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Gianna Scoino – Kimono
L’evocazione dell’abito tradizionale giapponese è pretesto formale per un percorso dello spirito, attraverso il quale è trascesa la materia per riscoprire la grafia dell’arcaico. L’artista tesse, servendosi di semplici garze, sovrammesse e impalpabili, la forma dei suoi grandi abiti sacri; opere che hanno la capacità di richiamare formalmente l’abito e, in traslato, la
decorazione del tessuto attraverso segni decontestualizzati, che insistentemente affiorano nell’ordito delle composizioni.
Comunicato stampa
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L’artista fiorentina Gianna Scoino espone sei opere monotematiche da cui prende titolo la mostra: Kimono.
Nel progredire di una attività che ha toccato espressioni artistiche varie, la Scoino, sempre interessata allo studio e alla manipolazione delle materie - il tessuto, la carta, la sabbia, le terre - ha avviato dal 1999 l’elaborazione dei Kimono: collages e pittura in forma di memorie monumentali, che compongono abiti cerimoniali, sulle cui superfici l’artista scrive.
L’evocazione dell’abito tradizionale giapponese è pretesto formale per un percorso dello spirito, attraverso il quale è trascesa la materia per riscoprire la grafia dell’arcaico. L’artista tesse, servendosi di semplici garze, sovrammesse e impalpabili, la forma dei suoi grandi abiti sacri; opere che hanno la capacità di richiamare formalmente l’abito e, in traslato, la
decorazione del tessuto attraverso segni decontestualizzati, che insistentemente affiorano nell’ordito delle composizioni.
La mostra presenta una teoria di sagome scritte, e ognuna di esse fa intuire un colloquio segreto, una voce che nel gesto dell’artista rivela il tratto di una scrittura istintuale, frantumata in segni di superficie, segni forti, ritmati e monocromi.
Nell’avvenuto passaggio dalla pittura alla “scrittura visuale”, la Scoino ha reso visibile, nei suoi Kimono, l’intensità creativa che l’ha condotta a superare la fisicità e ad appropriarsi di una metafisica affidata alla compresenza dei simboli.
La mostra è curata da Giovanna Giusti Galardi ed è parte di un progetto elaborato da Carlo Sisi, dedicato alle “forme della scrittura” nell’arte contemporanea.
Nel progredire di una attività che ha toccato espressioni artistiche varie, la Scoino, sempre interessata allo studio e alla manipolazione delle materie - il tessuto, la carta, la sabbia, le terre - ha avviato dal 1999 l’elaborazione dei Kimono: collages e pittura in forma di memorie monumentali, che compongono abiti cerimoniali, sulle cui superfici l’artista scrive.
L’evocazione dell’abito tradizionale giapponese è pretesto formale per un percorso dello spirito, attraverso il quale è trascesa la materia per riscoprire la grafia dell’arcaico. L’artista tesse, servendosi di semplici garze, sovrammesse e impalpabili, la forma dei suoi grandi abiti sacri; opere che hanno la capacità di richiamare formalmente l’abito e, in traslato, la
decorazione del tessuto attraverso segni decontestualizzati, che insistentemente affiorano nell’ordito delle composizioni.
La mostra presenta una teoria di sagome scritte, e ognuna di esse fa intuire un colloquio segreto, una voce che nel gesto dell’artista rivela il tratto di una scrittura istintuale, frantumata in segni di superficie, segni forti, ritmati e monocromi.
Nell’avvenuto passaggio dalla pittura alla “scrittura visuale”, la Scoino ha reso visibile, nei suoi Kimono, l’intensità creativa che l’ha condotta a superare la fisicità e ad appropriarsi di una metafisica affidata alla compresenza dei simboli.
La mostra è curata da Giovanna Giusti Galardi ed è parte di un progetto elaborato da Carlo Sisi, dedicato alle “forme della scrittura” nell’arte contemporanea.
30
gennaio 2004
Gianna Scoino – Kimono
Dal 30 gennaio al 30 aprile 2004
arte contemporanea
Location
PALAZZO PITTI – GALLERIA D’ARTE MODERNA E GALLERIA DEL COSTUME
Firenze, Piazza Dei Pitti, 1, (Firenze)
Firenze, Piazza Dei Pitti, 1, (Firenze)
Orario di apertura
orario: 8.15 – 13.50
chiuso il 1°, 3°, 5° lunedì e la 2°, 4° domenica del mese