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Gianni Testoni – Riflessi
40 opere del grande pittore bolognese, non semplice “fotografo” della realtà, ma testimone dolente del suo tempo.
Comunicato stampa
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Una location di prestigio per una personale prestigiosa. Il maestro bolognese Gianni Testoni espone 40 opere a olio su tavola negli spazi della Delizia Estense del Verginese, a Portomaggiore (25 km da Ferrara), dal 12 febbraio al 13 marzo 2005. Il valore artistico e l’impegno sociale di Testoni gli hanno meritato non solo l’attaccamento di pubblico e collezionisti, ma anche l’attenzione di istituzioni e sponsor. Questa sua “Riflessi”è stata fortemente voluta e patrocinata dalla Regione Emilia Romagna, dalla Provincia di Ferrara e dal Comune di Portomaggiore. Per gli sponsor: Cassa di Risparmio di Ferrara, Arredo Uno-Uno Habitat Snc, Italfibre Srl, Ferrara Neon Srl, oltre alla preziosa collaborazione dello Studio fotografico “Max Salani” (www.maxsalani-photo.com).
Perché “Riflessi”? E’ l’autore stesso a spiegarlo, con l’inconfondibile stile che ne ha fatto un artista-traduttore-narratore del suo tempo. Sobria lucidità analitica vivacizzata da una punta di sana ironia: “Da sempre l’arte è il riflesso dell’anima umana. Le scene di caccia dell’uomo primitivo rappresentano vittorie fantastiche sulla natura.. Il pittore stesso era uomo di Dio, un suo riflesso. Sempre di riflesso pittori agnostici come Leonardo o addirittura assassini come il Caravaggio dipinsero quasi esclusivamente santi e madonne, cogliendo di riflesso lo spirito religioso dell’epoca. Poi, sempre di riflesso sono arrivati l’intimismo e l’arte concettuale…Oggi l’artista deve cogliere, non come fotografo, ma di riflesso i segnali di umanità in questi anni di furia bestiale…”
Una disumanizzazione che il maestro bolognese scruta con occhio disincantato e nello stesso tempo dolente, senza scordarsi di intingere il pennello nella vernice dell’ironia che in qualche modo (bisogna pur sopravvivere al dolore) salva, se non le coscienze, per lo meno dal trabocchetto del pietismo di facile presa. Lacrime di pietra, fitta pioggia di meteoriti di neve pesanti come le colpe degli umani, mentre onnipresenti lune che avrebbero ispirato Lovecraft, lune dai riflessi sanguigni, vegliano su tragedie dai ritmi rallentati. Sublimate dall’arte di Testoni, che prima di tutto, con buona pace della critica esegetica affetta da “letteraturismo”, si ricorda di essere un pittore dalle incredibili risorse tecniche. Così che, prima ancora di leggere i contenuti, si resta affascinati dagli equilibri compositivi, pur nella complessità della rappresentazione scenica, in opere come “Corrida familiare”, “La pace e la resa”, “Salire”, “Fare”, “Produrre” (non ci si lasci ingannare dai titoli, dietro i quali si celano aspirazioni di ascesi divina o vergogne dell’umanità come Auschwitz). 40 capolavori da ricordare per sempre.
L’omaggio di una terra riconoscente ai suoi artisti migliori si esprime anche nella scelta della location di “Riflessi”: quella Delizia del Verginese (delizie erano chiamate le dimore di campagna delle famiglie patrizie) di Portomaggiore, in località Gambulaga.
Spicca, la splendida costruzione del 1481 (ma la vera storia comincia nel 1534, con la donazione del duca Alfonso I d’Este alla nobile Laura Dianti, che la trasformò da casale agricolo nell’attuale delizia)), tra il verde della campagna ferrarese, con il suo bugnato rosso su fondo bianco, fiera del suo ingresso tra le meraviglie del patrimonio dell’umanità Unesco. Intorno paesaggi che da soli meritano il “pellegrinaggio” verso la mostra: l’Oasi di Porto, con uno specchio d’acqua di 7 ettari, una passeggiata tra isolette collegate da ponticelli di legno e oche e altri uccelli acquatici o un ottimo sito per i pescatori; la “via delle fiabe” che arriva fino a Portomaggiore, cara agli amanti delle piste ciclabili e ai nonni disposti a leggere vecchie favole ai nipotini anche in dialetto ferrarese. Ed è bello fermarsi qualche giorno in più, non solo per godere di una non frettolosa visita alla Delizia, ma anche per approfittare della magnifica accoglienza dell’agriturismo “Ai due laghi del Verginese” di Gambulaga (a pochi km dalla Delizia del Verginee) Tel. 0532.327328 Cell. 339.2359917 Sito web: www.duelaghi.com E-mail: info@duelaghi.com E’ qui che, insieme con i piatti della tavola contadina di stagione e al sereno riposo in camere e appartamenti che sanno di “famiglia”, si assaporano per intero le atmosfere delle antiche terre e dei fiumi più frequentati dal turismo intelligente e colto, tra reperti archeologici celtici, romani, estensi a poche centinaia di metri dalla Delizia.
