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Gianpaolo Arena – My Vietnam
My Vietnam di Gianpaolo Arena si propone non come la cronaca di un paese ma come la descrizione per immagini dell’esperienza del viaggio, la documentazione del cambiamento del proprio modo di osservare
Comunicato stampa
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La mostra di Arena, nella galleria Romana, ha un taglio della serie che privilegia i paesaggi.
Sanno esposti undici lavori di grandi dimensioni.
Il Vietnam è un luogo che è stato sottoposto a innumerevoli rappresentazioni, immaginato, reinventato, a volte tradito. Dal crocevia in cui sono confluiti cinema, letteratura e fotografia nei decenni si è formato un sostrato di conoscenza pregressa del paese, rendendo difficile liberare lo sguardo per poterne proporre una lettura differente. Vietnam vuol dire immaginare un posto da lontano, vuol dire Asia come massa geografica
indistinta, l’altrove per eccellenza. Per anni quel nome ha persino rappresentato, a seguito dell’intervento militare americano, la messa in discussione dell’identità di un altro paese.
My Vietnam di Gianpaolo Arena si propone non come la cronaca di un paese ma come la descrizione per
immagini dell’esperienza del viaggio, la documentazione del cambiamento del proprio modo di osservare. Molti sono gli strati di senso e di rappresentazione che si sovrappongono in questa ricerca: c’è il proprio sguardo sulle cose, c’è il confronto con ciò che non si conosce, diviso tra la reazione immediata che si ha ai luoghi e la memoria iconica che portiamo con noi nel viaggio, infine c’è il proprio stile fotografico.
Le immagini non fissano lo sguardo su qualcosa in particolare, per accogliere dentro l’inquadratura le strade, gli angoli, gli interni e i volti incontrati nel viaggio. Si ritrovano i grovigli di cavi elettrici agli incroci, la folla e gli scooter che riempiono le città, ma sono presenze distanti, mai guardati in quanto diversi, in una
rappresentazione che suggerisce l’altro da sè e lo sconosciuto attraverso un linguaggio che cerca di far respirare le cose che fotografa.
My Vietnam ci racconta un luogo distante con l’apertura di sguardo con cui altri fotografi in passato hanno esplorato la geografia della loro vita quotidiana, suggerendoci in questo modo che l’altro da noi non è solo nei volti o nei gesti di popoli lontani, ma anche in uno sguardo diverso, come nel saper accettare di non poter comprendere tutto, e subito.
Dal testo di Camilla Boemio: ‘ (…)Il fotografare è stato visto in due ottiche radicalmente diverse: o come lucido e preciso atto di conoscenza, di intelligenza consapevole, o come modo d’incontro intuitivo, pre - intellettuale. Il secondo caso è quello nel quale Arena si avvicina al Vietnam, l’intuizione lo porta a mostrarci un eroico sforzo d’attenzione, con una disciplina ascetica, ed una ricettività mistica del mondo da imporre al fotografo di passare per una nube di inconsapevolezza. I paesaggi ci raccontano di un Vietnam, a tratti malinconico, a tratti colorato e misterioso. I grandi vuoti urbani e paesaggistici si intervallano con la densità ed il caos delle grandi città. Siamo proiettati in un viaggio nel
quale i soggetti immortalati alimentano la consapevolezza estetica ed incoraggiano il
distacco emotivo; rivelandoci un’assenza temporale. ‘
BIO | Gianpaolo Arena
Architetto e fotografo. sviluppa progetti di ricerca su tematiche ambientali, documentarie e sociali. L’interesse per la rappresentazione architettonica ha orientato la sua attenzione verso la fotografia di architettura, il paesaggio urbano, l’uso della fotografia come indagine del territorio antropizzato, le relazioni sulle molteplici identità che appartengono e caratterizzano luoghi e persone. Una parte importante della sua ricerca fotografica si sviluppa sul paesaggio modificato nelle diverse realtà aziendali, nei siti industriali e nel mondo del lavoro. Dal 2010 è editore del magazine di fotografia contemporanea internazionale Landscape Stories con cui coordina campagne fotografiche sul territorio, workshops, progetti editoriali ed espositivi. Dal 2013 è curatore del progetto CALAMITA/À, una piattaforma di indagini e ricerche sui territori del Vajont. My Vietnam è stato presentato al festival fotografico F4_un'idea di fotografia, Villa Brandolini, Pieve di Soligo, TV nel 2013 e a Padova Fotografia Festival nel 2014. Nel 2013 ha partecipato alla X Biennale di Architettura di São Paulo, Brazil con lo studio Latitude Platform.
Bio I Camilla Boemio
Camilla Boemio è un curatore indipendente ed un critico d’ arte contemporanea. Tra le numerose mostre curate ed i progetti universitari sviluppati: è stata Deputy Curator del Padiglione
delle Maldive alla 55.Biennale di Venezia e curatore di ‘ APPREHENSION. GLOBAL SOCIETY
AND CONTEMPORARY ART ON THE TWITTER GENERATION ‘ Symposium / un Parallel Event alla 6. Biennale di Bucharest. E’ Co- editor di Portable Nation book pubblicato da Maretti editore.
Sanno esposti undici lavori di grandi dimensioni.
