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Giangiacomo Spadari – Il 1968: tra cronaca e storia
A cinquant’anni dalla data simbolo del sessantotto, tempo di impegno politico e sociale e di grandi illusioni di cambiamento del mondo, la Fondazione Mudima ripropone una mostra sul tema realizzata da Giangiacomo Spadari nel 1978.
Comunicato stampa
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“Non conosco un altro artista pittore che come il mio amico Giangiacomo Spadari sia entrato così profondamente nella storia del secolo che ci ha lasciati raccontandola per immagini, usando il colore per imprimercele nella memoria, perché mai più ce le dimenticassimo. […] La sua gamma è varia, spazia da Lenin a Garibaldi, da Che Guevara a Togliatti, quando affronta i temi del realismo, come “l’occupazione delle terre”, lo fa in modo critico col distacco di chi sa di rappresentare non tanto l’eroismo di un fenomeno ma la storia con un suo inevitabile giudizio. […] Mescolando le immagini solarizzate, tratte dalla fotografia, con quelle propriamente dipinte, Spadari si poneva un po’ più in alto del fenomeno e lo inchiodava alla storia.” (Raffaele De Grada)
A cinquant'anni dalla data simbolo del sessantotto, tempo di impegno politico e sociale e di grandi illusioni di cambiamento del mondo, la Fondazione Mudima ripropone una mostra sul tema realizzata da Giangiacomo Spadari nel 1978.
Giangiacomo Spadari è stato un artista che come pochi ha riflettuto sul racconto socio-politico, sul linguaggio dei mass-media e sul ruolo sociale dell'arte e il cui impegno politico e sociale fu serio e duraturo tanto da costruire nel tempo e con il tempo una dimensione etica dell'esistere.
Le opere in mostra sono state realizzate negli anni che vanno dal 1966 al 1971.
In occasione della mostra verrà presentata una pubblicazione dal titolo '68, per le edizioni Alfabeta2, una panoramica dei grandi movimenti di massa nati in Italia e in tutto il mondo che contribuirono a cambiare irreversibilmente, sul piano sociale, politico e culturale, la storia contemporanea.
All'interno di questa pubblicazione verrà riprodotto integralmente il catalogo che nel 1978 Giangiacomo Spadari aveva realizzato per la sua mostra dedicata al sessantotto.
Nato nella Repubblica di San Marino nel 1938, durante gli anni dell’infanzia Giangiacomo Spadari si trasferisce a Roma, da dove nel 1961 parte per Milano; nella città lombarda sviluppa la sua carriera artistica, trascorrendo dal 1972 anche lunghi soggiorni a Parigi.
Lunga e articolata la serie delle esposizioni personali, inaugurata nel 1961 alla Galleria Spotorno di Milano, nelle quali l’opera dell’artista è presentata al pubblico; tra le mostre più importanti si ricordano le rassegne alla Galleria Gian Ferrari di Milano nel 1965, La contestazione autorizzata alla Libreria Einaudi di Milano nel 1966, alla Bergamini di Milano nel 1968, Due o tre cose che so di politica alla Galleria Schwarz di Milano nel 1970, La Rosa e il Leone sempre alla Galleria Schwarz di Milano nel 1972, Rosa Luxemburg, una vita per il socialismo alla Galerie Poll di Berlino nel 1973, al Palais des Beaux-Arts di Bruxelles sempre nel 1973, al Musée d’Art Moderne de la Ville de Paris – Arc 2 di Parigi nel 1974, Garibaldi e il compromesso storico alla Galleria
Borgogna di Milano nel 1975, Immagini da film alla Galleria Rizzardi di Milano nel 1976, Tra cronaca e storia: il 1968 a Palazzo dei Diamanti di Ferrara nel 1979, Il tempo della natura alla Galleria Bergamini di Milano nel 1982, La pitié de l’amour alla Galerie Bercovy-Fugier di Parigi nel 1988, I paesaggi della Biennale di Venezia al Museo d’Arte Moderna della Repubblica di San Marino nel 1989, Giangiacomo Spadari a Palazzo Ducale di Pavullo nel Frignano (Modena) nel 1990, I sette peccati capitali alla Galleria L’Eroica di Milano nel 1992, Amarcord alla Galerie du Centre di Parigi nel 1993, Autobiografia allo Studio Spaggiari di Milano nel 1996.
L’artista muore a Milano nel 1997.
