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Gianni Pitta – Glicemia 299. La dolcezza può uccidere
Si tratta della collezione delle opere più recenti dell’artista, realizzata graffiando i pannelli e i colori con folti intrecci di rovi e ramoscelli secchi. La tecnica non lascia tregua al piano, che si impregna di acrilici accesi ed intensi. E’ carica di segni, densa negli spazi ed egemonica nelle figure.
Comunicato stampa
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Si tratta della collezione delle opere più recenti dell’artista, realizzata graffiando i pannelli e i colori con folti intrecci di rovi e ramoscelli secchi. La tecnica non lascia tregua al piano, che si impregna di acrilici accesi ed intensi. E’ carica di segni, densa negli spazi ed egemonica nelle figure. Lo spettatore stesso è presto immerso nell’opera, ne vive la natura espressiva e di volta in volta è contagiato dal carattere dei soggetti o della scena. E’ sottile l’equilibrio tra i tratti onirici di questa pittura spontanea, illustrativa ed il senso del reale e del materico che trasmette. La dolcezza dei temi è inconscia e fatica a manifestarsi. Si percepisce sotto la corteccia. Scorre nelle vene, ma si nega in superficie. Glicemia è un’installazione aggressiva e allo stesso tempo timida. Intima, ma anche urlata, esaltata, rivoltosa. E’ indipendente, ma anche fortemente legata all’animo e agli occhi di chi la guarda. L’osservatore può scegliere l’autonomia del significante o il significato, può vivere la dimensione teatrale di queste opere o la malinconia, l’euforia, le sensazioni sotto pelle.
Valentina Maria Cianci, curatrice
Le turbolenze espressive di strani personaggi dai volti contorti e dai denti digrigni, le primitivistiche immagini di facce animalesche e selvagge richiamano una vena infantile attraverso la quale la natura produce visioni magiche e tradisce i profondi e primigeni istinti dell’artista.
In questa pittura spontanea e aggressiva, che conserva un’impronta figurativa carica di spunti ironici, grotteschi ed infantili, Gianni Pitta esprime la violenza del colore e l’emotività di un gesto edonistico. In questa pittura impulsiva e diretta dove la forma del gesto rimane fresca e incorruttibile per lo spettatore, Gianni Pitta dà sfogo alla sua glicemia di colori voluttuosi e vibranti.
Chiara Canali
Pitta nell’esecuzione delle sue ultime opere è stato capace di costruirle, coniugando in un solo impianto artistico, in un unico percorso e teorema pittorico, i capitoli della grande astrazione con le lezioni del grande superrealismo. E’ quindi capace di tracciare ancora una nuova via di ricerca, dando impulso e speranza alle generazioni artistiche più giovani, dimostrando di fatto, che la ricerca può continuare e che la via da lui percorsa può essere ancora l’inizio di un nuovo tracciato artistico e ciò non è poca cosa.
Dario Damato
Nelle immagini che Gianni Pitta ci offre si percepisce chiaramente la prorompente vitalità espressiva di un artista che ha scelto di farsi invocare, è il caso di dirlo, dalle forze schiette dell’invenzione immediata di forme nate dal suo immaginifico universo, aperto alla condivisione di quelle emozioni così rare oggi, fatte di ostinata e disarmante comunicativa, immerse nello spazio fantasioso di un mondo intimo che aspira alla bellezza della passione.
Mario Corfiati
Gianni Pitta è nato a Lucera il 2 agosto del 1963. Si laurea in architettura al Politecnico di Milano. Studioso del colore si dedica con passione alla pittura, alla fotografia e al design industriale. Alla metà degli anni novanta vince alcuni concorsi di pittura e si mette in mostra come un sicuro talento del panorama artistico italiano. Fonda con altri giovani l'associazione "Alternativa Arte" ed aderisce al gruppo sinestetico internazionale.
Valentina Maria Cianci, curatrice
Le turbolenze espressive di strani personaggi dai volti contorti e dai denti digrigni, le primitivistiche immagini di facce animalesche e selvagge richiamano una vena infantile attraverso la quale la natura produce visioni magiche e tradisce i profondi e primigeni istinti dell’artista.
In questa pittura spontanea e aggressiva, che conserva un’impronta figurativa carica di spunti ironici, grotteschi ed infantili, Gianni Pitta esprime la violenza del colore e l’emotività di un gesto edonistico. In questa pittura impulsiva e diretta dove la forma del gesto rimane fresca e incorruttibile per lo spettatore, Gianni Pitta dà sfogo alla sua glicemia di colori voluttuosi e vibranti.
Chiara Canali
Pitta nell’esecuzione delle sue ultime opere è stato capace di costruirle, coniugando in un solo impianto artistico, in un unico percorso e teorema pittorico, i capitoli della grande astrazione con le lezioni del grande superrealismo. E’ quindi capace di tracciare ancora una nuova via di ricerca, dando impulso e speranza alle generazioni artistiche più giovani, dimostrando di fatto, che la ricerca può continuare e che la via da lui percorsa può essere ancora l’inizio di un nuovo tracciato artistico e ciò non è poca cosa.
Dario Damato
Nelle immagini che Gianni Pitta ci offre si percepisce chiaramente la prorompente vitalità espressiva di un artista che ha scelto di farsi invocare, è il caso di dirlo, dalle forze schiette dell’invenzione immediata di forme nate dal suo immaginifico universo, aperto alla condivisione di quelle emozioni così rare oggi, fatte di ostinata e disarmante comunicativa, immerse nello spazio fantasioso di un mondo intimo che aspira alla bellezza della passione.
Mario Corfiati
Gianni Pitta è nato a Lucera il 2 agosto del 1963. Si laurea in architettura al Politecnico di Milano. Studioso del colore si dedica con passione alla pittura, alla fotografia e al design industriale. Alla metà degli anni novanta vince alcuni concorsi di pittura e si mette in mostra come un sicuro talento del panorama artistico italiano. Fonda con altri giovani l'associazione "Alternativa Arte" ed aderisce al gruppo sinestetico internazionale.
20
marzo 2010
Gianni Pitta – Glicemia 299. La dolcezza può uccidere
Dal 20 al 29 marzo 2010
arte contemporanea
Location
NEART
Foggia, Piazza Mercato, 24, (Foggia)
Foggia, Piazza Mercato, 24, (Foggia)
Orario di apertura
h. 10-12, h. 18-22
Vernissage
20 Marzo 2010, ore 20
Autore
Curatore