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Gianni Benedetti – L’Arte di fotografare l’Arte
Gianni Benedetti fotografa l’Arte. Da trentacinque anni, quotidianamente. Da quando cioè, ragazzo del Friuli terremotato, documenta la rovina dell’arte. Il lavoro presso il Centro di Catalogazione del FVG ha fatto il resto e oggi sono centinaia di migliaia le opere d’arte fissate dal suo sguardo nel perimetro fermo della fotografia
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Gianni Benedetti
L’Arte di fotografare l’Arte
8 giugno – 9 luglio 2012
Codroipo (UD)
Sala espositiva BCC di Basiliano, filiale di Codroipo
Piazza Giardini 5
Gianni Benedetti fotografa l’Arte. Da trentacinque anni, quotidianamente. Da quando
cioè, ragazzo del Friuli terremotato, documenta la rovina dell’arte. Il lavoro presso il
Centro di Catalogazione del FVG ha fatto il resto e oggi sono centinaia di migliaia le
opere d’arte fissate dal suo sguardo nel perimetro fermo della fotografia.
Orari di apertura
da lunedì a sabato 10/12
Biglietto:
Ingresso libero
Vernissage:
venerdì 8 giugno ore 18
Catalogo:
Catalogo in mostra
Con il sostegno di
Regione Friuli Venezia Giulia
Con la collaborazione di
Progetto Integrato Cultura del medio Friuli (P.I.C.)
Centro Regionale di Catalogazione e Restauro FVG di Villa Manin
Direzione mostra
Gian Carlo Venuto
Sonia Squillaci
Curatore
Francesca Agostinelli
Coordinamento
Sonia Squillaci
Autore:
Gianni Benedetti
Genere:
Fotografia, personale
Recapiti specifici dell'evento:
Banca di Credito Cooperativo di Basiliano
Ufficio Identità Sociale
0432 838434
Comunicato stampa.
In mostra solo trenta brani ma sufficienti per raccontare una professionalità sensibile nel
proporre la fotografia non come elemento calligrafico o illustrativo, ma come rilancio
d’immagine, come ipotesi aperta e avvincente, sponda per possibili ulteriori letture
dell’opera d’arte. Che mai viene “sostituita” nella sua fruizione dalla riproducibilità
tecnica, ma viene indagata nella sua profondità di sostanza, così da stimolare nel
riguardante domande cui la fotografia non deve bastare, ma al contrario suggerire la
volontà di conoscenza diretta. Bendetti dimostra di cogliere immediatamente i dati
sensibili delle sue stesse scelte, che mantengono alta l’attenzione verso il valore formale
sia dell’opera sia della sua resa. Il tutto nell’incredibile molteplicità di genere dei beni
fotografati che certo deriva dalle esigenze documentative preposte al suo specifico
professionale, quello cioè di fotografo del Centro di catalogazione dei Beni culturali.
Ma osservando con larghezza il lavoro di G.B. ci rendiamo conto di come in questa
sua complessiva attenzione, egli abbia accolto l’arte con grande disponibilità e nella sua
accezione più ampia. L’autore ha guardato a ogni epoca, a ogni tecnica, a ogni scala
senza soluzione di continuità. Ha posto il medesimo impegno in ogni tipologia di bene
artistico. Il suo sguardo si è posato sulla vastità del paesaggio quanto sul particolare
del reperto archeologico; si è soffermato sul paramento sacro come sull’installazione
contemporanea. Ha saputo perdersi in vastità profonde quanto concentrarsi nel
pronunciamento di dettaglio; la sua attenzione ha conferito medesima dignità all’opera
d’autore, conclamata e perfettamente inserita in un riconosciuto sistema, quanto al bene
minore, legato a quella cultura materiale che fuori dal valore di mercato ri-conosce il
valore della storia collettiva.
Nella selezione operata per la mostra, si è cercato di offrire un ventaglio d’ipotesi in
grado di sostenere la complessità tematica e realizzativa del lavoro di G.B.
In questo senso leggiamo il Tempio vegetale di Giuliano Mauri a Villacaccia di Lestizza,
o gli scorci di mostre negli interni della Villa Manin a Passariano; le Sculture
contemporanee nello storico parco della Villa quanto la monumentale Danza di Alberto
Viani nell’atrio dell’ospedale di Udine, le opere di Miela Reina come i conci di chiave dei
portali delle case storiche friulane.
