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Gianna Parenti
bozzetti ad acqurello per la ceramica
Comunicato stampa
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“Sono una perfezionista in tutto quello che faccio…e questo si evince dalla bellezza e dalla plasticità dei corpi che dipingo”.
Così afferma Gianna Parenti, ex attrice di teatro e di cinema, ex modella, ex esponente del partito radicale, fondatrice del “MIT” (Movimento Italiano Transessuali) e senza dubbio pittrice di indiscutibile talento.
“Transessuale di sangue reale” - come si definisce lei – “perchè donne dentro si nasce e non si diventa!”.
60 anni ed un volto evidentemente vissuto da innumerevoli “battaglie”, anche se dallo sguardo trapela quella voglia di rimettersi in discussione propria di chi non ha sparato ancora l’ultima cartuccia.
La sua mostra di Bozzetti per la ceramica eseguiti ad acquerello sarà esposta dal 30 Giugno al 10 Luglio al Piccolo Cafè di Borgo Santa Croce.
Le immagini ritratte richiamano le decorazioni 800entesce della “Richard Ginori”, che la pittrice imparò a dipingere grazie agli insegnamenti di Antini, il fiorista più esperto dell’allora prestigioso marchio.
Già all’età di 15 anni infatti, finito l’orario di lavoro alla Mantechi, la Parenti si dedicava ad esercitare la tecnica di difficile esecuzione (peraltro oggi quasi abbandonata) dell’acquerello, che prevede tra l’altro una miscela di colori, un attento dosaggio degli smalti ed un preciso studio dell’anatomia dei corpi.
Allieva dei maestri come Delio Granchi e Gilberto Romoli per quanto riguarda la pittura moderna (che gli hanno trasmesso la sensibilità e la cultura del bello) e di Farulli per l’aspetto più astrattista, la Parenti rinnega la ceramica degli anni ’60 ricca di segni stilizzati.
I bozzetti proposti al Piccolo sono infatti delle rivisitazioni di alcune opere di grandi pittori come Raffaello, Pietro da Cortona e Guido Reni per un totale di 12/13 quadri di dimensioni 30 x 40 cm che riproducono draghi, corpi nudi ed istoriati di Urbino, con colorate immagini floreali e linee sinuose.
Ma Gianna Parenti non è solo questo.
Sotto lo pseudonimo di Eva Von Pigalle negli anni ’70 si esibiva in passerella destando scalpore nei teatri parigini, registrando il tutto esaurito anche 3 volte il giorno. Il suo istrionico personaggio emergeva già allora, infatti in scena era solita cambiarsi continuamente costume. “Ho un baule enorme pieno di effetti personali che regalerò al museo del costume di Firenze”, afferma.
Poi passò al teatro, dove si espresse nella recitazione di alcune opere in prosa: una su tutte “La Mandragola”, messa in scena con Tony Bertorelli, Ugo Maria Amorosi e Carlo Cecchi.
Dal ’70 al ’72 esordì anche al cinema con “Splendori e miserie di Madame Royale” - in cui girò accanto ad Ugo Tognazzi - e nei “Racconti di Viterburi” (parodia di quelli di Canterbury).
Dal ’79 all’ ’86 decise di intraprendere la carriera politica: militò nel Partito Radicale accanto a personaggi come Pannella e fu membro del consiglio federale nonché candidata al partito europeo italiano.
“Pannella l’ho conosciuto personalmente” - racconta – “i suoi scioperi della sete sono realmente terribili. Per tenersi idratato si immerge in una vasca piena d’acqua e “beve” attraverso i pori della pelle!”.
Il suo trascorso politico la vede presidentessa e fondatrice del “MIT”, il Movimento Italiano Transessuali per il quale ha combattuto aspramente a Montecitorio accanto alla leader Pina Bonanno. E’ l’Italia del 1978. Solo quattro anni dopo, il 14 aprile 1982 fu approvata la legge 164 che legalizzava l'intervento chirurgico e consentiva la rettifica anagrafica.
“A Firenze era una guerra continua negli anni ’70. In base alle allora vigenti norme erano previste multe e reclusioni per chi si travestiva. Eravamo considerate persone socialmente pericolose”.
Un artista a poliedrica e trasformista, che dopo tanto ritrova la sua vera natura di pittrice…
Così afferma Gianna Parenti, ex attrice di teatro e di cinema, ex modella, ex esponente del partito radicale, fondatrice del “MIT” (Movimento Italiano Transessuali) e senza dubbio pittrice di indiscutibile talento.
