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Gianni Callari – Accorgersi
Dipingere, scrivere: è raccontare i fatti umani e una parte di noi. Per farlo è fondamentale “Accorgersi”. Di sé stessi, degli altri. In questo caso dell’Arte.
Comunicato stampa
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ART'S MOMENT di Massimiliano Callari
presenta
"ACCORGERSI"
personale di pittura di Gianni Callari
20 - 30 Maggio 2010
RESIDENZA IN FARNESE
Sala delle Conferenze
via del Mascherone 59 (Piazza Farnese)
Roma
Presentazione
a cura di Massimiliano Callari
Alle elementari aveva paura del disegno, del “tema” e del “problema”.
Temeva che quando il maestro dettava il titolo o diceva di disegnare a piacere, non gli venissero le idee. Ha finito per appassionarsi proprio della pittura e della scrittura compresi gli odori tipici dei colori ad olio e dell’inchiostro della stilografica. Per quanto riguarda la matematica è rimasta l’idiosincrasia, nonostante sia stato avviato all’istituto tecnico commerciale, alla facoltà di economia ed alla conseguente carriera di 40 anni di funzionario presso un ente previdenziale. Inizia a dipingere nel 1963 con una cassetta di tubetti Maimeri acquistata da Bordi, pagata 3.000 lire con lo “stipendio” da studente che gli dà suo padre. Paesaggista. Grande produzione, partecipa alla collettiva organizzata dalla scuola presso il Palazzo delle Esposizioni di Roma e ad alcune estemporanee riportando buoni risultati. Dopo un lungo periodo di fermo e di riflessione riprende l’attività, scioglie le masse e ritorna impetuosamente con una produzione di opere pittoriche informali, fantastiche, emotive, forme e colori in libertà. Molte le collettive a Roma e in varie località; di rilievo la personale nella Galleria “La Nuova Papessa” dei Purificato; ottiene un buon successo e conosce critici, importanti artisti nel campo della pittura e della letteratura. Una importante collettiva è all’Accademia Studi Arte nel Mondo Leonardo da Vinci dove un’autorevole giuria gli attribuisce un premio al quale segue un’intervista e il passaggio in una televisione privata. Segue il Premio “Campo de’ Fiori”. Materiale fotografico di alcune opere si trova presso il Kunsthistorisches Institut in Florenz - Archivio per l’Arte Italiana del Novecento. Parallelamente alla produzione pittorica inizia quella di scritti, racconti, storie che a giudizio di esperti sono adatte per il romanzo e per il soggetto cinematografico. Passa alla cinematografia, scrittura per il cinema. Scrive venti, trenta e supera le quaranta “storie per il Cinema”, synopsis originali di vario genere: noir, drammatico, commedia, avventura, psicologico, poliziesco. E’ autore letterario associato alla SIAE e tra gli scrittori dell’Antologia curata dall’Unione Scrittori e Artisti per l’Unesco nella giornata mondiale del libro e presentata nella Biblioteca della Camera dei Deputati. Un maestro del cinema, laureato in lettere e filosofia, scrittore, sceneggiatore e regista gli insegna il “mestiere”. Balàzs, Ejzenstejn, Pudovkin, Bresson, Germi, Antonioni, Fellini, De Sica, i riferimenti. Una scuola che dura molti anni; impara a scrivere la sceneggiatura, il linguaggio e la tecnica cinematografica, la costruzione psicologica del personaggio, l'azione, il ritmo, ad ideare, sceneggiare, dirigere e montare una “ambivalenza plastica”, insomma l’arte cinematografica.
E’ il momento del cineasta; si cimenta nella regia di alcune delle sue “storie” e alle immagini, forme e colori sulla tela si affiancano immagini tridimensionali, in movimento sullo schermo.
Con la produzione Antonioni Anna Cinematografia Management realizza cortometraggi “Immagini & Musica” nei quali espressioni, atteggiamenti e gesti degli interpreti, più eloquenti di mille parole, raccontano fatti. Con “Quando Voleranno gli Aquiloni” vince un importante festival della Federazione Italiana Cineclub e un premio alla rassegna Fedic nel contesto di Taormina-Estate con proiezione serale del film davanti a una platea di autori, sceneggiatori, registi, attori del teatro e del cinema; con altri corti ottiene riconoscimenti in manifestazioni tra le quali il Festival Internazionale del Cinema di Salerno e partecipa a competizioni all’estero. Un omaggio alla figura femminile è il premiato “Hidden Woman” in cui l’arte pittorica si fonde con quella cinematografica anche grazie alla partecipazione della brava interprete e delle 31 maschere del Carnevale di Venezia.
