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Giannetto Fieschi – L’incanto della ceramica
La mostra vuole documentare gli esiti dell’ultimo periodo artistico del maestro genovese dedicato in particolare al mezzo ceramico
Comunicato stampa
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La mostra vuole documentare gli esiti dell'ultimo periodo artistico del maestro genovese dedicato in particolare al mezzo ceramico, materiale quanto mai caro all'artista già a partire dalla seconda metà del secolo scorso. In quel periodo particolarmente vivace infatti, la costante curiosità della sperimentazione, dei materiali e delle tecniche spingono Giannetto Fieschi alla frequentazione delle fornaci e delle manifestazioni espositive albisolesi. Egli sa approfittare della sapienza tecnica dei figuli locali e rivolgerla al suo personale linguaggio d'arte, per favorire l'analisi di ulteriori elementi espressivi specifici per una evoluzione plastica e coloristica della sua poetica.
Negli ultimi anni Fieschi si è dedicato con rinnovata energia creativa alla terracotta policroma, materiale che ha permesso lo sviluppo di una narrazione misteriosa e coinvolgente, svolta per piani a volte anche monocromatici, sempre intrisa di tracce esoteriche. Un decantato ripensamento di certi tratti calligrafici o informali su superfici impegnate e sature, ha fatto emergere un sapido piacere di pittura. La ceramica si presenta oggi come una conquista afferrata dopo un percorso avido di esperienze, ricchissimo di incontri, infaticabile nella sperimentazione, che dà risposta all'assillante urgenza interiore dell’artista, quella di cogliere nel profondo delle cose l'elemento spirituale. I grandi vasi, le piastre, i piatti, non impongono tuttavia quell'atteggiamento di serietà e di contemplazione religiosa che molti suoi dipinti hanno sovente preteso. Attraverso un segno indagatore sempre elegante, Fieschi misura sulla ceramica un ordine cromatico di antica raffinatezza. Egli usa una gamma di colori che sconfinano dai rossi ai rosati, agli aranci, ai gialli, ai verdi, ai violacei, ai blu, con accostamenti audaci sempre equilibrati nella sapiente sinfonia luminosa. A volte emergono atmosfere quasi monocrome, metafisiche, per significare certo anelito a colmare la distanza tra il proprio sé e una condizione esistenziale collettiva. Come in moderne icone, si pensi alle scritte di tipo cirillico sospese nei suoi sfondi o alla presenza della firma quasi sempre inserita come ulteriore segno decorativo, si stabilisce una corrispondenza fra l'inconscio dell'artista e quello della materia. E da questa corrispondenza emergono la mano, l'occhio, il volto dell'uomo, il doppio e dunque i centri della sua forza interiore, i simboli geometrici e astronomici, lo schema dell'animale e della pianta egualmente esoterici. Si evidenzia la rarefatta tensione fra atmosfera simbolica e oggetti comuni, i sensitivi accostamenti di forme e figure linguistiche disposte quasi a galleggiare nello spazio del supporto prescelto o a segnarne la superficie con tratti filiformi. Nella preziosità del tessuto pittorico e nella componente estetica della composizione, egli riesce a dosare sapientemente i colori e dominare gli esiti degli ingobbi senza far prevalere aspetti di immediatezza gestuale quanto piuttosto gli elementi concettuali e tecnici del suo dipingere. Un apparato simbolico pienamente manifestato, che nelle opere in ceramica si fa strumento di fascinazioni ulteriori, mezzo e non fine di quella complessa e misteriosa macchina rappresentativa che è l'arte per questo grande artista.
Riccardo Zelatore
Negli ultimi anni Fieschi si è dedicato con rinnovata energia creativa alla terracotta policroma, materiale che ha permesso lo sviluppo di una narrazione misteriosa e coinvolgente, svolta per piani a volte anche monocromatici, sempre intrisa di tracce esoteriche. Un decantato ripensamento di certi tratti calligrafici o informali su superfici impegnate e sature, ha fatto emergere un sapido piacere di pittura. La ceramica si presenta oggi come una conquista afferrata dopo un percorso avido di esperienze, ricchissimo di incontri, infaticabile nella sperimentazione, che dà risposta all'assillante urgenza interiore dell’artista, quella di cogliere nel profondo delle cose l'elemento spirituale. I grandi vasi, le piastre, i piatti, non impongono tuttavia quell'atteggiamento di serietà e di contemplazione religiosa che molti suoi dipinti hanno sovente preteso. Attraverso un segno indagatore sempre elegante, Fieschi misura sulla ceramica un ordine cromatico di antica raffinatezza. Egli usa una gamma di colori che sconfinano dai rossi ai rosati, agli aranci, ai gialli, ai verdi, ai violacei, ai blu, con accostamenti audaci sempre equilibrati nella sapiente sinfonia luminosa. A volte emergono atmosfere quasi monocrome, metafisiche, per significare certo anelito a colmare la distanza tra il proprio sé e una condizione esistenziale collettiva. Come in moderne icone, si pensi alle scritte di tipo cirillico sospese nei suoi sfondi o alla presenza della firma quasi sempre inserita come ulteriore segno decorativo, si stabilisce una corrispondenza fra l'inconscio dell'artista e quello della materia. E da questa corrispondenza emergono la mano, l'occhio, il volto dell'uomo, il doppio e dunque i centri della sua forza interiore, i simboli geometrici e astronomici, lo schema dell'animale e della pianta egualmente esoterici. Si evidenzia la rarefatta tensione fra atmosfera simbolica e oggetti comuni, i sensitivi accostamenti di forme e figure linguistiche disposte quasi a galleggiare nello spazio del supporto prescelto o a segnarne la superficie con tratti filiformi. Nella preziosità del tessuto pittorico e nella componente estetica della composizione, egli riesce a dosare sapientemente i colori e dominare gli esiti degli ingobbi senza far prevalere aspetti di immediatezza gestuale quanto piuttosto gli elementi concettuali e tecnici del suo dipingere. Un apparato simbolico pienamente manifestato, che nelle opere in ceramica si fa strumento di fascinazioni ulteriori, mezzo e non fine di quella complessa e misteriosa macchina rappresentativa che è l'arte per questo grande artista.
Riccardo Zelatore
09
aprile 2006
Giannetto Fieschi – L’incanto della ceramica
Dal 09 aprile all'otto maggio 2006
arte contemporanea
Location
GALLERIA AGHEIRO
Lavagna, Corso Buenos Ayres, 60, (Genova)
Lavagna, Corso Buenos Ayres, 60, (Genova)
Orario di apertura
da mercoledì a sabato 16.00-19.30 o su appuntamento
Autore