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Gianni Benedetti – L’Arte di fotografare l’Arte
Ogni scatto dichiara la capacità di cogliere con sicurezza l’alto valore formale delle opere come del contesto, per proseguire rilevando la tensione verso le relazioni che alimentano e sostengono il dialogo tra lo spazio storico di Villa Manin e l’opera che partecipa al contesto nuovo
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Cosa significa installare, esporre, creare un’opera d’arte in un luogo storico? Quali i
termini del rapporto tra lo spazio di una villa veneta e la percezione dell’arte che qui
partecipa e vive una nuova dimensione?
Sono questi gli interrogativi che fanno da sfondo all’esposizione in Villa Manin delle
opere di Gianni Benedetti, fotografo la cui professionalità è nata e cresciuta nell’”Arte
di fotografare l’Arte”, come intitola la mostra. Gianni Benedetti ha infatti costruito il
suo sguardo fotografico in anni di lavoro dedicati al rilevamento e alla documentazione
dell’arte del Friuli Venezia Giulia all’interno del Centro Regionale di Catalogazione dei
beni culturali. La sua ricerca ha superato con evidenza l’aspetto documentativo, per
rivolgersi all’ipotesi aperta e avvincente dell’opera d’arte, in un complessivo rilancio
d’immagine che è parte viva, qualificante e caratterizzante la sua professionalità. Nei
soli trenta brani esposti sino al 24 febbraio nella Sala delle esposizioni della Barchessa di
Levante di Villa Manin, emerge certamente il significato documentario, ma soprattutto
la capacità di valicare questo primo assunto in favore della complessità che sostiene il
processo di pensiero e di realizzazione fotografica. Ogni scatto dichiara la capacità di
cogliere con sicurezza l’alto valore formale delle opere come del contesto, per proseguire
rilevando la tensione verso le relazioni che alimentano e sostengono il dialogo tra lo
spazio storico di Villa Manin e l’opera che partecipa al contesto nuovo.
Alle pareti le immagini ricordano i momenti importanti che la villa ha vissuto in questo
senso e il dialogo instaurato con opere di Miela Reina e Alberto Garutti, Giuliano Mauri
e Piotr Uklanski, Gabriel Orozco, Sergio Altieri, Giuseppe Zigaina, Getullio Alviani e
altri ancora artisti le cui opere rivivono in un percorso fotografico sensibile al rilancio
di senso che la villa propone nel confronto e nella relazione con l’opera. Scorrendo i
brani di Gianni Benedetti, osservando la quantità delle proposte artistiche che la Villa ha
ospitato e sostenuto, l’osservatore valuta la storia di un rapporto tra l’Arte e il luogo e la
capacità di racconto che la situazione trattiene. Ogni brano si propone allora non come
immagine ferma, ma come meccanismo che apre a proposte di lettura nuove, a progetti
dinamici che indicano una storia infinita di relazioni e sguardi che è storia inesauribile di
pensiero.
Biografia
Gianni Benedetti nasce a Basiliano (Udine) il 2 giugno 1956.
Frequenta l’Istituto Statale d’Arte “Giovanni Sello” di Udine, dove si diploma nel 1976
nella sezione Grafica pubblicitaria. Nel 1987 è assunto dalla Regione Friuli Venezia
Giulia e dal 1994 è impegnato nell’attività di documentazione promossa dal Centro
regionale di catalogazione e restauro dei beni culturali con sede a Villa Manin di
Passariano. Realizza numerose campagne fotografiche finalizzate alla schedatura delle
diverse tipologie di beni: dalle opere d’arte alle architetture, dai materiali etnografici ai
reperti archeologici. Cura la formazione dei collaboratori del Centro regionale per gli
aspetti inerenti la riproduzione delle immagini.
Ha documentato il lavoro di molti artisti del territorio e collaborato alla realizzazione
di cataloghi d’arte. Si segnala anche la sua attività di rilevamento video e fotografico di
eventi, mostre e iniziative culturali in ambito regionale.
