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Gianni Maitan – Parchi d’Africa
Gianni Maitan ama i safari di caccia fotografica. Di questa passione egli da conto nelle 50 spettacolari immagini d’Africa che compongono la mostra, “esplose” in altrettante gigantografie di quasi due metri di lato. Enormi finestre che consentono al visitatore di osservare da vicino gli ultimi, grandi, veri protagonisti della fauna selvaggia del continente africano.
Comunicato stampa
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A partire dal 4 aprile a Palazzo Bonaguro la spettacolare mostra "Parchi d'Africa. Fotografie di Gianni Maitan" affiancherà la sequenza, non meno spettacolare, degli animali selvaggi naturalizzati della mostra permanente "Mondo Animale Conoscerlo per proteggerlo", esposta all'ultimo piano dello stesso Palazzo, nella "Sezione Zoologica" dei Civici Musei. Quest'ultima mostra, la più recente e museograficamente interessante del settore nel nostro Paese, ambienta in un allestimento fortemente evocativo decine di esemplari di animali tra i più rari del pianeta, spesso di specie in via di estinzione, affidati in deposito permanente dal Ministero dell'Ambiente ai Musei bassanesi.
La proposta è dell'Assessorato alle attività Culturali e Museali del Comune di Bassano del Grappa in collaborazione con Gemata.
Gianni Maitan ama i safari di caccia fotografica. Di questa passione egli da conto nelle 50 spettacolari immagini d'Africa che compongono la mostra, "esplose" in altrettante gigantografie di quasi due metri di lato. Enormi finestre che consentono al visitatore di osservare da vicino gli ultimi, grandi, veri protagonisti della fauna selvaggia del continente africano.
Per catturare queste emozionanti immagini Gianni Maitan, industriale con la passione per la natura immensa e selvaggia, ha impiegato vent'anni percorrendo in lungo e in largo, spesso al di fuori dei percorsi obbligati, ventidue parchi naturali tra Kenya, Tanzania, Malawi, Zambia, Zimbabwe, Botswana, Sudafrica e Namibia.
Le sue sono immagini di assoluta suggestione. Gattoni bellissimi che verrebbe voglia di carezzare, se non fossero fieri cuccioli di ghepardo o leone; leonesse a caccia nella savana mentre il capobranco sembra pavoneggiarsi sullo sfondo di un tramonto dorato. O la danza di due aquile in un cielo blu Africa, appena strisciato di rosa. E ancora l'immagine, di sconvolgente potenza, di un esercito di gnu in movimento alla ricerca di pascoli. O un simpatico macaco impegnato a piluccare del cibo su un ramo.
Immagine stupende, spesso "ritratti" ravvicinati di animali che vivono la loro terra liberi e naturali. Sullo sfondo territori che, ricoperti da lussureggianti foreste o da secche festuche, esprimono tutta la loro meravigliosa, primordiale potenza. Terre ben lontane da quelle proposte dalle agenzie specializzate, conquistate in "safari". Nell'accezione swahili del termine, non in quella dei tour operator, ovvero "Viaggi", percorsi alla pari dentro un mondo che si scopre giorno dopo giorno, lentamente, con fatica, con il passo dell'uomo e non con quello del motore dei fuoristrada.
Maitan rende, e non poteva essere diversamente, un doveroso omaggio ai Big Five - elefanti, leoni, leopardi, bufali e rinoceronti - non si limita all'ovvio, ma va a stanare i "comprimari", spesso scegliendoli ancora cuccioli.
Il tutto sullo sfondo di una savana punteggiata dai grandi ombrelli delle acacie o dalle tozze forme spugnose dei baobab.
Immergendosi nei paesaggi di queste immagini si è colti da una malia, più che una passione, definita "Mal d'Africa", la stessa che ha spinto per vent'anni Gianni Maitan e Marialuisa, sua moglie, a strappare ogni possibile brano di tempo agli affari, per tornare in Africa, per rendere possibile l'impossibile: catturare con la fotografia lo spirito più profondo di un continente e trasporlo in un volume,"Meravigliosi Parchi Africani", appunto, l'ultimo - per ora - di una serie di pubblicazioni che hanno conquistato lettori nei cinque Continenti.
E di questa nuova fatica di Maitan le immagini esposte a Palazzo Bonaguro sono una eloquente, magnifica, emozionante anticipazione.
