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Gianni Villa
La mostra, prima esposizione monografica dell’artista, presenterà una selezione delle opere del maestro ripercorrendo tutto il suo percorso artistico dagli anni ’70 ad oggi
Comunicato stampa
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Il giorno 11 aprile 2008 alle ore 18.30 inaugurerà, presso gli spazi espositivi della Società Umanitaria di Milano, in via Daverio 7, la mostra Gianni Villa. Una personale a cura di Rolando Bellini e M. T.
La mostra, prima esposizione monografica dell’artista, presenterà una selezione delle opere del maestro ripercorrendo tutto il suo percorso artistico dagli anni ’70 ad oggi.
L’esposizione tenterà di spiegare, attraverso la lettura dei curatori, il linguaggio segnico dell’artista che, secondo il Bellini, ha un duplice significato dato che esso va rinviando, da un lato, a suggestioni e sollecitazioni, necessità e condizionamenti più e meno evidenti, fino a comprendere implicazioni declinanti nelle più varie accezioni di quel vasto “universo mondo” vichiano che è il mondo dell’arte moderna e contemporanea. Mentre, dall’altro lato, si ha percezione di un costante richiamo autobiografico e quindi del particolare mondo del lavoro e del lessico famigliare. Sono, quindi, parte integrante e attiva di questa sua eccentrica operatività artistica sia l’attività professionale e quanto le sta attorno di programmato e freddo, sia gli affetti ed i sentimenti con, al centro, la famiglia, con tutto il loro alone caldo.
Elemento essenziale nella lettura del lavoro di Villa è, dunque, proprio l’identificazione di questi segni che, come un ordito, legano assieme gli universi paralleli del maestro: l’arte, il design e l’architettura. Perlomeno, questo è un nodo essenziale che domanda d’essere sciolto e costringe quasi a farsi carico delle diramate professioni svolte da quest’uomo laborioso e creativo, onde discernerne le istanze se non proprio squisitamente più esplicitamente artistiche. I segni, insomma, di una più marcata artisticità ora sotto traccia e ora, invece, totalmente allo scoperto e persino in primissimo piano che, nel tempo, vanno a costituire una galassia a se stante. E formano questo giacimento di enti artistici, disseminato per la propria abitazione, il luogo degli affetti, la fabbrica, il luogo del lavoro, fino ad abbracciare tutti i suoi mondi possibili. Del resto, per Gianni Villa vale quello che Lorenza Trucchi ha dichiarato e scritto recentemente per una pittrice-pittrice romana, Alessandra Giovannoni: “l’artista è sempre in ciò che ritrae: vive quanto vede [… e] ci appare isolata e protetta nella operazione per lei così totalizzante e selettiva del vedere”.
La mostra, prima esposizione monografica dell’artista, presenterà una selezione delle opere del maestro ripercorrendo tutto il suo percorso artistico dagli anni ’70 ad oggi.
L’esposizione tenterà di spiegare, attraverso la lettura dei curatori, il linguaggio segnico dell’artista che, secondo il Bellini, ha un duplice significato dato che esso va rinviando, da un lato, a suggestioni e sollecitazioni, necessità e condizionamenti più e meno evidenti, fino a comprendere implicazioni declinanti nelle più varie accezioni di quel vasto “universo mondo” vichiano che è il mondo dell’arte moderna e contemporanea. Mentre, dall’altro lato, si ha percezione di un costante richiamo autobiografico e quindi del particolare mondo del lavoro e del lessico famigliare. Sono, quindi, parte integrante e attiva di questa sua eccentrica operatività artistica sia l’attività professionale e quanto le sta attorno di programmato e freddo, sia gli affetti ed i sentimenti con, al centro, la famiglia, con tutto il loro alone caldo.
Elemento essenziale nella lettura del lavoro di Villa è, dunque, proprio l’identificazione di questi segni che, come un ordito, legano assieme gli universi paralleli del maestro: l’arte, il design e l’architettura. Perlomeno, questo è un nodo essenziale che domanda d’essere sciolto e costringe quasi a farsi carico delle diramate professioni svolte da quest’uomo laborioso e creativo, onde discernerne le istanze se non proprio squisitamente più esplicitamente artistiche. I segni, insomma, di una più marcata artisticità ora sotto traccia e ora, invece, totalmente allo scoperto e persino in primissimo piano che, nel tempo, vanno a costituire una galassia a se stante. E formano questo giacimento di enti artistici, disseminato per la propria abitazione, il luogo degli affetti, la fabbrica, il luogo del lavoro, fino ad abbracciare tutti i suoi mondi possibili. Del resto, per Gianni Villa vale quello che Lorenza Trucchi ha dichiarato e scritto recentemente per una pittrice-pittrice romana, Alessandra Giovannoni: “l’artista è sempre in ciò che ritrae: vive quanto vede [… e] ci appare isolata e protetta nella operazione per lei così totalizzante e selettiva del vedere”.
11
aprile 2008
Gianni Villa
Dall'undici al 13 aprile 2008
arte contemporanea
Location
SOCIETA’ UMANITARIA
Milano, Via Francesco Daverio, 7, (Milano)
Milano, Via Francesco Daverio, 7, (Milano)
Orario di apertura
9/18
Vernissage
11 Aprile 2008, ore 18.30
Ufficio stampa
EQUIPE MILANO
Autore
Curatore