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Gianni Bergamin / Marco Giammarinaro – Torino Underground
Uno sguardo sulla città. Due artisti a confronto. Gianni Bergamin in collaborazione con Marco Giammarinaro.
Comunicato stampa
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Uno sguardo sulla città. Due artisti a confronto. Gianni Bergamin in collaborazione con Marco Giammarinaro.
"Gianni Bergamin parte dalla fotografia. Non dalla realtà in sé, dunque, ma da una sua particolare icona, selezionata e fissata a priori. È importante questa distinzione, perché il filtro tra il reale acquisito e quello rappresentato diventa doppio, denso, velato fino a confondere, a mutare dapprima impercettibilmente, infine drasticamente, il fine da raggiungere in un ideale viaggio dentro le cose.
Ora, se la fotografia si può definire una rappresentazione, cioè un duplicato dell’apparenza, ecco che Bergamin cerca la sua ispirazione in due differenti momenti: quello della scelta dell’inquadratura da fissare nella fotografia e quello successivo della sua elaborazione, esprimendo delle sensazioni intellettualistiche piuttosto che non emozionali, concettuali insomma, riflesse esse stesse. Sta qui l’esito delle sue composizioni, assai elaborate nella stesura che sovrappone strati di materia per la definizione finale dell’immagine ed accosta in serie visioni successive per la precisazione ultima del significato. È un “work in progress” che trova pace soltanto negli occhi e nella mente di chi guarda, quando il messaggio che l’insieme dei fotogrammi ricostruisce estraendolo dal “deposito” che gli viene offerto, scelto (è questo l’intervento che determina la presenza di un demiurgo capace di superare la mera rappresentazione del reale, in questo caso demandata all’apparecchio fotografico) dall’artista, è identificato ed accettato" (cit. Gianfranco Schialvino)
"Gianni Bergamin parte dalla fotografia. Non dalla realtà in sé, dunque, ma da una sua particolare icona, selezionata e fissata a priori. È importante questa distinzione, perché il filtro tra il reale acquisito e quello rappresentato diventa doppio, denso, velato fino a confondere, a mutare dapprima impercettibilmente, infine drasticamente, il fine da raggiungere in un ideale viaggio dentro le cose.
Ora, se la fotografia si può definire una rappresentazione, cioè un duplicato dell’apparenza, ecco che Bergamin cerca la sua ispirazione in due differenti momenti: quello della scelta dell’inquadratura da fissare nella fotografia e quello successivo della sua elaborazione, esprimendo delle sensazioni intellettualistiche piuttosto che non emozionali, concettuali insomma, riflesse esse stesse. Sta qui l’esito delle sue composizioni, assai elaborate nella stesura che sovrappone strati di materia per la definizione finale dell’immagine ed accosta in serie visioni successive per la precisazione ultima del significato. È un “work in progress” che trova pace soltanto negli occhi e nella mente di chi guarda, quando il messaggio che l’insieme dei fotogrammi ricostruisce estraendolo dal “deposito” che gli viene offerto, scelto (è questo l’intervento che determina la presenza di un demiurgo capace di superare la mera rappresentazione del reale, in questo caso demandata all’apparecchio fotografico) dall’artista, è identificato ed accettato" (cit. Gianfranco Schialvino)
13
dicembre 2019
Gianni Bergamin / Marco Giammarinaro – Torino Underground
Dal 13 dicembre al 16 gennaio 2019
arte contemporanea
Location
ASSOCIAZIONE CULTURALE GALFER20
Torino, Corso Galileo Ferraris, 20, (Torino)
Torino, Corso Galileo Ferraris, 20, (Torino)
Orario di apertura
da lunedì a venerdì ore 10-12 e 15-18
Vernissage
13 Dicembre 2019, dalle ore 18.30 alle ore 20.30
Sito web
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