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Gianluca Melis – Camere d’aria
grandi sculture, installazioni e oggetti realizzati con intrecci di filo metallico e tessuti post-moderni ottenuti da pezzi di camere d’aria cuciti insieme
presenta la mostra “Camere d'aria” di Gianluca Melis: grandi
sculture, installazioni e oggetti realizzati con intrecci di filo
metallico e tessuti post-moderni ottenuti da pezzi di camere d'aria
cuciti insieme. Opere che stanno fra la scenografia, l'installazione
e l'haute couture, fra il gotico e la ricerca della forma pura.
Per l'inaugurazione della mostra, che coinciderà con la “notte
bianca” di Sassari, una delle opere presentate (“Il Vescovo”) sarà
esposta nel cantiere di Piazza d'Italia, per essere poi trasferita
nella sede dell'Associazione il giorno successivo a completare
l'installazione.
Camere d'aria
GIANLUCA MELIS
Gianluca Melis è un artista di grade personalità, dall'indiscutibile
talento artigianale, che sa mescolare la sua intensa ricerca con
abbondanti dosi di ironia.
Proviene dall'Accademia di Belle Arti di Sassari, e in particolare
dal corso di scenografia. Proprio l'influenza del lavoro di
scenografo e costumista teatrale, insieme alla cura maniacale del
dettaglio e alla sua precisione artigianale delle realizzazioni, non
devono far perdere di vista gli aspetti concettuali del suo lavoro,
né i molti misteri che le sue figure e gli oggetti (cappelli, borse)
nascondono.
Proprio il materiale in cui sono realizzate parte delle opere, e
comunque presente in tutte quelle esposte, la “camera d'aria”
fornisce una prima chiave di lettura. Si tratta di un materiale
povero, e che ha la sua piena funzione come contenitore di... niente.
In effetti, si tratta di una metafora molto semplice, ma
efficacissima: quelli che una volta erano “palloni gonfiati”, ora
sono sgonfi. Cioè proprio la dissacrazione di tutti i simboli,
positivi e negativi, trova la sua esemplificazione nello stesso
“modus operandi” di Gianluca Melis. Questo è particolarmente evidente
in opere come “Il Vescovo” o “Lo scudo”, dove i simboli della potenza
clericale e guerresca sono ridotti alle macerie del niente che già
erano.
Ma a un livello ancora più alto anche la pelle stessa è ridotta a una
“camera d'aria”, lo strato-limite fra l'individuo e il mondo, la
corazza, nasconde il vuoto. E ancora oltre, il feticismo della moda,
il feticismo anche e sempre sessuale, qui condito dei suoi attributi
più “dark”, viene ironicamente invertito per farci precipitare nel
vortice di significazioni in cui l'artista si muove e da cui non è
disposto a uscire.
Per ciò le sue figure che emergono al mondo rimangono comunque, a suo
dispetto (ma lui lo sa), enigmatiche, ieratiche, e avvolte nel mistero.
Gianluca Melis – Camere d’aria
Sassari, Via Arborea, 24, (Sassari)