Nel 2007 alla Galleria Annunciata di Milano si tiene la mostra Spadari un pittore europeo a cura di W. Guadagnini. Nel 2010 la Fondazione Martínez Guerricabeitia ospita un’antologica Spadari cronista visual all’Università di Valencia in Spagna. Nel 2016 il museo di Villa Tamaris a La Seyne-sur-Mer gli dedica l’antologica Spadari, un franc-tireur de l’image.
A cinquant'anni dalla data simbolo del sessantotto, tempo di impegno politico e sociale e di grandi illusioni di cambiamento del mondo, la Fondazione Mudima ripropone una mostra sul tema realizzata da Giangiacomo Spadari nel 1978.
Giangiacomo Spadari è stato un artista che come pochi ha riflettuto sul racconto socio-politico, sul linguaggio dei mass-media e sul ruolo sociale dell'arte e il cui impegno politico e sociale fu serio e duraturo tanto da costruire nel tempo e con il tempo una dimensione etica dell'esistere.
Le opere in mostra sono state realizzate negli anni che vanno dal 1966 al 1971.
In occasione della mostra verrà presentata una pubblicazione dal titolo '68, per le edizioni Alfabeta2, una panoramica dei grandi movimenti di massa nati in Italia e in tutto il mondo che contribuirono a cambiare irreversibilmente, sul piano sociale, politico e culturale, la storia contemporanea.
All'interno di questa pubblicazione verrà riprodotto integralmente il catalogo che nel 1978 Giangiacomo Spadari aveva realizzato per la sua mostra dedicata al sessantotto.
Nato nella Repubblica di San Marino nel 1938, durante gli anni dell’infanzia Giangiacomo Spadari si trasferisce a Roma, da dove nel 1961 parte per Milano; nella città lombarda sviluppa la sua carriera artistica, trascorrendo dal 1972 anche lunghi soggiorni a Parigi.
Lunga e articolata la serie delle esposizioni personali, inaugurata nel 1961 alla Galleria Spotorno di Milano, nelle quali l’opera dell’artista è presentata al pubblico; tra le mostre più importanti si ricordano le rassegne alla Galleria Gian Ferrari di Milano nel 1965, La contestazione autorizzata alla Libreria Einaudi di Milano nel 1966, alla Bergamini di Milano nel 1968, Due o tre cose che so di politica alla Galleria Schwarz di Milano nel 1970, La Rosa e il Leone sempre alla Galleria Schwarz di Milano nel 1972, Rosa Luxemburg, una vita per il socialismo alla Galerie Poll di Berlino nel 1973, al Palais des Beaux-Arts di Bruxelles sempre nel 1973, al Musée d’Art Moderne de la Ville de Paris – Arc 2 di Parigi nel 1974, Garibaldi e il compromesso storico alla Galleria
Borgogna di Milano nel 1975, Immagini da film alla Galleria Rizzardi di Milano nel 1976, Tra cronaca e storia: il 1968 a Palazzo dei Diamanti di Ferrara nel 1979, Il tempo della natura alla Galleria Bergamini di Milano nel 1982, La pitié de l’amour alla Galerie Bercovy-Fugier di Parigi nel 1988, I paesaggi della Biennale di Venezia al Museo d’Arte Moderna della Repubblica di San Marino nel 1989, Giangiacomo Spadari a Palazzo Ducale di Pavullo nel Frignano (Modena) nel 1990, I sette peccati capitali alla Galleria L’Eroica di Milano nel 1992, Amarcord alla Galerie du Centre di Parigi nel 1993, Autobiografia allo Studio Spaggiari di Milano nel 1996.
L’artista muore a Milano nel 1997.
Nel 2007 alla Galleria Annunciata di Milano si tiene la mostra Spadari un pittore europeo a cura di W. Guadagnini. Nel 2010 la Fondazione Martínez Guerricabeitia ospita un’antologica Spadari cronista visual all’Università di Valencia in Spagna. Nel 2016 il museo di Villa Tamaris a La Seyne-sur-Mer gli dedica l’antologica Spadari, un franc-tireur de l’image.
31
maggio 2018
Giangiacomo Spadari – Il 1968: tra cronaca e storia
Dal 31 maggio al 29 giugno 2018
arte contemporanea
Location
FONDAZIONE MUDIMA
Milano, Via Alessandro Tadino, 26, (Milano)
Milano, Via Alessandro Tadino, 26, (Milano)
Orario di apertura
da lunedì a venerdì ore 11-13 e 15-19
Vernissage
31 Maggio 2018, ore 18:30
Autore