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Gianni Radice – Omaggi
Nella forza ispirata e vibrante del tratto, della materia pittorica, della temporalità che trasfigura spazi e azioni, proseguono e diventano nuova mostra gli “Omaggi” pittorici dell’artista milanese Gianni Radice, in una nuova esposizione in corso presso la sede di Macugnaga (VB) della Fondazione Gianni e Roberto Radice, fino al 6 gennaio 2013.
Comunicato stampa
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Nella forza ispirata e vibrante del tratto, della materia pittorica, della temporalità che trasfigura spazi e azioni, proseguono e diventano nuova mostra gli “Omaggi” pittorici dell’artista milanese Gianni Radice, in una nuova esposizione in corso presso la sede di Macugnaga (VB) della Fondazione Gianni e Roberto Radice, fino al 6 gennaio 2013.
Ed è la figura di Michelangelo Pistoletto che troneggia in questo nuovo allestimento, interpretato attraverso il pennello carico di pathos espressionista, che oscilla fra il dramma, la cronaca viva, ritmata, immedesimativa, e l’ironia che affonda nella questione esistenziale, di Gianni Radice. Nel nuovo “omaggio” ad un grande nome dell’arte moderna e contemporanea, Pistoletto è direttamente immaginato a confronto con sé stesso e con i pilastri fondamentali della propria forma espressiva.
Negli “specchi” spesso usati nelle installazioni che creavano il cortocircuito tra la purezza classica ed i materiali poveri come gli stracci ammassati, ora l’artista è visibilmente invecchiato ed emaciato, ha lo sguardo attonito e assente, e si rispecchia con sgomento in un elemento essenziale della sua stessa opera.
Il dubbio si insinua in questo lavoro di Radice, sulla condizione e lo status dell’artista, ed è sottesa una certa auto-riflessione nell’espediente dell’analisi partecipata su un autore affermato e consolidato.
Il Pistoletto di Radice indica allo spettatore uno spaccato incompleto, ma significativo dei suoi lavori. E’ un po’ rigido e deciso, mentre compare da sinistra, ma sempre meno sicuro nel movimento creato dalla sua immagine riflessa in tre specchi verticali precipitanti così come sembra sprofondare l’Uomo-Artista, che nonostante la celebrità e l’innovazione della sua opera, è vinto dalle logiche inesorabili del tempo e della vita.
E a destra l’icona inconfondibile de “La Venere degli Stracci”, ripresa a metà nell’immagine pittorica di Radice, eppure forte e decisa, come Il Ritratto di Dorian Gray, il capolavoro letterario del decadentismo dello scrittore inglese Oscar Wilde, sembra destinata a persistere, mentre l’artista è sempre più evanescente e invecchiato, quasi monocromo rispetto ai colori brillanti ed alla forza compositiva dell’installazione.
Fino all’ironia tragica: così come nella sottile analisi di Oscar Wilde, la temporalità e l’evanescenza esistenziali travalicano le glorie apparenti sulla scena effimera dell’umano finito, in una sequenza instabile, il dubbio anima e fa precipitare l’azione e la prospettiva in una ripresa roteante e immediata, dall’espressionismo retrò al video tecnologico d’autore, un monito critico e autocritico alle sempre meno stabili e apparenti certezze.
Orari di apertura: 10.45- 12.30 e 15.30-19.00.
Ed è la figura di Michelangelo Pistoletto che troneggia in questo nuovo allestimento, interpretato attraverso il pennello carico di pathos espressionista, che oscilla fra il dramma, la cronaca viva, ritmata, immedesimativa, e l’ironia che affonda nella questione esistenziale, di Gianni Radice. Nel nuovo “omaggio” ad un grande nome dell’arte moderna e contemporanea, Pistoletto è direttamente immaginato a confronto con sé stesso e con i pilastri fondamentali della propria forma espressiva.
Negli “specchi” spesso usati nelle installazioni che creavano il cortocircuito tra la purezza classica ed i materiali poveri come gli stracci ammassati, ora l’artista è visibilmente invecchiato ed emaciato, ha lo sguardo attonito e assente, e si rispecchia con sgomento in un elemento essenziale della sua stessa opera.
Il dubbio si insinua in questo lavoro di Radice, sulla condizione e lo status dell’artista, ed è sottesa una certa auto-riflessione nell’espediente dell’analisi partecipata su un autore affermato e consolidato.
Il Pistoletto di Radice indica allo spettatore uno spaccato incompleto, ma significativo dei suoi lavori. E’ un po’ rigido e deciso, mentre compare da sinistra, ma sempre meno sicuro nel movimento creato dalla sua immagine riflessa in tre specchi verticali precipitanti così come sembra sprofondare l’Uomo-Artista, che nonostante la celebrità e l’innovazione della sua opera, è vinto dalle logiche inesorabili del tempo e della vita.
E a destra l’icona inconfondibile de “La Venere degli Stracci”, ripresa a metà nell’immagine pittorica di Radice, eppure forte e decisa, come Il Ritratto di Dorian Gray, il capolavoro letterario del decadentismo dello scrittore inglese Oscar Wilde, sembra destinata a persistere, mentre l’artista è sempre più evanescente e invecchiato, quasi monocromo rispetto ai colori brillanti ed alla forza compositiva dell’installazione.
Fino all’ironia tragica: così come nella sottile analisi di Oscar Wilde, la temporalità e l’evanescenza esistenziali travalicano le glorie apparenti sulla scena effimera dell’umano finito, in una sequenza instabile, il dubbio anima e fa precipitare l’azione e la prospettiva in una ripresa roteante e immediata, dall’espressionismo retrò al video tecnologico d’autore, un monito critico e autocritico alle sempre meno stabili e apparenti certezze.
Orari di apertura: 10.45- 12.30 e 15.30-19.00.
27
dicembre 2012
Gianni Radice – Omaggi
Dal 27 dicembre 2012 al 06 gennaio 2013
arte contemporanea
Location
EX BAITA DEI CONGRESSI
Macugnaga, Via Chiesa Vecchia, (Verbano-cusio-ossola)
Macugnaga, Via Chiesa Vecchia, (Verbano-cusio-ossola)
Orario di apertura
10.45- 12.30 e 15.30-19.00.
Sito web
www.fondazioneradice.com
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