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Gianni Caravaggio
Gianni Caravaggio espone alla galleria francesca kaufmann un¹installazione
di lavori inediti. La mostra si fonda su un complesso legame di tempi
infiniti, sulla possibilità di esprimere l¹istantaneità dell’eterno
attraverso la percezione intuitiva e fisica del tempo.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Gianni Caravaggio è nato a Rocca S. Giovanni (Chieti) nel 1968 ed è
cresciuto a Sindelfingen in Germania. Attualmente vive e lavora a Milano.
La galleria francesca kaufmann presenta la terza mostra personale di Gianni
Caravaggio, in collaborazione con il Nike Studio presso La Posteria di
Via
Sacchi 7 a Milano.
Gianni Caravaggio espone alla galleria francesca kaufmann un¹installazione
di lavori inediti. La mostra si fonda su un complesso legame di tempi
infiniti, sulla possibilità di esprimere l¹istantaneità dell'eterno
attraverso la percezione intuitiva e fisica del tempo.
In Melanconia, ovvero trasparente, un'opera del 1995, l¹artista si ritrae
in
una foto sostituendo alla sua mano quella di un anziano su cui appoggia
il
proprio viso, citando così l'iconografia classica della Melanconia. Allo
stesso modo gli altri lavori esposti si presentano come una continuità
di
tempi diversi riuniti. I tre nuovi lavori presenti alla galleria francesca
kaufmann fanno parte della più recente ricerca artistica di Gianni
Caravaggio, nella quale la scelta di materiali eterogenei che si mischiano
e
si confondono tra loro, crea passaggi fisici ambigui. La visione di una
stella proiettata verso la sua origine regala allo spettatore l¹impressione
del viaggio che attua la luce stellare nella profondità dello spazio. La
stella viene rappresentata da un tondino di alluminio attorno al quale
si
sagoma come un alone una forma di cioccolato, il cui colore e densità a
malapena si distingue dal proprio involucro di bronzo. La sezione offre
la
visione di un punto luminoso, mentre la sua profondità arbitraria di due
metri, dai contorni squadrati e politi, evoca la velocità della luce
stellare e, insieme, la sua immagine fisica.
Sempre legato al concetto di eternità, Due Labirinti è un lavoro composto
da
due forme uguali, una in alluminio e una in paraffina. Il labirinto in
alluminio forma la base storica (è costruito secondo il concetto del
labirinto di Crosso) e fissa del lavoro, mentre quello in paraffina, i
cui
percorsi possibili sono teoricamente infiniti, infilato negli spazi vuoti
del primo, determina potenzialità innumerevoli. La fissità della prima
struttura e la fluidità della seconda formano assieme un paradigma di
eternità.
L¹ultimo lavoro, La finzione di un granello, è una leggera forma di
alluminio vuota che riproduce e ospita un granello di sale. Le superfici
irregolari presentano alcune facce vuote, altre verniciate o coperte da
creme o polveri bianche. Ogni oscillazione materica offusca, nella propria
somiglianza con quelle vicine, l¹idea stessa dell¹oggetto. Le diverse
porzioni della struttura diventano riflessioni della cosa su se stessa,
una
semplificazione del pensiero umano che si fa cristallino, granello di sale.
Presso il Nike Studio Gianni Caravaggio presenta ? e altri grovigli
temporali una selezione di lavori degli ultimi anni che accosta sculture
e
video. Le opere costituiscono una differente rappresentazione della medesima
forma. Mentre gli oggetti evocano una visione di misteriosa potenzialità,
i
video rivelano dei possibili passaggi fisici immaginati dalle sculture
medesime.
Alcuni dei primi lavori come Giocami e giocami di nuovo sono esposti per
la
prima volta insieme a lavori più recenti come My Brain and thought o Sugar
no Sugar molecule, così da comprendere il lavoro di Gianni Caravaggio nella
sua espressione non tanto spaziale quanto soprattutto temporale. Tempi
scorrevoli e istantanei si succedono in modo da creare un groviglio di
esperienze complesse, attraverso una disposizione labirintica dei lavori
suggerita dalla struttura a colonne dello spazio della Posteria.
cresciuto a Sindelfingen in Germania. Attualmente vive e lavora a Milano.