“Transessuale di sangue reale” - come si definisce lei – “perchè donne dentro si nasce e non si diventa!”.
60 anni ed un volto evidentemente vissuto da innumerevoli “battaglie”, anche se dallo sguardo trapela quella voglia di rimettersi in discussione propria di chi non ha sparato ancora l’ultima cartuccia.
La sua mostra di Bozzetti per la ceramica eseguiti ad acquerello sarà esposta dal 30 Giugno al 10 Luglio al Piccolo Cafè di Borgo Santa Croce.
Le immagini ritratte richiamano le decorazioni 800entesce della “Richard Ginori”, che la pittrice imparò a dipingere grazie agli insegnamenti di Antini, il fiorista più esperto dell’allora prestigioso marchio.
Già all’età di 15 anni infatti, finito l’orario di lavoro alla Mantechi, la Parenti si dedicava ad esercitare la tecnica di difficile esecuzione (peraltro oggi quasi abbandonata) dell’acquerello, che prevede tra l’altro una miscela di colori, un attento dosaggio degli smalti ed un preciso studio dell’anatomia dei corpi.
Allieva dei maestri come Delio Granchi e Gilberto Romoli per quanto riguarda la pittura moderna (che gli hanno trasmesso la sensibilità e la cultura del bello) e di Farulli per l’aspetto più astrattista, la Parenti rinnega la ceramica degli anni ’60 ricca di segni stilizzati.
I bozzetti proposti al Piccolo sono infatti delle rivisitazioni di alcune opere di grandi pittori come Raffaello, Pietro da Cortona e Guido Reni per un totale di 12/13 quadri di dimensioni 30 x 40 cm che riproducono draghi, corpi nudi ed istoriati di Urbino, con colorate immagini floreali e linee sinuose.
Ma Gianna Parenti non è solo questo.
Sotto lo pseudonimo di Eva Von Pigalle negli anni ’70 si esibiva in passerella destando scalpore nei teatri parigini, registrando il tutto esaurito anche 3 volte il giorno. Il suo istrionico personaggio emergeva già allora, infatti in scena era solita cambiarsi continuamente costume. “Ho un baule enorme pieno di effetti personali che regalerò al museo del costume di Firenze”, afferma.
Poi passò al teatro, dove si espresse nella recitazione di alcune opere in prosa: una su tutte “La Mandragola”, messa in scena con Tony Bertorelli, Ugo Maria Amorosi e Carlo Cecchi.
Dal ’70 al ’72 esordì anche al cinema con “Splendori e miserie di Madame Royale” - in cui girò accanto ad Ugo Tognazzi - e nei “Racconti di Viterburi” (parodia di quelli di Canterbury).
Dal ’79 all’ ’86 decise di intraprendere la carriera politica: militò nel Partito Radicale accanto a personaggi come Pannella e fu membro del consiglio federale nonché candidata al partito europeo italiano.
“Pannella l’ho conosciuto personalmente” - racconta – “i suoi scioperi della sete sono realmente terribili. Per tenersi idratato si immerge in una vasca piena d’acqua e “beve” attraverso i pori della pelle!”.
Il suo trascorso politico la vede presidentessa e fondatrice del “MIT”, il Movimento Italiano Transessuali per il quale ha combattuto aspramente a Montecitorio accanto alla leader Pina Bonanno. E’ l’Italia del 1978. Solo quattro anni dopo, il 14 aprile 1982 fu approvata la legge 164 che legalizzava l'intervento chirurgico e consentiva la rettifica anagrafica.
“A Firenze era una guerra continua negli anni ’70. In base alle allora vigenti norme erano previste multe e reclusioni per chi si travestiva. Eravamo considerate persone socialmente pericolose”.
Un artista a poliedrica e trasformista, che dopo tanto ritrova la sua vera natura di pittrice…
30
giugno 2007
Gianna Parenti
Dal 30 giugno al 10 luglio 2007
disegno e grafica
Location
PICCOLO CAFFE’
Firenze, Borgo Santa Croce, 23, (Firenze)
Firenze, Borgo Santa Croce, 23, (Firenze)
Orario di apertura
tutti i giorni dalle 19,30 alle 3
Vernissage
30 Giugno 2007, ore 19.30
Autore