Il Vietnam è un luogo che è stato sottoposto a innumerevoli rappresentazioni, immaginato, reinventato, a volte tradito. Dal crocevia in cui sono confluiti cinema, letteratura e fotografia nei decenni si è formato un sostrato di conoscenza pregressa del paese, rendendo difficile liberare lo sguardo per poterne proporre una lettura differente. Vietnam vuol dire immaginare un posto da lontano, vuol dire Asia come massa geografica
indistinta, l’altrove per eccellenza. Per anni quel nome ha persino rappresentato, a seguito dell’intervento militare americano, la messa in discussione dell’identità di un altro paese.
My Vietnam di Gianpaolo Arena si propone non come la cronaca di un paese ma come la descrizione per
immagini dell’esperienza del viaggio, la documentazione del cambiamento del proprio modo di osservare. Molti sono gli strati di senso e di rappresentazione che si sovrappongono in questa ricerca: c’è il proprio sguardo sulle cose, c’è il confronto con ciò che non si conosce, diviso tra la reazione immediata che si ha ai luoghi e la memoria iconica che portiamo con noi nel viaggio, infine c’è il proprio stile fotografico.
Le immagini non fissano lo sguardo su qualcosa in particolare, per accogliere dentro l’inquadratura le strade, gli angoli, gli interni e i volti incontrati nel viaggio. Si ritrovano i grovigli di cavi elettrici agli incroci, la folla e gli scooter che riempiono le città, ma sono presenze distanti, mai guardati in quanto diversi, in una
rappresentazione che suggerisce l’altro da sè e lo sconosciuto attraverso un linguaggio che cerca di far respirare le cose che fotografa.
My Vietnam ci racconta un luogo distante con l’apertura di sguardo con cui altri fotografi in passato hanno esplorato la geografia della loro vita quotidiana, suggerendoci in questo modo che l’altro da noi non è solo nei volti o nei gesti di popoli lontani, ma anche in uno sguardo diverso, come nel saper accettare di non poter comprendere tutto, e subito.
Dal testo di Camilla Boemio: ‘ (…)Il fotografare è stato visto in due ottiche radicalmente diverse: o come lucido e preciso atto di conoscenza, di intelligenza consapevole, o come modo d’incontro intuitivo, pre - intellettuale. Il secondo caso è quello nel quale Arena si avvicina al Vietnam, l’intuizione lo porta a mostrarci un eroico sforzo d’attenzione, con una disciplina ascetica, ed una ricettività mistica del mondo da imporre al fotografo di passare per una nube di inconsapevolezza. I paesaggi ci raccontano di un Vietnam, a tratti malinconico, a tratti colorato e misterioso. I grandi vuoti urbani e paesaggistici si intervallano con la densità ed il caos delle grandi città. Siamo proiettati in un viaggio nel
quale i soggetti immortalati alimentano la consapevolezza estetica ed incoraggiano il
distacco emotivo; rivelandoci un’assenza temporale. ‘
BIO | Gianpaolo Arena
Architetto e fotografo. sviluppa progetti di ricerca su tematiche ambientali, documentarie e sociali. L’interesse per la rappresentazione architettonica ha orientato la sua attenzione verso la fotografia di architettura, il paesaggio urbano, l’uso della fotografia come indagine del territorio antropizzato, le relazioni sulle molteplici identità che appartengono e caratterizzano luoghi e persone. Una parte importante della sua ricerca fotografica si sviluppa sul paesaggio modificato nelle diverse realtà aziendali, nei siti industriali e nel mondo del lavoro. Dal 2010 è editore del magazine di fotografia contemporanea internazionale Landscape Stories con cui coordina campagne fotografiche sul territorio, workshops, progetti editoriali ed espositivi. Dal 2013 è curatore del progetto CALAMITA/À, una piattaforma di indagini e ricerche sui territori del Vajont. My Vietnam è stato presentato al festival fotografico F4_un'idea di fotografia, Villa Brandolini, Pieve di Soligo, TV nel 2013 e a Padova Fotografia Festival nel 2014. Nel 2013 ha partecipato alla X Biennale di Architettura di São Paulo, Brazil con lo studio Latitude Platform.
Bio I Camilla Boemio
Camilla Boemio è un curatore indipendente ed un critico d’ arte contemporanea. Tra le numerose mostre curate ed i progetti universitari sviluppati: è stata Deputy Curator del Padiglione
delle Maldive alla 55.Biennale di Venezia e curatore di ‘ APPREHENSION. GLOBAL SOCIETY
AND CONTEMPORARY ART ON THE TWITTER GENERATION ‘ Symposium / un Parallel Event alla 6. Biennale di Bucharest. E’ Co- editor di Portable Nation book pubblicato da Maretti editore.
22
maggio 2014
Gianpaolo Arena – My Vietnam
Dal 22 maggio al 17 luglio 2014
fotografia
Location
ANTEPRIMA GALLERIA D’ARTE CONTEMPORANEA
Roma, Piazza Giuseppe Mazzini, 27, (Roma)
Roma, Piazza Giuseppe Mazzini, 27, (Roma)
Orario di apertura
Da Martedì a Venerdì – Sabato solo su appuntamento
Autore
Curatore