Capolavori (e quasi sempre divinità) fin dall’antico sottoposti ai più diversi trattamenti per farli democraticamente (e commercialmente) circolare.
Dal bronzo (prediletto dagli scultori classici) al marmo, al gesso, alla totale sottrazione del volume in acquerelli, disegni, incisioni, foto, video, e alla pubblicità…
E, qui in mostra, tanti piccoli rilievi per tappezzare frigoriferi: dalla nobiltà della grande arte alla viltà del magnete. Ma l’artista sottopone a nuovo trattamento il maltrattamento: souvenir esaltati da auree cornici; da un elegante sfondo (nero-“FMR”) su specchiante carta fotografica; dal geometrico rigore dell’installazione.
In fondo, ne viene fuori l’ennesimo omaggio tributato a messaggi immortali…
Ci è sembrato coerente trattare anche la parola gadget…