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Gianfranco Vanni – Dirty War. Lettere dal Vietnam
Quello realizzato da Gianfranco Vanni “Collirio”, già tra gli autori di Frigidaire, non è un graphic-novel ma un vero e proprio documentario disegnato sulla guerra del Vietnam. Il linguaggio grafico attinge dai fotoreportage di guerra dell’epoca in un raffinato gioco di ibridizzazione iconica.
Comunicato stampa
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GIANFRANCO VANNI “COLLIRIO”
DIRTY WAR. LETTERE DAL VIETNAM
mostra delle tavole originali del documentario disegnato
Quello realizzato da Vanni “Collirio”, uno degli autori che contribuì a rivoluzionare il linguaggio del fumetto italiano dalle pagine di Frigidaire, non è un graphic-novel ma un vero e proprio documentario disegnato sulla guerra del Vietnam. Il linguaggio grafico attinge dai fotoreportage di guerra dell’epoca in un raffinato gioco di ibridizzazione iconica.
«Con questo Dirty War. Lettere dal Vietnam, Vanni ci sorprende nuovamente perché decide, utilizzando tecniche grafiche comunque relazionabili alla sua esperienza di “fumettista”, di raccontare la Storia della guerra del Vietnam. Ne nasce un prodotto verbo-visivo che pur tuttavia non è un fumetto di ambientazione storica, del tipo a cui ci hanno abituato gli autori della grande scuola franco-belga. Neppure si tratta di una “Storia a fumetti” nel solco di quella tradizione che fu sposata anche da Enzo Biagi quando pensò di poter con il fumetto divulgare “didatticamente” la Storia d’Italia ad un vasto pubblico di adolescenti e adulti. In realtà il Vietnam licenziato da Vanni non è nemmeno un fumetto educational (del tipo a cui ci hanno abituato in Italia le produzioni bonelliane legate al “character” di Martin Mystère). Paradossalmente nemmeno siamo di fronte ad un graphic-novel. In realtà per questo lavoro di Vanni occorrerebbe coniare un nuovo termine, per ridefinire un nuovo genere narrativo: siamo di fronte ad un “documentario a fumetti” o forse più propriamente, come sostiene l’autore, ad un documentario disegnato».
Roberto Roda
(Osservatorio Nazionale sulla Fotografia)
La mostra è inserita nel programma di Views 2.0 - Narrazioni Liquide. Festa internazionale dell’Antropologia Visuale.
Gianfranco Vanni “Collirio” inizia a occuparsi di fumetto e illustrazione alla fine degli anni Settanta. Nella vivace e creativa Bologna di quel periodo, insieme a Igort, Baldazzini e Brolli, realizza la rivista underground “ciclostilata” Il Pinguino.
Nei primi anni Ottanta collabora con Nuvola Bianca, fanzine ferrarese che si occupa di musica rock e comics, curata dal vulcanico editore Stefano Trentini.
Nella seconda metà degli anni Ottanta inizia la lunga collaborazione con l’editore Primo Carnera di Roma; prima sulle pagine di Tempi Supplementari, poi di Frigidaire, mensile diretto da Vincenzo Sparagna, considerato da molti il più innovativo e importante del decennio.
Per Frigidaire, tra il 1986 e il 1992, realizza, in modo continuativo, oltre trenta storie a fumetti; l’autore, legato al movimento del ’77 e con lo sguardo rivolto filosoficamente a Freak Antoni e agli Skiantos, diventa ben presto l’alfiere di un comics demenziale e irriverente.
Nei primi anni Novanta, disegna una lunga storia di avventura, concettuale e nostalgica, ispirata al cinema peplum e mitologico: Il ritorno di Maciste, fumetto pubblicato sulla rivista romana di spettacolo Casting.
Dopo la chiusura di Frigidaire, con lo pseudonimo di “Collirio”, l’autore continua la propria attività sulle pagine di Selen e successivamente di Blue fino al 2004, quando decide di abbandonare (temporaneamente) la letteratura disegnata e dedicarsi alla pittura.
Ha pubblicato Blues per uomini duri (2000), La storia di Ferrara a fumetti (2001), Vibratori (2001), La strada dei mille errori (2003), quest’ultimo dedicato alla vita e all’omicidio di Don Minzoni, tutti per Trentini Editore.
Negli spazi espositivi di La Pazienza Arti e Libri sono visibili anche alcune tavole originali de La storia di Ferrara a fumetti (2001) e La strada dei mille errori (2003).
