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Gianluca Braccini – Negare l’esistenza del sole
Braccini presenta una serie di opere ad olio e gumprint che riguardano l’isola ed il carcere dell’Asinara, luogo in cui Giovanni Falcone e Paolo Borsellino furono trasferiti per sicurezza ed in cui scrissero il Maxiprocesso nel 1985.
Comunicato stampa
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Negare l’esistenza del sole è il titolo scelto per la personale di Gianluca Braccini, in calendario da venerdì 26 maggio – con inaugurazione alle ore 18.30 - alla Galleria d’arte La Fonderia di Firenze, in via della Fonderia 42/R.
In seguito alla mostra La stagione stragista, 1993 le bombe di Firenze, Roma e Milano, in corso presso la Galleria delle Carrozze di Palazzo Medici Riccardi, e suo continuum ideale, Braccini va ad indagare una delle concause che portarono al biennio di terrore 1992-1993, presentando opere che riguardano l’isola ed il carcere dell’Asinara. Questo il luogo in cui Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, insieme alle loro famiglie, furono trasferiti per sicurezza ed in cui scrissero il Maxiprocesso nel 1985, con le circa 8.000 pagine dell'ordinanza che rinviava a giudizio 476 indagati.
I dipinti e le piccole carte intelaiate in esposizione, eseguite a gum print ed olio, portano ad un’immersione nei paesaggi e nei luoghi vissuti dalle due famiglie nel periodo trascorso sull’isola. Ciò che si va ad evidenziare è il contrasto tra la pace che a prima vista siamo abituati a percepire da paesaggi marini e ciò che era, rappresenta, quel luogo: un carcere di sicurezza, una memoria storica, il luogo in cui è stato scritto il punto di svolta nella lotta alla Mafia.
Fa parte della storia del nostro paese parlare di lotta alla criminalità organizzata. Il deputato Diego Tajani, che aveva servito come procuratore generale del re a Palermo, indagando le collusioni fra mafia, forze dell’ordine e politica, nel 1875 si rese protagonista di un acceso dibattito in Parlamento: “La mafia che esiste in Sicilia non è pericolosa o invincibile di per sé. È pericolosa e invincibile perché è uno strumento di governo locale […] Negare l’esistenza della mafia, significa negare l’esistenza del sole”.
Dal discorso di Tajani il titolo della mostra, a sottolineare la storicità del dibattito sulla Mafia nel nostro Paese e che quelle parole, fatte proprie dalla Storia con il Maxiprocesso, restano pur sempre una realtà attuale.
Pittura e calcografia sono i mezzi espressivi prediletti da Gianluca Braccini, che prende spunto da immagini fotografiche storiche, o paesaggistiche, per indagare i soggetti senza giudizio alcuno. Tra le mostre si ricordano Enduring Freedom, bipersonale alla RFK International House for Human Rights di Firenze (2022) ed a Palazzo Pretorio a Volterra (2023), e Cambiamento è resistenza collettiva a La Portineria di Firenze. Partecipa inoltre alle residenze d’artista Cantastorie, curata da Pietro Gaglianò all’Hymmo Art Lab di Pratovecchio nel 2022 e Margine a Palazzo Acciaiuoli nel 2021.
In seguito alla mostra La stagione stragista, 1993 le bombe di Firenze, Roma e Milano, in corso presso la Galleria delle Carrozze di Palazzo Medici Riccardi, e suo continuum ideale, Braccini va ad indagare una delle concause che portarono al biennio di terrore 1992-1993, presentando opere che riguardano l’isola ed il carcere dell’Asinara. Questo il luogo in cui Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, insieme alle loro famiglie, furono trasferiti per sicurezza ed in cui scrissero il Maxiprocesso nel 1985, con le circa 8.000 pagine dell'ordinanza che rinviava a giudizio 476 indagati.
I dipinti e le piccole carte intelaiate in esposizione, eseguite a gum print ed olio, portano ad un’immersione nei paesaggi e nei luoghi vissuti dalle due famiglie nel periodo trascorso sull’isola. Ciò che si va ad evidenziare è il contrasto tra la pace che a prima vista siamo abituati a percepire da paesaggi marini e ciò che era, rappresenta, quel luogo: un carcere di sicurezza, una memoria storica, il luogo in cui è stato scritto il punto di svolta nella lotta alla Mafia.
Fa parte della storia del nostro paese parlare di lotta alla criminalità organizzata. Il deputato Diego Tajani, che aveva servito come procuratore generale del re a Palermo, indagando le collusioni fra mafia, forze dell’ordine e politica, nel 1875 si rese protagonista di un acceso dibattito in Parlamento: “La mafia che esiste in Sicilia non è pericolosa o invincibile di per sé. È pericolosa e invincibile perché è uno strumento di governo locale […] Negare l’esistenza della mafia, significa negare l’esistenza del sole”.
Dal discorso di Tajani il titolo della mostra, a sottolineare la storicità del dibattito sulla Mafia nel nostro Paese e che quelle parole, fatte proprie dalla Storia con il Maxiprocesso, restano pur sempre una realtà attuale.
Pittura e calcografia sono i mezzi espressivi prediletti da Gianluca Braccini, che prende spunto da immagini fotografiche storiche, o paesaggistiche, per indagare i soggetti senza giudizio alcuno. Tra le mostre si ricordano Enduring Freedom, bipersonale alla RFK International House for Human Rights di Firenze (2022) ed a Palazzo Pretorio a Volterra (2023), e Cambiamento è resistenza collettiva a La Portineria di Firenze. Partecipa inoltre alle residenze d’artista Cantastorie, curata da Pietro Gaglianò all’Hymmo Art Lab di Pratovecchio nel 2022 e Margine a Palazzo Acciaiuoli nel 2021.
26
maggio 2023
Gianluca Braccini – Negare l’esistenza del sole
Dal 26 maggio al 17 giugno 2023
arte contemporanea
personale
personale
Location
GALLERIA D’ARTE LA FONDERIA
Firenze, Via Della Fonderia, 42r, (Firenze)
Firenze, Via Della Fonderia, 42r, (Firenze)
Orario di apertura
da martedì a sabato ore 10-13 e 15.30-19.30
Vernissage
26 Maggio 2023, Dalle ore 18.30
Autore
Autore testo critico