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Gianni Del Bue – Il mondo magico
L’esposizione, nata da un’idea di Graziano Campanini, ospita oltre 30 opere che dialogano con la collezione del museo
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Dal 6 luglio al 30 settembre 2018 i Musei Civici d’Arte Antica presentano
la mostra personale Il mondo magico dell’artista contemporaneo Gianni Del Bue allestita nel
Lapidario del Museo Civico Medievale.
L'esposizione, nata da un’idea di Graziano Campanini, ospita oltre 30 opere che dialogano con
la collezione del museo. Del Bue, che già aveva omaggiato con sue mostre alcune capitali del
Rinascimento come Firenze, Urbino e Mantova, ora si intrattiene con Bologna e la sua storia. Il
contatto con la città avviene proprio attraverso il Museo Civico Medievale, scrigno autorevole di
un'arte con un forte impatto sul cosmico, sulla natura, sul sacro e sull’immaginario.
Il magico quotidiano dei lavori di Del Bue richiama lo stesso magico quotidiano di tutte le opere
della collezione del museo: lance, scudi, bronzi, sono tutti oggetti di uso comune dell'epoca
che, così come i soggetti presenti all'interno delle opere di Del Bue, detengono un fascino magi-
co e seducente.
La mostra è accompagnata da un agile e prezioso catalogo con testi di Graziano Campanini,
Francesco Poli, Piero Meldini, con un’introduzione di Massimo Medica.
Graziano Campanini descrive così il lavoro di Gianni del Bue: «Le poesie che Del Bue scrive con i
pennelli sono nascoste dietro la realtà di quello che dipinge, dietro a Del Bue, nascosti, ci sono
i suoi sentimenti, i nostri sentimenti, che lui sa suscitare e farceli riconoscere. Dietro la bellez-
za e qualità formale del centauro in moto Ducati che attraversa le colline delle Langhe, magari
con un cielo illuminato da un mondo di lucciole, non c'è solo questa bellezza formale ma il ven-
to che arriva sul volto pilota, gli odori della campagna, il fieno tagliato di fresco, l'odore della
corteccia dei cipressi, il profumo dei tigli a primavera... il vero profumo dell'amore [...]».
Biografia dell'artista
Gianni Del Bue nasce a Reggio Emilia il 27 dicembre 1942.
Giovanissimo apprende dal padre quadraturista e maestro di trompe l’oeil, le tecniche pittori-
che. Comincia a dipingere per diletto, attratto in particolare dalle pitture di Filippo De Pisis e
Giorgio De Chirico tra i moderni e di Paolo Uccello e Piero della Francesca tra gli antichi. L’inte-
resse per quest’ultimo rappresenta una costante nel suo percorso artistico. Più volte si reca a
Urbino e dintorni per studiare il grande maestro antico così caro ai moderni.
A metà anni ’60, trasferitosi a Torino, Del Bue decide di presentare per la prima volta due sue
opere alla Società Promotrice di Belle Arti della città, che destano l’immediato interesse di
Aldo Passoni, conservatore del Museo d’Arte Moderna, che lo incoraggia, invitandolo a impor-
tanti rassegne.
Tra il 1965 e il 1975 l’arte di Del Bue assume un impianto astratto influenzato dall’informale,
dalla pop-art, dall’astrattismo geometrico e dal minimalismo. Conosce Emilio Scanavino a Cali-
ce Ligure, Gianni Madella e Claudio Olivieri a Milano, Filippo Avalle in Brianza, Pino Mantovani a
Torino, mentre il gallerista Giancarlo Salzano comincia a occuparsi del suo lavoro, assieme a
quello di Carol Rama, Gino Gorza e Horiki.
In seguito, fino a metà anni ‘80, Del Bue realizza grandi quadri il cui supporto è costituito per
lo più da un reticolo di tele triangolari cucite insieme e rese impervie da buchi, ricuciture e sfi-
lacciamenti. Su questo fondo policentrico l’artista dipinge una molteplicità di immagini, talvol-
ta sovrapposte prese dal mondo dell’arte e della pubblicità, quasi a sottolineare la funzione mi-
tica e allegorica della figura. Quadri labirintici che ospitano racconti e che richiedono una lun-
ga esecuzione, elogiati dalla critica per gli elementi anticipatori rispetto al nascente fenomeno
della transavanguardia, secondo il giudizio di Francesco Poli o del postmoderno, secondo Marco
Rosci.
Il trasferimento da Torino nelle Langhe cuneesi segna la ricerca di una rinascita connotata da un
registro pittorico di maggiore semplicità e con un rapporto più intenso con la natura e le emo-
zioni del vivere. La sua pittura cambia, apparentemente si semplifica, assumendo la forma di
un nuovo “realismo magico”. Le colline di langa suggeriscono e rappresentano la ripartizione
geometrica sulla tela; il reale entra nel quadro rendendo inutile il ricorso a ulteriori espedienti
grafici. L’artista capisce che la contemporaneità dell’opera, il suo parlare di un tempo presente
vivo e originale non dipende dal soggetto descritto, ma da questo nuovo linguaggio. Con esso
mette a fuoco gli elementi del reale che più lo colpiscono, inserendo qua e là tratti di pura in-
venzione, illuminando la scena come se fosse in un teatro di posa, e accendendo i molti parti-
colari domestici o i paesaggi di una luce notturna, intima che risplende e irradia “luce catodi-
ca, televisiva, dei tempi moderni” recentemente definita dal critico Marzio Dall’Acqua.
la mostra personale Il mondo magico dell’artista contemporaneo Gianni Del Bue allestita nel
Lapidario del Museo Civico Medievale.