La proposta è dell'Assessorato alle attività Culturali e Museali del Comune di Bassano del Grappa in collaborazione con Gemata.
Gianni Maitan ama i safari di caccia fotografica. Di questa passione egli da conto nelle 50 spettacolari immagini d'Africa che compongono la mostra, "esplose" in altrettante gigantografie di quasi due metri di lato. Enormi finestre che consentono al visitatore di osservare da vicino gli ultimi, grandi, veri protagonisti della fauna selvaggia del continente africano.
Per catturare queste emozionanti immagini Gianni Maitan, industriale con la passione per la natura immensa e selvaggia, ha impiegato vent'anni percorrendo in lungo e in largo, spesso al di fuori dei percorsi obbligati, ventidue parchi naturali tra Kenya, Tanzania, Malawi, Zambia, Zimbabwe, Botswana, Sudafrica e Namibia.
Le sue sono immagini di assoluta suggestione. Gattoni bellissimi che verrebbe voglia di carezzare, se non fossero fieri cuccioli di ghepardo o leone; leonesse a caccia nella savana mentre il capobranco sembra pavoneggiarsi sullo sfondo di un tramonto dorato. O la danza di due aquile in un cielo blu Africa, appena strisciato di rosa. E ancora l'immagine, di sconvolgente potenza, di un esercito di gnu in movimento alla ricerca di pascoli. O un simpatico macaco impegnato a piluccare del cibo su un ramo.
Immagine stupende, spesso "ritratti" ravvicinati di animali che vivono la loro terra liberi e naturali. Sullo sfondo territori che, ricoperti da lussureggianti foreste o da secche festuche, esprimono tutta la loro meravigliosa, primordiale potenza. Terre ben lontane da quelle proposte dalle agenzie specializzate, conquistate in "safari". Nell'accezione swahili del termine, non in quella dei tour operator, ovvero "Viaggi", percorsi alla pari dentro un mondo che si scopre giorno dopo giorno, lentamente, con fatica, con il passo dell'uomo e non con quello del motore dei fuoristrada.
Maitan rende, e non poteva essere diversamente, un doveroso omaggio ai Big Five - elefanti, leoni, leopardi, bufali e rinoceronti - non si limita all'ovvio, ma va a stanare i "comprimari", spesso scegliendoli ancora cuccioli.
Il tutto sullo sfondo di una savana punteggiata dai grandi ombrelli delle acacie o dalle tozze forme spugnose dei baobab.
Immergendosi nei paesaggi di queste immagini si è colti da una malia, più che una passione, definita "Mal d'Africa", la stessa che ha spinto per vent'anni Gianni Maitan e Marialuisa, sua moglie, a strappare ogni possibile brano di tempo agli affari, per tornare in Africa, per rendere possibile l'impossibile: catturare con la fotografia lo spirito più profondo di un continente e trasporlo in un volume,"Meravigliosi Parchi Africani", appunto, l'ultimo - per ora - di una serie di pubblicazioni che hanno conquistato lettori nei cinque Continenti.
E di questa nuova fatica di Maitan le immagini esposte a Palazzo Bonaguro sono una eloquente, magnifica, emozionante anticipazione.
04
aprile 2009
Gianni Maitan – Parchi d’Africa
Dal 04 aprile al 31 maggio 2009
fotografia
Location
PALAZZO BONAGURO
Bassano Del Grappa, Via Angarano, 77, (Vicenza)
Bassano Del Grappa, Via Angarano, 77, (Vicenza)
Biglietti
ingresso libero alla mostra fotografica; ingresso a pagamento (3 euro gli interi, 2 i ridotti) alla mostra Mondo Animale Conoscerlo per proteggerlo. Ingresso cumulativo ai Civici Musei 9 Euro gli interi, 7 i ridotti.
Orario di apertura
venerdì: 15.00 - 18.00, sabato: 09.00 - 13.00 e 15.00 - 18.00, domenica e festivi: 10.30 - 13.00 e 15 - 18.00. Nei giorni 13/04, 25/04, 01/05, 30/05 chiusura ore 20.00. Pasqua chiuso. È inoltre visitabile per gruppi dal lunedì al giovedì su prenotazione
Vernissage
4 Aprile 2009, ore 11
Ufficio stampa
STUDIO ESSECI
Autore