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Gianluigi Alberio – Il respiro dell’Africa
L’Artista ci presenta gli animali africani attraverso la tecnica iperrealista della Wildlife Art, rispettandone fedelmente ogni dettaglio e riuscendo così a farcene percepire il respiro.
Comunicato stampa
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Pittore certamente macrofigurativo, (il termine realista è riducente), Gianluigi Alberio è un esegeta della teoria naturalista di George Buffon: gli animali vanno descritti nella fedeltà totale,senza che un solo pelo manchi alla tela.
Ad una convinzione-convenzione di questa fatta si potrà rispondere che dal settecento pur illuminato dai naturalisti, sono trascorsi tre secoli e che nel frattempo sono state inventate la fotografia,la cinecamera e le altre trappole micidiali per riprendere gli animali nel loro ambiente più interno.
Non è questa la filosofia della Wildlife art, anche il pittore deve appartenere per fatto empatico alla categoria wild, in quanto per carattere ed elezione, sfuggente a tutte le scuole di pensiero, antropiche e concettuali che si allontanano anche solo di un micronesimo dalla fedeltà assoluta narrativa.
Wildlife art non è un ismo,è una religione, la cui appartenenza non deve necessariamente prevedere una sorta di alienazione alla Ligabue, ma una "presenza" mentale, quanto mai razionale e raziocinante, in difesa del concetto nature dell'immagine.
Tardo romanticismo per "narrar di abitatori di terre ultime", impermeabili ad ogni sorta di infiltrazione culturale?
Neonaturalismo enciclopedista, dove sopravvive l'emozione per il soggetto riprodotto "a mano"?
Nè uno, nè l'altro.
Una lettura di queste composizioni, non soggetta ai vizi delle antiche querelles su occhio umano e occhio ottico e adesso elettronico, digitale, porta con tranquilla certezza a considerare il lavoro zoopittorico di Alberio come ad un ricorso autoctono alla hi-fi art, alogico quanto si voglia, di questi tempi analogici, ma realizzato in un modo tale che veramente, il vero della forma animale si avverta in tutta la sua immanenza.
Dott. Donat Conenna
Giornalista - Critico D'arte
Ad una convinzione-convenzione di questa fatta si potrà rispondere che dal settecento pur illuminato dai naturalisti, sono trascorsi tre secoli e che nel frattempo sono state inventate la fotografia,la cinecamera e le altre trappole micidiali per riprendere gli animali nel loro ambiente più interno.
Non è questa la filosofia della Wildlife art, anche il pittore deve appartenere per fatto empatico alla categoria wild, in quanto per carattere ed elezione, sfuggente a tutte le scuole di pensiero, antropiche e concettuali che si allontanano anche solo di un micronesimo dalla fedeltà assoluta narrativa.
Wildlife art non è un ismo,è una religione, la cui appartenenza non deve necessariamente prevedere una sorta di alienazione alla Ligabue, ma una "presenza" mentale, quanto mai razionale e raziocinante, in difesa del concetto nature dell'immagine.
Tardo romanticismo per "narrar di abitatori di terre ultime", impermeabili ad ogni sorta di infiltrazione culturale?
Neonaturalismo enciclopedista, dove sopravvive l'emozione per il soggetto riprodotto "a mano"?
Nè uno, nè l'altro.
Una lettura di queste composizioni, non soggetta ai vizi delle antiche querelles su occhio umano e occhio ottico e adesso elettronico, digitale, porta con tranquilla certezza a considerare il lavoro zoopittorico di Alberio come ad un ricorso autoctono alla hi-fi art, alogico quanto si voglia, di questi tempi analogici, ma realizzato in un modo tale che veramente, il vero della forma animale si avverta in tutta la sua immanenza.
Dott. Donat Conenna
Giornalista - Critico D'arte
21
maggio 2010
Gianluigi Alberio – Il respiro dell’Africa
Dal 21 al 23 maggio 2010
fotografia
Location
PALAZZO SECCOBORELLA
Bollate, Piazza Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, 30, (Milano)
Bollate, Piazza Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, 30, (Milano)
Orario di apertura
Venerdi 21 maggio dalle 9.00 alle 19.30 Sabato 22 Maggio dalle 9.00 alle 18.00 Domenica 23 Maggio dalle 10.00 alle 12.30 e dalle 15.00 alle 18.00
Vernissage
21 Maggio 2010, no vernissage
Sito web
www.gianluigialberio.it
Autore
Curatore