è pronta ad accettare tutto, ma che forse non darà niente. Il matrimonio di Cicciolina con Koons è finito in un lampo, tra urli e accuse reciproche. Il suo stesso sodalizio con Schicchi s’è infine schiantato. Cicciolina è rimasta sola ad allevare quel figlio che ha così tenacemente strappato all’America e a Knoos. E’ il destino delle Icone, di vivere in solitudine e come in un’irrealtà di fondo. Esistono solo per essere pensate, per essere sognate, per essere desiderate da chi non le toccherà mai con un dito. Esattamente come in questo affascinante repertorio fotografico che Salis ha lungamente covato e firmato. Per essere destinato a una creatura irreale e sfuggente, a me sembra un atto di amore molto elegante.
GIAMPIERO MUGHINI
Presentazione di Gloria Porcella
Credo fortemente nel destino e credo che determinati incontri non avvengano mai per caso, quando ho incontrato Ilona nel mio percorso ho capito che insieme avremmo organizzato qualcosa di veramente interessante.
E’ stata intesa a prima vista, lei era venuta a Berlino per inaugurare una mostra nella mia galleria, che avevo curato sul tema del sapone dal titolo “No soap, no hope”, la vera protagonista è stata lei, una installazione vivente in una vasca da bagno.
Con questa mostra è stata acclamata dalla stampa tedesca coprendo tutte le prime pagine dei quotidiani e ci siamo ripromesse che avremmo organizzato qualcosa anche nella nostra città.
Dal 2000 ad oggi è passato un po’ di tempo, il tempo necessario a Gianfranco Salis, uno dei più noti fotografi dei nostri tempi, per ritrarre Ilona in queste splendide fotografie che presentiamo a Roma il 7 marzo per le quali abbiamo già avuto molte richieste in Europa, in America, in Cina e Giappone.
Ho voluto dare alla mostra il titolo “Ilona Renaissance” per sottolineare la trasformazione e l’evoluzione del “personaggio Cicciolina” da diva del porno, a parlamentare, a mamma di Ludwig, a opera d’arte.
In questi scatti, Salis ha saputo con grande professionalità carpire l’immagine di una grande donna che ha reso grandi tutte le persone che hanno saputo riconoscere la forza della sua personalità. Cicciolina è stata la musa di suo marito Jeff Koons che ha reso celebre in una biennale a Venezia con la scultura “Made in heaven” e che oggi grazie a lei calca la scena dei musei di arte contemporanea di tutto il mondo, ma Cicciolina è rinata, lei è l’opera d’arte.
Spero che come me sappiate cogliere in queste foto e in questa persona la sua vera essenza, la sua trasformazione e la sua vera “bellezza”.
Gloria Porcella
08
marzo 2006
Gianfranco Salis – Ilona renaissance
Dall'otto al 21 marzo 2006
fotografia
Location
GALLERIA CA’ D’ORO
Roma, Via Del Babuino, 53, (Roma)
Roma, Via Del Babuino, 53, (Roma)
Orario di apertura
dal lunedì al venerdì 15-19
Vernissage
8 Marzo 2006, ore 19.30-22
Editore
CHRISTIAN MARETTI
Autore
Curatore