DIRTY WAR. LETTERE DAL VIETNAM
mostra delle tavole originali del documentario disegnato
Quello realizzato da Vanni “Collirio”, uno degli autori che contribuì a rivoluzionare il linguaggio del fumetto italiano dalle pagine di Frigidaire, non è un graphic-novel ma un vero e proprio documentario disegnato sulla guerra del Vietnam. Il linguaggio grafico attinge dai fotoreportage di guerra dell’epoca in un raffinato gioco di ibridizzazione iconica.
«Con questo Dirty War. Lettere dal Vietnam, Vanni ci sorprende nuovamente perché decide, utilizzando tecniche grafiche comunque relazionabili alla sua esperienza di “fumettista”, di raccontare la Storia della guerra del Vietnam. Ne nasce un prodotto verbo-visivo che pur tuttavia non è un fumetto di ambientazione storica, del tipo a cui ci hanno abituato gli autori della grande scuola franco-belga. Neppure si tratta di una “Storia a fumetti” nel solco di quella tradizione che fu sposata anche da Enzo Biagi quando pensò di poter con il fumetto divulgare “didatticamente” la Storia d’Italia ad un vasto pubblico di adolescenti e adulti. In realtà il Vietnam licenziato da Vanni non è nemmeno un fumetto educational (del tipo a cui ci hanno abituato in Italia le produzioni bonelliane legate al “character” di Martin Mystère). Paradossalmente nemmeno siamo di fronte ad un graphic-novel. In realtà per questo lavoro di Vanni occorrerebbe coniare un nuovo termine, per ridefinire un nuovo genere narrativo: siamo di fronte ad un “documentario a fumetti” o forse più propriamente, come sostiene l’autore, ad un documentario disegnato».
Roberto Roda
(Osservatorio Nazionale sulla Fotografia)
La mostra è inserita nel programma di Views 2.0 - Narrazioni Liquide. Festa internazionale dell’Antropologia Visuale.
Gianfranco Vanni “Collirio” inizia a occuparsi di fumetto e illustrazione alla fine degli anni Settanta. Nella vivace e creativa Bologna di quel periodo, insieme a Igort, Baldazzini e Brolli, realizza la rivista underground “ciclostilata” Il Pinguino.
Nei primi anni Ottanta collabora con Nuvola Bianca, fanzine ferrarese che si occupa di musica rock e comics, curata dal vulcanico editore Stefano Trentini.
Nella seconda metà degli anni Ottanta inizia la lunga collaborazione con l’editore Primo Carnera di Roma; prima sulle pagine di Tempi Supplementari, poi di Frigidaire, mensile diretto da Vincenzo Sparagna, considerato da molti il più innovativo e importante del decennio.
Per Frigidaire, tra il 1986 e il 1992, realizza, in modo continuativo, oltre trenta storie a fumetti; l’autore, legato al movimento del ’77 e con lo sguardo rivolto filosoficamente a Freak Antoni e agli Skiantos, diventa ben presto l’alfiere di un comics demenziale e irriverente.
Nei primi anni Novanta, disegna una lunga storia di avventura, concettuale e nostalgica, ispirata al cinema peplum e mitologico: Il ritorno di Maciste, fumetto pubblicato sulla rivista romana di spettacolo Casting.
Dopo la chiusura di Frigidaire, con lo pseudonimo di “Collirio”, l’autore continua la propria attività sulle pagine di Selen e successivamente di Blue fino al 2004, quando decide di abbandonare (temporaneamente) la letteratura disegnata e dedicarsi alla pittura.
Ha pubblicato Blues per uomini duri (2000), La storia di Ferrara a fumetti (2001), Vibratori (2001), La strada dei mille errori (2003), quest’ultimo dedicato alla vita e all’omicidio di Don Minzoni, tutti per Trentini Editore.
Negli spazi espositivi di La Pazienza Arti e Libri sono visibili anche alcune tavole originali de La storia di Ferrara a fumetti (2001) e La strada dei mille errori (2003).
14
marzo 2019
Gianfranco Vanni – Dirty War. Lettere dal Vietnam
Dal 14 al 23 marzo 2019
disegno e grafica
Location
LA PAZIENZA ARTE E LIBRI
Ferrara, via de’ Romei , 38, (Ferrara)
Ferrara, via de’ Romei , 38, (Ferrara)
Orario di apertura
lunedì ore 16-19,30
da martedì a sabato ore 10-12,30 e 16-19,30
Vernissage
14 Marzo 2019, ore 17
Autore