Perché “Riflessi”? E’ l’autore stesso a spiegarlo, con l’inconfondibile stile che ne ha fatto un artista-traduttore-narratore del suo tempo. Sobria lucidità analitica vivacizzata da una punta di sana ironia: “Da sempre l’arte è il riflesso dell’anima umana. Le scene di caccia dell’uomo primitivo rappresentano vittorie fantastiche sulla natura.. Il pittore stesso era uomo di Dio, un suo riflesso. Sempre di riflesso pittori agnostici come Leonardo o addirittura assassini come il Caravaggio dipinsero quasi esclusivamente santi e madonne, cogliendo di riflesso lo spirito religioso dell’epoca. Poi, sempre di riflesso sono arrivati l’intimismo e l’arte concettuale…Oggi l’artista deve cogliere, non come fotografo, ma di riflesso i segnali di umanità in questi anni di furia bestiale…”
Una disumanizzazione che il maestro bolognese scruta con occhio disincantato e nello stesso tempo dolente, senza scordarsi di intingere il pennello nella vernice dell’ironia che in qualche modo (bisogna pur sopravvivere al dolore) salva, se non le coscienze, per lo meno dal trabocchetto del pietismo di facile presa. Lacrime di pietra, fitta pioggia di meteoriti di neve pesanti come le colpe degli umani, mentre onnipresenti lune che avrebbero ispirato Lovecraft, lune dai riflessi sanguigni, vegliano su tragedie dai ritmi rallentati. Sublimate dall’arte di Testoni, che prima di tutto, con buona pace della critica esegetica affetta da “letteraturismo”, si ricorda di essere un pittore dalle incredibili risorse tecniche. Così che, prima ancora di leggere i contenuti, si resta affascinati dagli equilibri compositivi, pur nella complessità della rappresentazione scenica, in opere come “Corrida familiare”, “La pace e la resa”, “Salire”, “Fare”, “Produrre” (non ci si lasci ingannare dai titoli, dietro i quali si celano aspirazioni di ascesi divina o vergogne dell’umanità come Auschwitz). 40 capolavori da ricordare per sempre.
L’omaggio di una terra riconoscente ai suoi artisti migliori si esprime anche nella scelta della location di “Riflessi”: quella Delizia del Verginese (delizie erano chiamate le dimore di campagna delle famiglie patrizie) di Portomaggiore, in località Gambulaga.
Spicca, la splendida costruzione del 1481 (ma la vera storia comincia nel 1534, con la donazione del duca Alfonso I d’Este alla nobile Laura Dianti, che la trasformò da casale agricolo nell’attuale delizia)), tra il verde della campagna ferrarese, con il suo bugnato rosso su fondo bianco, fiera del suo ingresso tra le meraviglie del patrimonio dell’umanità Unesco. Intorno paesaggi che da soli meritano il “pellegrinaggio” verso la mostra: l’Oasi di Porto, con uno specchio d’acqua di 7 ettari, una passeggiata tra isolette collegate da ponticelli di legno e oche e altri uccelli acquatici o un ottimo sito per i pescatori; la “via delle fiabe” che arriva fino a Portomaggiore, cara agli amanti delle piste ciclabili e ai nonni disposti a leggere vecchie favole ai nipotini anche in dialetto ferrarese. Ed è bello fermarsi qualche giorno in più, non solo per godere di una non frettolosa visita alla Delizia, ma anche per approfittare della magnifica accoglienza dell’agriturismo “Ai due laghi del Verginese” di Gambulaga (a pochi km dalla Delizia del Verginee) Tel. 0532.327328 Cell. 339.2359917 Sito web: www.duelaghi.com E-mail: info@duelaghi.com E’ qui che, insieme con i piatti della tavola contadina di stagione e al sereno riposo in camere e appartamenti che sanno di “famiglia”, si assaporano per intero le atmosfere delle antiche terre e dei fiumi più frequentati dal turismo intelligente e colto, tra reperti archeologici celtici, romani, estensi a poche centinaia di metri dalla Delizia.
12
febbraio 2005
Gianni Testoni – Riflessi
Dal 12 febbraio al 03 aprile 2005
Location
DELIZIA ESTENSE DEL VERGINESE
Portomaggiore, Via Provinciale, (Ferrara)
Portomaggiore, Via Provinciale, (Ferrara)
Autore