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Gianluca Negrini – Works
Mostra personale dell’artista Gianluca Negrini, che per l’occasione esporrà 5 pitture ad olio e 5 stampe di incisione a puntasecca.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Nell’opera di Gianluca Negrini pittura e incisione “si reincarnano” e, per così dire, prendono sostanza. Un attimo, cristallizzato e atemporale, è lo spunto per l’artista per trasformare frammenti di quotidianità, anche i più apparentemente scontati, in una dimensione astratta e sospesa, già riconducibile alla sfera dell’assoluto estetico nel processo di sublimazione della realtà sensibile.
La grande pittura si giustifica attraverso le sole categorie della pittura in sé, sembra volerci dire Negrini, pur non prescindendo mai, nell’intelligenza dei soggetti trattati, dal sottile e profondo intellettualismo che è base imprescindibile per ogni opera d’arte che sia veramente tale.
Contenuto non significa, per il maestro, banale intento narrativo; potremmo anzi osar affermare che nei suoi dipinti e nelle sue incisioni venga consciamente perseguita l’assenza narrativa, come se il racconto fosse un qualcosa che superficialmente si deposita sulle cose, senza andare oltre e dentro le stesse, come invece tenderebbe a compiere quel processo di sublimazione di cui sopra.
Ed ecco quindi manifestarsi la dimensione metafisica più pura della pittura e della grafica (intesa ovviamente nel significato antico del termine), realizzata laddove compaia un’azione che non è azione.
Non da ultimo vorremmo sottolineare l’aspetto della qualità e dello stile (categorie, queste, spesso troppo trascurate, e assai colpevolmente, dalla critica dell’arte contemporanea); la virtuosistica perizia del Negrini nel padroneggiare le tecniche pittoriche ed incisorie risulta lampante per chiunque abbia intendimento d’arte, considerando anche le non consuete dimensioni di alcuni lavori, come la puntasecca Prayer for Milan e l’olio Park Avenue 1971 . Né appare trascurabile la sicura versatilità stilistica, che si dispiega, nella grafica, nell’alternarsi di “finiture” quasi düreriane e di frammenti, in altre incisioni, compendiari e quasi bozzettistici; nei dipinti ammiriamo altresì le velature progressive di colore, realizzanti superfici sensibilmente tattili, contrapposte però, in altri lavori, all’uso vivace e rapidissimo, di un vitalismo sorprendente, della pura cromia vibrante e costruttiva, dispiegata in larghe pennellate.
La ricchezza della pittura del nostro è ulteriormente accresciuta dall’impercettibile repertorio di citazioni dalla tradizione che emergono qua e là: la tendenza ad una cerebrale deformazione di alcune parti, soprattutto nei primissimi piani, trova riscontro nel Manierismo cinquecentesco; e, nell’opera intitolata Sospensione, l’altissima fronte della ragazza raffigurata in secondo piano riecheggia l’eleganza cortese di una dama ritratta da un maestro del Gotico Internazionale.
(Nicola Merlat)
La grande pittura si giustifica attraverso le sole categorie della pittura in sé, sembra volerci dire Negrini, pur non prescindendo mai, nell’intelligenza dei soggetti trattati, dal sottile e profondo intellettualismo che è base imprescindibile per ogni opera d’arte che sia veramente tale.
Contenuto non significa, per il maestro, banale intento narrativo; potremmo anzi osar affermare che nei suoi dipinti e nelle sue incisioni venga consciamente perseguita l’assenza narrativa, come se il racconto fosse un qualcosa che superficialmente si deposita sulle cose, senza andare oltre e dentro le stesse, come invece tenderebbe a compiere quel processo di sublimazione di cui sopra.
Ed ecco quindi manifestarsi la dimensione metafisica più pura della pittura e della grafica (intesa ovviamente nel significato antico del termine), realizzata laddove compaia un’azione che non è azione.
Non da ultimo vorremmo sottolineare l’aspetto della qualità e dello stile (categorie, queste, spesso troppo trascurate, e assai colpevolmente, dalla critica dell’arte contemporanea); la virtuosistica perizia del Negrini nel padroneggiare le tecniche pittoriche ed incisorie risulta lampante per chiunque abbia intendimento d’arte, considerando anche le non consuete dimensioni di alcuni lavori, come la puntasecca Prayer for Milan e l’olio Park Avenue 1971 . Né appare trascurabile la sicura versatilità stilistica, che si dispiega, nella grafica, nell’alternarsi di “finiture” quasi düreriane e di frammenti, in altre incisioni, compendiari e quasi bozzettistici; nei dipinti ammiriamo altresì le velature progressive di colore, realizzanti superfici sensibilmente tattili, contrapposte però, in altri lavori, all’uso vivace e rapidissimo, di un vitalismo sorprendente, della pura cromia vibrante e costruttiva, dispiegata in larghe pennellate.
La ricchezza della pittura del nostro è ulteriormente accresciuta dall’impercettibile repertorio di citazioni dalla tradizione che emergono qua e là: la tendenza ad una cerebrale deformazione di alcune parti, soprattutto nei primissimi piani, trova riscontro nel Manierismo cinquecentesco; e, nell’opera intitolata Sospensione, l’altissima fronte della ragazza raffigurata in secondo piano riecheggia l’eleganza cortese di una dama ritratta da un maestro del Gotico Internazionale.
(Nicola Merlat)
30
gennaio 2010
Gianluca Negrini – Works
Dal 30 gennaio al 25 febbraio 2010
arte contemporanea
Location
APEIRON
Sovico, Via Giovanni Da Sovico, 96, (Monza E Brianza)
Sovico, Via Giovanni Da Sovico, 96, (Monza E Brianza)
Orario di apertura
dal martedì alla domenica ore 16.00 - 19.00
Vernissage
30 Gennaio 2010, ore 18.30
Autore