Vive a Basiliano.
termini del rapporto tra lo spazio di una villa veneta e la percezione dell’arte che qui
partecipa e vive una nuova dimensione?
Sono questi gli interrogativi che fanno da sfondo all’esposizione in Villa Manin delle
opere di Gianni Benedetti, fotografo la cui professionalità è nata e cresciuta nell’”Arte
di fotografare l’Arte”, come intitola la mostra. Gianni Benedetti ha infatti costruito il
suo sguardo fotografico in anni di lavoro dedicati al rilevamento e alla documentazione
dell’arte del Friuli Venezia Giulia all’interno del Centro Regionale di Catalogazione dei
beni culturali. La sua ricerca ha superato con evidenza l’aspetto documentativo, per
rivolgersi all’ipotesi aperta e avvincente dell’opera d’arte, in un complessivo rilancio
d’immagine che è parte viva, qualificante e caratterizzante la sua professionalità. Nei
soli trenta brani esposti sino al 24 febbraio nella Sala delle esposizioni della Barchessa di
Levante di Villa Manin, emerge certamente il significato documentario, ma soprattutto
la capacità di valicare questo primo assunto in favore della complessità che sostiene il
processo di pensiero e di realizzazione fotografica. Ogni scatto dichiara la capacità di
cogliere con sicurezza l’alto valore formale delle opere come del contesto, per proseguire
rilevando la tensione verso le relazioni che alimentano e sostengono il dialogo tra lo
spazio storico di Villa Manin e l’opera che partecipa al contesto nuovo.
Alle pareti le immagini ricordano i momenti importanti che la villa ha vissuto in questo
senso e il dialogo instaurato con opere di Miela Reina e Alberto Garutti, Giuliano Mauri
e Piotr Uklanski, Gabriel Orozco, Sergio Altieri, Giuseppe Zigaina, Getullio Alviani e
altri ancora artisti le cui opere rivivono in un percorso fotografico sensibile al rilancio
di senso che la villa propone nel confronto e nella relazione con l’opera. Scorrendo i
brani di Gianni Benedetti, osservando la quantità delle proposte artistiche che la Villa ha
ospitato e sostenuto, l’osservatore valuta la storia di un rapporto tra l’Arte e il luogo e la
capacità di racconto che la situazione trattiene. Ogni brano si propone allora non come
immagine ferma, ma come meccanismo che apre a proposte di lettura nuove, a progetti
dinamici che indicano una storia infinita di relazioni e sguardi che è storia inesauribile di
pensiero.
Biografia
Gianni Benedetti nasce a Basiliano (Udine) il 2 giugno 1956.
Frequenta l’Istituto Statale d’Arte “Giovanni Sello” di Udine, dove si diploma nel 1976
nella sezione Grafica pubblicitaria. Nel 1987 è assunto dalla Regione Friuli Venezia
Giulia e dal 1994 è impegnato nell’attività di documentazione promossa dal Centro
regionale di catalogazione e restauro dei beni culturali con sede a Villa Manin di
Passariano. Realizza numerose campagne fotografiche finalizzate alla schedatura delle
diverse tipologie di beni: dalle opere d’arte alle architetture, dai materiali etnografici ai
reperti archeologici. Cura la formazione dei collaboratori del Centro regionale per gli
aspetti inerenti la riproduzione delle immagini.
Ha documentato il lavoro di molti artisti del territorio e collaborato alla realizzazione
di cataloghi d’arte. Si segnala anche la sua attività di rilevamento video e fotografico di
eventi, mostre e iniziative culturali in ambito regionale.
Vive a Basiliano.
10
gennaio 2013
Gianni Benedetti – L’Arte di fotografare l’Arte
Dal 10 gennaio al 24 febbraio 2013
fotografia
Location
VILLA MANIN DI PASSARIANO
Codroipo, Piazza Manin, 10, (Udine)
Codroipo, Piazza Manin, 10, (Udine)
Orario di apertura
da martedì a venerdì 15.00-18. sabato e domenica 10.00-19.00
Vernissage
10 Gennaio 2013, ore 18
Autore
Curatore