Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Gianni Franceschini
Mostra personale
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Una bambina ascolta. Un ragazzo si incanta. Il vecchio racconta e le sue mani disegnano la narrazione. Le parole si muovono nell’aria e dal nulla galoppano cavalli, volano angeli, danzano ballerine leggere, cantano corsari del mare, annusano animali straordinari, corrono lupi e dormono gatti sornioni. Allora l’uomo che passa, la donna che si affaccia alla finestra si fermano un attimo.
Lo stupore li avvolge. Anche loro diventano racconto.
I loro corpi si fondono in un palcoscenico come gli attori e le attrici.
Non esiste un tempo delle fiabe. E’ sempre il tempo delle fiabe.
Questi racconti senza epoca, senza luoghi fissi, senza pareti, liberi nella civiltà della donna e dell’uomo, passano e lasciano delle tracce.
Sono segni, colori, frammenti che l’occhio vede muoversi.
Sono gesti, attese, applausi, fantasmi.
Sono il teatro della vita.
E il cantastorie-pittore confeziona queste orme in sonetti di pennellate improvvise come un commediante dell’arte. Di passaggio, è un viandante che tocca le mura delle case del villaggio. Racconteranno quei segni la vita. Sono maschere fantastiche che mostrano la verità, quella profonda, nascosta nell’intimo e furiosa e gioiosa nello svelarsi.
Una danza di follia immaginativa. Un carnevale perenne.
Un dono, un’ombra, un bacio col rossetto vermiglio. Amore.
Gianni Franceschini
“Il tempo delle fiabe” non è una mostra di illustrazioni ispirate alle fiabe. E’ un modo poetico di vedere la vita, le sue emozioni, i quesiti, i dubbi, i desideri e le paure.
E’ uno stato d’animo in movimento. I personaggi del fiabesco possono anche apparire, ma non sono illustrati, descritti, sono solo tracce evanescenti di un racconto, di qualcosa che si muove che è vivo. Sono, insieme ai colori, alle fantasie, alle improvvisate mescolanze di segni, colori, ornamenti ecc., delle testimonianze del misterioso, del magico, dello straordinario che accompagna la vita. Dunque la fiaba e le fiabe, non come semplice “tema” da trattare o trattato, ma sono contenitori immaginari del tempo, della natura, del vissuto, icone concrete, pitturate, segnate, colorate di stupore e vitalità.
Lo stupore li avvolge. Anche loro diventano racconto.
I loro corpi si fondono in un palcoscenico come gli attori e le attrici.
Non esiste un tempo delle fiabe. E’ sempre il tempo delle fiabe.
Questi racconti senza epoca, senza luoghi fissi, senza pareti, liberi nella civiltà della donna e dell’uomo, passano e lasciano delle tracce.
Sono segni, colori, frammenti che l’occhio vede muoversi.
Sono gesti, attese, applausi, fantasmi.
Sono il teatro della vita.
E il cantastorie-pittore confeziona queste orme in sonetti di pennellate improvvise come un commediante dell’arte. Di passaggio, è un viandante che tocca le mura delle case del villaggio. Racconteranno quei segni la vita. Sono maschere fantastiche che mostrano la verità, quella profonda, nascosta nell’intimo e furiosa e gioiosa nello svelarsi.
Una danza di follia immaginativa. Un carnevale perenne.
Un dono, un’ombra, un bacio col rossetto vermiglio. Amore.
Gianni Franceschini
“Il tempo delle fiabe” non è una mostra di illustrazioni ispirate alle fiabe. E’ un modo poetico di vedere la vita, le sue emozioni, i quesiti, i dubbi, i desideri e le paure.
E’ uno stato d’animo in movimento. I personaggi del fiabesco possono anche apparire, ma non sono illustrati, descritti, sono solo tracce evanescenti di un racconto, di qualcosa che si muove che è vivo. Sono, insieme ai colori, alle fantasie, alle improvvisate mescolanze di segni, colori, ornamenti ecc., delle testimonianze del misterioso, del magico, dello straordinario che accompagna la vita. Dunque la fiaba e le fiabe, non come semplice “tema” da trattare o trattato, ma sono contenitori immaginari del tempo, della natura, del vissuto, icone concrete, pitturate, segnate, colorate di stupore e vitalità.
05
dicembre 2009
Gianni Franceschini
Dal 05 dicembre 2009 al 19 febbraio 2010
arte contemporanea
Location
GALLERIA MASSELLA
Verona, Via Dietro Filippini, 13, (Verona)
Verona, Via Dietro Filippini, 13, (Verona)
Vernissage
5 Dicembre 2009, ore 18
Autore