La galleria francesca kaufmann presenta la terza mostra personale di Gianni
Caravaggio, in collaborazione con il Nike Studio presso La Posteria di
Via
Sacchi 7 a Milano.
Gianni Caravaggio espone alla galleria francesca kaufmann un¹installazione
di lavori inediti. La mostra si fonda su un complesso legame di tempi
infiniti, sulla possibilità di esprimere l¹istantaneità dell'eterno
attraverso la percezione intuitiva e fisica del tempo.
In Melanconia, ovvero trasparente, un'opera del 1995, l¹artista si ritrae
in
una foto sostituendo alla sua mano quella di un anziano su cui appoggia
il
proprio viso, citando così l'iconografia classica della Melanconia. Allo
stesso modo gli altri lavori esposti si presentano come una continuità
di
tempi diversi riuniti. I tre nuovi lavori presenti alla galleria francesca
kaufmann fanno parte della più recente ricerca artistica di Gianni
Caravaggio, nella quale la scelta di materiali eterogenei che si mischiano
e
si confondono tra loro, crea passaggi fisici ambigui. La visione di una
stella proiettata verso la sua origine regala allo spettatore l¹impressione
del viaggio che attua la luce stellare nella profondità dello spazio. La
stella viene rappresentata da un tondino di alluminio attorno al quale
si
sagoma come un alone una forma di cioccolato, il cui colore e densità a
malapena si distingue dal proprio involucro di bronzo. La sezione offre
la
visione di un punto luminoso, mentre la sua profondità arbitraria di due
metri, dai contorni squadrati e politi, evoca la velocità della luce
stellare e, insieme, la sua immagine fisica.
Sempre legato al concetto di eternità, Due Labirinti è un lavoro composto
da
due forme uguali, una in alluminio e una in paraffina. Il labirinto in
alluminio forma la base storica (è costruito secondo il concetto del
labirinto di Crosso) e fissa del lavoro, mentre quello in paraffina, i
cui
percorsi possibili sono teoricamente infiniti, infilato negli spazi vuoti
del primo, determina potenzialità innumerevoli. La fissità della prima
struttura e la fluidità della seconda formano assieme un paradigma di
eternità.
L¹ultimo lavoro, La finzione di un granello, è una leggera forma di
alluminio vuota che riproduce e ospita un granello di sale. Le superfici
irregolari presentano alcune facce vuote, altre verniciate o coperte da
creme o polveri bianche. Ogni oscillazione materica offusca, nella propria
somiglianza con quelle vicine, l¹idea stessa dell¹oggetto. Le diverse
porzioni della struttura diventano riflessioni della cosa su se stessa,
una
semplificazione del pensiero umano che si fa cristallino, granello di sale.
Presso il Nike Studio Gianni Caravaggio presenta ? e altri grovigli
temporali una selezione di lavori degli ultimi anni che accosta sculture
e
video. Le opere costituiscono una differente rappresentazione della medesima
forma. Mentre gli oggetti evocano una visione di misteriosa potenzialità,
i
video rivelano dei possibili passaggi fisici immaginati dalle sculture
medesime.
Alcuni dei primi lavori come Giocami e giocami di nuovo sono esposti per
la
prima volta insieme a lavori più recenti come My Brain and thought o Sugar
no Sugar molecule, così da comprendere il lavoro di Gianni Caravaggio nella
sua espressione non tanto spaziale quanto soprattutto temporale. Tempi
scorrevoli e istantanei si succedono in modo da creare un groviglio di
esperienze complesse, attraverso una disposizione labirintica dei lavori
suggerita dalla struttura a colonne dello spazio della Posteria.
28
ottobre 2004
Gianni Caravaggio
Dal 28 ottobre al 22 dicembre 2004
arte contemporanea
Location
KAUFMANN REPETTO
Milano, Via Di Porta Tenaglia, 7, (Milano)
Milano, Via Di Porta Tenaglia, 7, (Milano)
Vernissage
28 Ottobre 2004, ore 19
Autore