Attribuisce ad un premio il seguente valore: persone estranee non compiacenti, liberamente ed obiettivamente, ritengono l’opera degna di un riconoscimento e pertanto vanno raccolti il parere favorevole e l’incoraggiamento a proseguire nel percorso artistico. La scrittura ha fatto negli ultimi anni la parte del leone ma la passione per la tela è sempre presente, attiva ed impetuosa.
Dipingere, scrivere: è raccontare i fatti umani e una parte di noi.
Per farlo è fondamentale “Accorgersi”.
Di sé stessi, degli altri. In questo caso dell’Arte.
Che poi si usi il pennello, la spatola, la stilografica, la macchina per scrivere, è il risultato che conta. Il descrivere con le immagini, il disegnare sono innate nell’umanità; l’uomo primitivo sentì l’impulso di graffiare le pareti della caverna, tirare fuori dal profondo e comunicare emozione, sentimento, angoscia, ansia, piacere, paura, gioia per ciò che aveva visto muoversi attorno a sé.
A questa personale partecipano artisti ospiti: quattro artiste italiane, tre straniere ed un artista internazionale con un’opera ciascuno.
Cettina Callari, Cristina Moglia, Elide Ricca, Maria Vittoria Zavattaro;
Raluca Ioana Misca (Romania), Mònica Moro (Argentina), Tania Welz (Germania);
Josè Van Roy Dalì.
Gianni Callari espone 17 opere, 13 in catalogo, dal 1976 al 1993, alcune ”mai esposte”.
Si ringraziano: Marisella Zema, Carla Fangucci (Residenza in Farnese); Anna Antonioni (R.E.).
presenta
"ACCORGERSI"
personale di pittura di Gianni Callari
20 - 30 Maggio 2010
RESIDENZA IN FARNESE
Sala delle Conferenze
via del Mascherone 59 (Piazza Farnese)
Roma
Presentazione
a cura di Massimiliano Callari
Alle elementari aveva paura del disegno, del “tema” e del “problema”.
Temeva che quando il maestro dettava il titolo o diceva di disegnare a piacere, non gli venissero le idee. Ha finito per appassionarsi proprio della pittura e della scrittura compresi gli odori tipici dei colori ad olio e dell’inchiostro della stilografica. Per quanto riguarda la matematica è rimasta l’idiosincrasia, nonostante sia stato avviato all’istituto tecnico commerciale, alla facoltà di economia ed alla conseguente carriera di 40 anni di funzionario presso un ente previdenziale. Inizia a dipingere nel 1963 con una cassetta di tubetti Maimeri acquistata da Bordi, pagata 3.000 lire con lo “stipendio” da studente che gli dà suo padre. Paesaggista. Grande produzione, partecipa alla collettiva organizzata dalla scuola presso il Palazzo delle Esposizioni di Roma e ad alcune estemporanee riportando buoni risultati. Dopo un lungo periodo di fermo e di riflessione riprende l’attività, scioglie le masse e ritorna impetuosamente con una produzione di opere pittoriche informali, fantastiche, emotive, forme e colori in libertà. Molte le collettive a Roma e in varie località; di rilievo la personale nella Galleria “La Nuova Papessa” dei Purificato; ottiene un buon successo e conosce critici, importanti artisti nel campo della pittura e della letteratura. Una importante collettiva è all’Accademia Studi Arte nel Mondo Leonardo da Vinci dove un’autorevole giuria gli attribuisce un premio al quale segue un’intervista e il passaggio in una televisione privata. Segue il Premio “Campo de’ Fiori”. Materiale fotografico di alcune opere si trova presso il Kunsthistorisches Institut in Florenz - Archivio per l’Arte Italiana del Novecento. Parallelamente alla produzione pittorica inizia quella di scritti, racconti, storie che a giudizio di esperti sono adatte per il romanzo e per il soggetto cinematografico. Passa alla cinematografia, scrittura per il cinema. Scrive venti, trenta e supera le quaranta “storie per il Cinema”, synopsis originali di vario genere: noir, drammatico, commedia, avventura, psicologico, poliziesco. E’ autore letterario associato alla SIAE e tra gli scrittori dell’Antologia curata dall’Unione Scrittori e Artisti per l’Unesco nella giornata mondiale del libro e presentata nella Biblioteca della Camera dei Deputati. Un maestro del cinema, laureato in lettere e filosofia, scrittore, sceneggiatore e regista gli insegna il “mestiere”. Balàzs, Ejzenstejn, Pudovkin, Bresson, Germi, Antonioni, Fellini, De Sica, i riferimenti. Una scuola che dura molti anni; impara a scrivere la sceneggiatura, il linguaggio e la tecnica cinematografica, la costruzione psicologica del personaggio, l'azione, il ritmo, ad ideare, sceneggiare, dirigere e montare una “ambivalenza plastica”, insomma l’arte cinematografica.