L'esposizione, nata da un’idea di Graziano Campanini, ospita oltre 30 opere che dialogano con
la collezione del museo. Del Bue, che già aveva omaggiato con sue mostre alcune capitali del
Rinascimento come Firenze, Urbino e Mantova, ora si intrattiene con Bologna e la sua storia. Il
contatto con la città avviene proprio attraverso il Museo Civico Medievale, scrigno autorevole di
un'arte con un forte impatto sul cosmico, sulla natura, sul sacro e sull’immaginario.
Il magico quotidiano dei lavori di Del Bue richiama lo stesso magico quotidiano di tutte le opere
della collezione del museo: lance, scudi, bronzi, sono tutti oggetti di uso comune dell'epoca
che, così come i soggetti presenti all'interno delle opere di Del Bue, detengono un fascino magi-
co e seducente.
La mostra è accompagnata da un agile e prezioso catalogo con testi di Graziano Campanini,
Francesco Poli, Piero Meldini, con un’introduzione di Massimo Medica.
Graziano Campanini descrive così il lavoro di Gianni del Bue: «Le poesie che Del Bue scrive con i
pennelli sono nascoste dietro la realtà di quello che dipinge, dietro a Del Bue, nascosti, ci sono
i suoi sentimenti, i nostri sentimenti, che lui sa suscitare e farceli riconoscere. Dietro la bellez-
za e qualità formale del centauro in moto Ducati che attraversa le colline delle Langhe, magari
con un cielo illuminato da un mondo di lucciole, non c'è solo questa bellezza formale ma il ven-
to che arriva sul volto pilota, gli odori della campagna, il fieno tagliato di fresco, l'odore della
corteccia dei cipressi, il profumo dei tigli a primavera... il vero profumo dell'amore [...]».
Biografia dell'artista
Gianni Del Bue nasce a Reggio Emilia il 27 dicembre 1942.
Giovanissimo apprende dal padre quadraturista e maestro di trompe l’oeil, le tecniche pittori-
che. Comincia a dipingere per diletto, attratto in particolare dalle pitture di Filippo De Pisis e
Giorgio De Chirico tra i moderni e di Paolo Uccello e Piero della Francesca tra gli antichi. L’inte-
resse per quest’ultimo rappresenta una costante nel suo percorso artistico. Più volte si reca a
Urbino e dintorni per studiare il grande maestro antico così caro ai moderni.
A metà anni ’60, trasferitosi a Torino, Del Bue decide di presentare per la prima volta due sue
opere alla Società Promotrice di Belle Arti della città, che destano l’immediato interesse di
Aldo Passoni, conservatore del Museo d’Arte Moderna, che lo incoraggia, invitandolo a impor-
tanti rassegne.
Tra il 1965 e il 1975 l’arte di Del Bue assume un impianto astratto influenzato dall’informale,
dalla pop-art, dall’astrattismo geometrico e dal minimalismo. Conosce Emilio Scanavino a Cali-
ce Ligure, Gianni Madella e Claudio Olivieri a Milano, Filippo Avalle in Brianza, Pino Mantovani a
Torino, mentre il gallerista Giancarlo Salzano comincia a occuparsi del suo lavoro, assieme a
quello di Carol Rama, Gino Gorza e Horiki.
In seguito, fino a metà anni ‘80, Del Bue realizza grandi quadri il cui supporto è costituito per
lo più da un reticolo di tele triangolari cucite insieme e rese impervie da buchi, ricuciture e sfi-
lacciamenti. Su questo fondo policentrico l’artista dipinge una molteplicità di immagini, talvol-
ta sovrapposte prese dal mondo dell’arte e della pubblicità, quasi a sottolineare la funzione mi-
tica e allegorica della figura. Quadri labirintici che ospitano racconti e che richiedono una lun-
ga esecuzione, elogiati dalla critica per gli elementi anticipatori rispetto al nascente fenomeno
della transavanguardia, secondo il giudizio di Francesco Poli o del postmoderno, secondo Marco
Rosci.
Il trasferimento da Torino nelle Langhe cuneesi segna la ricerca di una rinascita connotata da un
registro pittorico di maggiore semplicità e con un rapporto più intenso con la natura e le emo-
zioni del vivere. La sua pittura cambia, apparentemente si semplifica, assumendo la forma di
un nuovo “realismo magico”. Le colline di langa suggeriscono e rappresentano la ripartizione
geometrica sulla tela; il reale entra nel quadro rendendo inutile il ricorso a ulteriori espedienti
grafici. L’artista capisce che la contemporaneità dell’opera, il suo parlare di un tempo presente
vivo e originale non dipende dal soggetto descritto, ma da questo nuovo linguaggio. Con esso
mette a fuoco gli elementi del reale che più lo colpiscono, inserendo qua e là tratti di pura in-
venzione, illuminando la scena come se fosse in un teatro di posa, e accendendo i molti parti-
colari domestici o i paesaggi di una luce notturna, intima che risplende e irradia “luce catodi-
ca, televisiva, dei tempi moderni” recentemente definita dal critico Marzio Dall’Acqua.
05
luglio 2018
Gianni Del Bue – Il mondo magico
Dal 05 luglio al 30 settembre 2018
arte contemporanea
Location
MUSEI CIVICI D’ARTE ANTICA – MUSEO CIVICO MEDIEVALE – MUSEE DE L’OHM
Bologna, Via Alessandro Manzoni, 4, (Bologna)
Bologna, Via Alessandro Manzoni, 4, (Bologna)
Biglietti
intero € 5 | ridotto € 3 | gratuito Card Musei Metropolitani Bologna e ogni prima domenica del mese
Orario di apertura
da martedì a domenica: 10.00 - 18.30
chiuso lunedì feriali
Vernissage
5 Luglio 2018, ore 18
Autore