Ma l’esposizione contempla anche la divagazione dello sguardo che, fuori dall’ufficialità
e dalla committenza, ha fermato l’attimo fuggente della luce, lo scorcio che una finestra
offre sul paesaggio, l’imperfezione del materiale che concorre all’unicità dell’opera d’arte.
Si è così creata un’alternativa d’immagine densa di umori imprevedibili e intensamente
partecipe della situazione, del luogo, dell’attimo. In questo scarto rispetto all’ufficialità
si rileva un atteggiamento vigile, uno sguardo sensibile e rapido, un impulso curioso
e determinato nell’affermazione di una propria autorialità. E’ questa una parte della
produzione del fotografo che offre apertura ed emozione nuova e che racconta uno
sguardo “altrove” in grado di apportare completamento e slancio alla storia fotografica e
personale di Gianni Benedetti.
Biografia
Gianni Benedetti nasce a Basiliano (Udine) il 2 giugno 1956.
Frequenta l’Istituto Statale d’Arte “Giovanni Sello” di Udine, dove si diploma nel 1976
nella sezione Grafica pubblicitaria. Nel 1987 è assunto dalla Regione Friuli Venezia
Giulia e dal 1994 è impegnato nell’attività di documentazione promossa dal Centro
regionale di catalogazione e restauro dei beni culturali con sede a Villa Manin di
Passariano. Realizza numerose campagne fotografiche finalizzate alla schedatura delle
diverse tipologie di beni: dalle opere d’arte alle architetture, dai materiali etnografici ai
reperti archeologici. Cura la formazione dei collaboratori del Centro regionale per gli
aspetti inerenti la riproduzione delle immagini.
Ha documentato il lavoro di molti artisti del territorio e collaborato alla realizzazione
di cataloghi d’arte. Si segnala anche la sua attività di rilevamento video e fotografico di
eventi, mostre e iniziative culturali in ambito regionale.
Vive a Basiliano.
L’Arte di fotografare l’Arte
8 giugno – 9 luglio 2012
Codroipo (UD)
Sala espositiva BCC di Basiliano, filiale di Codroipo
Piazza Giardini 5
Gianni Benedetti fotografa l’Arte. Da trentacinque anni, quotidianamente. Da quando
cioè, ragazzo del Friuli terremotato, documenta la rovina dell’arte. Il lavoro presso il
Centro di Catalogazione del FVG ha fatto il resto e oggi sono centinaia di migliaia le
opere d’arte fissate dal suo sguardo nel perimetro fermo della fotografia.
Orari di apertura
da lunedì a sabato 10/12
Biglietto:
Ingresso libero
Vernissage:
venerdì 8 giugno ore 18
Catalogo:
Catalogo in mostra
Con il sostegno di
Regione Friuli Venezia Giulia
Con la collaborazione di
Progetto Integrato Cultura del medio Friuli (P.I.C.)
Centro Regionale di Catalogazione e Restauro FVG di Villa Manin
Direzione mostra
Gian Carlo Venuto
Sonia Squillaci
Curatore
Francesca Agostinelli
Coordinamento
Sonia Squillaci
Autore:
Gianni Benedetti
Genere:
Fotografia, personale
Recapiti specifici dell'evento:
Banca di Credito Cooperativo di Basiliano
Ufficio Identità Sociale
0432 838434
Comunicato stampa.
In mostra solo trenta brani ma sufficienti per raccontare una professionalità sensibile nel
proporre la fotografia non come elemento calligrafico o illustrativo, ma come rilancio
d’immagine, come ipotesi aperta e avvincente, sponda per possibili ulteriori letture
dell’opera d’arte. Che mai viene “sostituita” nella sua fruizione dalla riproducibilità
tecnica, ma viene indagata nella sua profondità di sostanza, così da stimolare nel
riguardante domande cui la fotografia non deve bastare, ma al contrario suggerire la
volontà di conoscenza diretta. Bendetti dimostra di cogliere immediatamente i dati
sensibili delle sue stesse scelte, che mantengono alta l’attenzione verso il valore formale
sia dell’opera sia della sua resa. Il tutto nell’incredibile molteplicità di genere dei beni
fotografati che certo deriva dalle esigenze documentative preposte al suo specifico
professionale, quello cioè di fotografo del Centro di catalogazione dei Beni culturali.