E’ il momento del cineasta; si cimenta nella regia di alcune delle sue “storie” e alle immagini, forme e colori sulla tela si affiancano immagini tridimensionali, in movimento sullo schermo.
Con la produzione Antonioni Anna Cinematografia Management realizza cortometraggi “Immagini & Musica” nei quali espressioni, atteggiamenti e gesti degli interpreti, più eloquenti di mille parole, raccontano fatti. Con “Quando Voleranno gli Aquiloni” vince un importante festival della Federazione Italiana Cineclub e un premio alla rassegna Fedic nel contesto di Taormina-Estate con proiezione serale del film davanti a una platea di autori, sceneggiatori, registi, attori del teatro e del cinema; con altri corti ottiene riconoscimenti in manifestazioni tra le quali il Festival Internazionale del Cinema di Salerno e partecipa a competizioni all’estero. Un omaggio alla figura femminile è il premiato “Hidden Woman” in cui l’arte pittorica si fonde con quella cinematografica anche grazie alla partecipazione della brava interprete e delle 31 maschere del Carnevale di Venezia.
Attribuisce ad un premio il seguente valore: persone estranee non compiacenti, liberamente ed obiettivamente, ritengono l’opera degna di un riconoscimento e pertanto vanno raccolti il parere favorevole e l’incoraggiamento a proseguire nel percorso artistico. La scrittura ha fatto negli ultimi anni la parte del leone ma la passione per la tela è sempre presente, attiva ed impetuosa.
Dipingere, scrivere: è raccontare i fatti umani e una parte di noi.
Per farlo è fondamentale “Accorgersi”.
Di sé stessi, degli altri. In questo caso dell’Arte.
Che poi si usi il pennello, la spatola, la stilografica, la macchina per scrivere, è il risultato che conta. Il descrivere con le immagini, il disegnare sono innate nell’umanità; l’uomo primitivo sentì l’impulso di graffiare le pareti della caverna, tirare fuori dal profondo e comunicare emozione, sentimento, angoscia, ansia, piacere, paura, gioia per ciò che aveva visto muoversi attorno a sé.
A questa personale partecipano artisti ospiti: quattro artiste italiane, tre straniere ed un artista internazionale con un’opera ciascuno.
Cettina Callari, Cristina Moglia, Elide Ricca, Maria Vittoria Zavattaro;
Raluca Ioana Misca (Romania), Mònica Moro (Argentina), Tania Welz (Germania);
Josè Van Roy Dalì.
Gianni Callari espone 17 opere, 13 in catalogo, dal 1976 al 1993, alcune ”mai esposte”.
Si ringraziano: Marisella Zema, Carla Fangucci (Residenza in Farnese); Anna Antonioni (R.E.).
20
maggio 2010
Gianni Callari – Accorgersi
Dal 20 al 30 maggio 2010
arte contemporanea
Location
RESIDENZA IN FARNESE
Roma, Via Del Mascherone, 59, (Roma)
Roma, Via Del Mascherone, 59, (Roma)
Orario di apertura
da lunedì a sabato 15-19
Vernissage
20 Maggio 2010, su invito
Autore
Curatore