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Gianfranco Zazzeroni – Apologia delle implicazioni cromatiche
Per l’arte di Zazzeroni si deve parlare non solo d’omaggio alle ricerche informali ma, anche, di un personale appropriarsi di quelle conformandole alla propria sensibilità che si era educata al rigorismo formale urbinate
Comunicato stampa
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Gianfranco Zazzeroni è un artista sessantenne giunto ormai alla sua piena maturità espressiva. Dopo aver frequentato, in Urbino, l’Istituto Statale di Belle Arti- “Scuola del Libro”, si trasferisce nella parte meridionale delle Marche per svolgere l’attività di docente e, successivamente, ancora più a sud, a Pescara, dove oggi vive.
Questo in sintesi l’iter esistenziale di un artista che, com’è avvenuto per tanti, formatosi nella rigorosa scuola urbinate, avverte il bisogno di uscire dai criteri estetici basilari dell’insegnamento ricevuto per ricercare una propria identità artistica.
É, dunque, da un urgenza di onestà intellettuale che ha avuto inizio in Gianfranco Zazzeroni il bisogno di ricostruirsi, accantonando, senza rinunciarvi, quanto già sapeva fare, per ricercare una propria autonomia espressiva e linguistica attento anche agli imput che gli venivano dall’arte internazionale del momento.
Rimandarsi a tali esperienze artistiche, tuttavia, non è stato per Zazzeroni un pedissequo allinearsi a ricerche artistiche che potevano essere congeniali alla sua sensibilità semmai è stata l’adeguazione di tali conoscenze al proprio bisogno espressivo. Si deve parlare, allora, non solo d’omaggio alle ricerche informali ma, anche, di un personale appropriarsi di quelle conformandole alla propria sensibilità che si era educata al rigorismo formale urbinate.
Così i suoi gesti, le sue macchie e le forme che danno corpo ai monotipi, il procedimento tecnico che quest’autore sembra prediligere.
Questo in sintesi l’iter esistenziale di un artista che, com’è avvenuto per tanti, formatosi nella rigorosa scuola urbinate, avverte il bisogno di uscire dai criteri estetici basilari dell’insegnamento ricevuto per ricercare una propria identità artistica.
É, dunque, da un urgenza di onestà intellettuale che ha avuto inizio in Gianfranco Zazzeroni il bisogno di ricostruirsi, accantonando, senza rinunciarvi, quanto già sapeva fare, per ricercare una propria autonomia espressiva e linguistica attento anche agli imput che gli venivano dall’arte internazionale del momento.
Rimandarsi a tali esperienze artistiche, tuttavia, non è stato per Zazzeroni un pedissequo allinearsi a ricerche artistiche che potevano essere congeniali alla sua sensibilità semmai è stata l’adeguazione di tali conoscenze al proprio bisogno espressivo. Si deve parlare, allora, non solo d’omaggio alle ricerche informali ma, anche, di un personale appropriarsi di quelle conformandole alla propria sensibilità che si era educata al rigorismo formale urbinate.
Così i suoi gesti, le sue macchie e le forme che danno corpo ai monotipi, il procedimento tecnico che quest’autore sembra prediligere.
11
ottobre 2008
Gianfranco Zazzeroni – Apologia delle implicazioni cromatiche
Dall'undici al 19 ottobre 2008
arte contemporanea
Location
COLLEGIO RAFFAELLO
Urbino, Piazza Della Repubblica, (Pesaro E Urbino)
Urbino, Piazza Della Repubblica, (Pesaro E Urbino)
Vernissage
11 Ottobre 2008, ore 18
Autore