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Gianluca Murasecchi – Lumen
L’esposizione Lumen intende realizzare un dialogo vivo con le importanti testimonianze presenti nel Criptoportico romano di Norcia, Gianluca Murasecchi ha infatti realizzato un gruppo di opere policrome in aperta continuità con il gusto romano per la colorazione delle forme tridimensionali, il quale resta poi nella memoria e nella tradizione umbra della scultura lignea, e non solo, dei secoli successivi
Comunicato stampa
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L’esposizione Lumen intende realizzare un dialogo vivo con le importanti testimonianze presenti nel Criptoportico romano di Norcia, Gianluca Murasecchi ha infatti realizzato un gruppo di opere policrome in aperta continuità con il gusto romano per la colorazione delle forme tridimensionali, il quale resta poi nella memoria e nella tradizione umbra della scultura lignea, e non solo, dei secoli successivi. Le opere collocate nel piano superiore del Criptoportico suggeriscono liberamente il fascino per forme archetipiche non collocabili esattamente nel tempo le quali possano evocare culture tra loro molto lontane ma ravvicinabili in un senso poetico con un’accezione libera di archeologia del contemporaneo quale suggestione ispirata dalla storia ma non databile strettamente. Le installazioni facenti parte del ciclo Archeologos rispondono appunto a questa istanza, a queste necessità di relazione allargata, ponendosi inoltre in diretto confronto con le opere inserite nel piano sottostante.
Le indagini fotografiche contenute nella raccolta denominata Iter si collocano in questa traccia ponendo in essere un tentativo di enigma della visione, in quanto l’utilizzo da parte dell’autore di vetri molati o smerigliati posti di fronte all’obiettivo fotografico, senza ulteriori modifiche in postproduzione, ha tramutato le immagini di varie architetture romane in luoghi o elementi di riconoscibile matrice ma trasfigurati in moltiplicazioni di elementi che trasformano la forma rendendola altro da sé. Il chiaro punto d’origine di riflessione è il San Salvatore di Spoleto (presente anch’esso nelle immagini interpretate) edificio in cui, una ricombinazione di elementi dell'architettura romana antica d'occidente e d'oriente, e una superfetazione di creativo riassemblaggio, ha trasformato tali reperti in un unicum fondante che ha poi generato importanti e affascinanti meditazioni ed evoluzioni artistiche e architettoniche successive sia nel Rinascimento sia ad esempi
o
per l'evoluzione del
Barocco.
Per permettere un incontro diretto con i contenuti dei materiali lapidei del Criptoportico e non solo di esso, l'autore ha trascritto in inchiostro bianco su carta nera epitaffi di importanti autori latini (Catullo, Marziale etc.) nonché delle diciture presenti nella collezione del Museo, in modo che in forma di lettera i visitatori possano prelevare e quindi conservare un manoscritto e così avvicinarsi meglio all’alto spirito poetico e struggente di tale pregevole forma letteraria.
Nella parte sottostante del Criptoportico, con una rigorosa scelta d'astrazione che spazia da una concentrazione geometrica ad una libertà organica, le relazioni con il mondo romano proposte spaziano dal richiamo dell'idea dell' imprevedibilità del destino con un segnare che ora si ordina ora si disordina in Fatum II, ad una interpretazione della tragica vicenda di Laocoonte, con l’opera Porcete e Caribea (la quale intende evocare l’enorme suggestione della cultura greca per il mondo romano), l'esposizione prosegue con un'opera dedicata alla percezione esistenziale della tradizione pagana con Transitus (l’opera Transitus intende suggerire il dissolvimento dell’anima nell’attimo della morte tema molto proposto dai pensatori epicurei), mentre l’opera Lumen è dedicata alle sacre Vestali romane incarnanti la parte centrale delle virtù propriamente romane, ed infine De Rerum Natura riflessione evocante la memoria espressa delle figure sdraiate nei manufatti fittili delle urne cinerarie, anch’esse peraltro contenute nella collezione del Museo e parallela visione placida e consapevole al cospetto della natura già così ben espressa da Lucrezio.