Ma osservando con larghezza il lavoro di G.B. ci rendiamo conto di come in questa
sua complessiva attenzione, egli abbia accolto l’arte con grande disponibilità e nella sua
accezione più ampia. L’autore ha guardato a ogni epoca, a ogni tecnica, a ogni scala
senza soluzione di continuità. Ha posto il medesimo impegno in ogni tipologia di bene
artistico. Il suo sguardo si è posato sulla vastità del paesaggio quanto sul particolare
del reperto archeologico; si è soffermato sul paramento sacro come sull’installazione
contemporanea. Ha saputo perdersi in vastità profonde quanto concentrarsi nel
pronunciamento di dettaglio; la sua attenzione ha conferito medesima dignità all’opera
d’autore, conclamata e perfettamente inserita in un riconosciuto sistema, quanto al bene
minore, legato a quella cultura materiale che fuori dal valore di mercato ri-conosce il
valore della storia collettiva.
Nella selezione operata per la mostra, si è cercato di offrire un ventaglio d’ipotesi in
grado di sostenere la complessità tematica e realizzativa del lavoro di G.B.
In questo senso leggiamo il Tempio vegetale di Giuliano Mauri a Villacaccia di Lestizza,
o gli scorci di mostre negli interni della Villa Manin a Passariano; le Sculture
contemporanee nello storico parco della Villa quanto la monumentale Danza di Alberto
Viani nell’atrio dell’ospedale di Udine, le opere di Miela Reina come i conci di chiave dei
portali delle case storiche friulane.
Ma l’esposizione contempla anche la divagazione dello sguardo che, fuori dall’ufficialità
e dalla committenza, ha fermato l’attimo fuggente della luce, lo scorcio che una finestra
offre sul paesaggio, l’imperfezione del materiale che concorre all’unicità dell’opera d’arte.
Si è così creata un’alternativa d’immagine densa di umori imprevedibili e intensamente
partecipe della situazione, del luogo, dell’attimo. In questo scarto rispetto all’ufficialità
si rileva un atteggiamento vigile, uno sguardo sensibile e rapido, un impulso curioso
e determinato nell’affermazione di una propria autorialità. E’ questa una parte della
produzione del fotografo che offre apertura ed emozione nuova e che racconta uno
sguardo “altrove” in grado di apportare completamento e slancio alla storia fotografica e
personale di Gianni Benedetti.
Biografia
Gianni Benedetti nasce a Basiliano (Udine) il 2 giugno 1956.
Frequenta l’Istituto Statale d’Arte “Giovanni Sello” di Udine, dove si diploma nel 1976
nella sezione Grafica pubblicitaria. Nel 1987 è assunto dalla Regione Friuli Venezia
Giulia e dal 1994 è impegnato nell’attività di documentazione promossa dal Centro
regionale di catalogazione e restauro dei beni culturali con sede a Villa Manin di
Passariano. Realizza numerose campagne fotografiche finalizzate alla schedatura delle
diverse tipologie di beni: dalle opere d’arte alle architetture, dai materiali etnografici ai
reperti archeologici. Cura la formazione dei collaboratori del Centro regionale per gli
aspetti inerenti la riproduzione delle immagini.
Ha documentato il lavoro di molti artisti del territorio e collaborato alla realizzazione
di cataloghi d’arte. Si segnala anche la sua attività di rilevamento video e fotografico di
eventi, mostre e iniziative culturali in ambito regionale.
Vive a Basiliano.
08
giugno 2012
Gianni Benedetti – L’Arte di fotografare l’Arte
Dall'otto giugno al 09 luglio 2012
fotografia
Location
BCC DI BASILIANO
Codroipo, Piazza Giardini Pubblici, 5, (Udine)
Codroipo, Piazza Giardini Pubblici, 5, (Udine)
Orario di apertura
da lunedì a sabato 10/12
Vernissage
8 Giugno 2012, ore 18
Autore
Curatore