CRIPTOPORTICO ROMANO - NORCIA
Inaugurazione domenica 3 luglio ore 19
partenza dal Museo La Castellina
La mostra resterà aperta fino al 28 agosto
tutti i giorni ore 10:00-13:00 / 16:00-19:00
Museo La Castellina
Piazza San Benedetto, 06046 Norcia (PG)
info@museolacastellina.it | +39 0743 8287110303
www.museolacastellina.it |
Le indagini fotografiche contenute nella raccolta denominata Iter si collocano in questa traccia ponendo in essere un tentativo di enigma della visione, in quanto l’utilizzo da parte dell’autore di vetri molati o smerigliati posti di fronte all’obiettivo fotografico, senza ulteriori modifiche in postproduzione, ha tramutato le immagini di varie architetture romane in luoghi o elementi di riconoscibile matrice ma trasfigurati in moltiplicazioni di elementi che trasformano la forma rendendola altro da sé. Il chiaro punto d’origine di riflessione è il San Salvatore di Spoleto (presente anch’esso nelle immagini interpretate) edificio in cui, una ricombinazione di elementi dell'architettura romana antica d'occidente e d'oriente, e una superfetazione di creativo riassemblaggio, ha trasformato tali reperti in un unicum fondante che ha poi generato importanti e affascinanti meditazioni ed evoluzioni artistiche e architettoniche successive sia nel Rinascimento sia ad esempi
o
per l'evoluzione del
Barocco.
Per permettere un incontro diretto con i contenuti dei materiali lapidei del Criptoportico e non solo di esso, l'autore ha trascritto in inchiostro bianco su carta nera epitaffi di importanti autori latini (Catullo, Marziale etc.) nonché delle diciture presenti nella collezione del Museo, in modo che in forma di lettera i visitatori possano prelevare e quindi conservare un manoscritto e così avvicinarsi meglio all’alto spirito poetico e struggente di tale pregevole forma letteraria.
Nella parte sottostante del Criptoportico, con una rigorosa scelta d'astrazione che spazia da una concentrazione geometrica ad una libertà organica, le relazioni con il mondo romano proposte spaziano dal richiamo dell'idea dell' imprevedibilità del destino con un segnare che ora si ordina ora si disordina in Fatum II, ad una interpretazione della tragica vicenda di Laocoonte, con l’opera Porcete e Caribea (la quale intende evocare l’enorme suggestione della cultura greca per il mondo romano), l'esposizione prosegue con un'opera dedicata alla percezione esistenziale della tradizione pagana con Transitus (l’opera Transitus intende suggerire il dissolvimento dell’anima nell’attimo della morte tema molto proposto dai pensatori epicurei), mentre l’opera Lumen è dedicata alle sacre Vestali romane incarnanti la parte centrale delle virtù propriamente romane, ed infine De Rerum Natura riflessione evocante la memoria espressa delle figure sdraiate nei manufatti fittili delle urne cinerarie, anch’esse peraltro contenute nella collezione del Museo e parallela visione placida e consapevole al cospetto della natura già così ben espressa da Lucrezio.
CRIPTOPORTICO ROMANO - NORCIA
Inaugurazione domenica 3 luglio ore 19
partenza dal Museo La Castellina
La mostra resterà aperta fino al 28 agosto
tutti i giorni ore 10:00-13:00 / 16:00-19:00
Museo La Castellina
Piazza San Benedetto, 06046 Norcia (PG)
info@museolacastellina.it | +39 0743 8287110303
www.museolacastellina.it |
03
luglio 2016
Gianluca Murasecchi – Lumen
Dal 03 luglio al 28 agosto 2016
arte contemporanea
Location
CRIPTOPORTICO ROMANO
Norcia, Via Roma, 33, (Perugia)
Norcia, Via Roma, 33, (Perugia)
Orario di apertura
tutti i giorni ore 10:00-13:00 / 16:00-19:00
Vernissage
3 Luglio 2016, ore 19 partenza dal Museo La Castellina
Autore
Curatore