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Giantito Burchiellaro – Frammenti Scenografici. I volti per Il Casanova di Federico Fellini
Sarà esposta solo una parte dell’immenso lavoro dietro la nascita di un film capolavoro. Studi sui costumi storici, sulle acconciature, e sul carnevale a Venezia, la costruzione icastica e psicologica dei personaggi, che nelle loro caratterizzazioni diventano maschere, caricature di loro stessi.
Comunicato stampa
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Giantito Burchiellaro è un premiato scenografo che già nelle prime collaborazioni entra in contatto con Federico Fellini in Giulietta degli spiriti, nel 1965.
Circa dieci anni dopo, dal 1973 al 1976, lavora come direttore artistico nel film Il Casanova di Federico Fellini, interamente girato in studio dove tutto è costruito e raccontato in una visione onirica, una visione interiore della realtà. Secondo lo stesso Fellini “non c’è racconto, ma una serie di visioni della realtà che si ricompone in tanti quadri senza un senso, perché il protagonista è incapace di darglielo. Questa incoerente serie di quadri, questo vuoto narrativo, ci riguarda, ci si impone, come ci riguarda l’immagine di questo italiano sempre pronto a porsi sulla scena e che resta costantemente al di fuori dei mutamenti storici che davvero contano.”
Ogni anacronismo figurativo è dunque ben motivato da concrete relazioni con la società contemporanea e nulla sembra stonare agli occhi e alla mente dello spettatore, che può riconoscere in ciò che vede lo spessore onirico, e dunque ancora più perturbante, di una favola profondamente morale.
In questa mostra sarà esposta solo una parte dell’immenso lavoro dietro la nascita di un film, o meglio in questo caso di un capolavoro. Saranno esposte delle cianografie, stampe da lucido di una parte dei numerosi disegni, studi sui personaggi del film realizzati dalla squadra di scenografi e costumisti di Danilo Donati. La creazione dei caratteri fisionomici, del carattere iconografico di ogni personaggio prima ancora di ricercarlo nel casting. Sono studi storici sui costumi, sulle acconciature, sulle maschere e sul carnevale a Venezia, ma più ancora la costruzione icastica e psicologica dei personaggi, figuri che nelle loro caratterizzazioni diventano maschere, caricature di loro stessi.
C’è poi lei, Venusia, di cui saranno esposti dei bozzetti scenografici su carta da spolvero e delle riproduzioni in scala, creata dallo stesso Burchiellaro, dea della luna, regina del carnevale, maschera, e come molte maschere piena di attributi e di significati, di preghiere e di buon auspici. Tiziana Rivoni
Circa dieci anni dopo, dal 1973 al 1976, lavora come direttore artistico nel film Il Casanova di Federico Fellini, interamente girato in studio dove tutto è costruito e raccontato in una visione onirica, una visione interiore della realtà. Secondo lo stesso Fellini “non c’è racconto, ma una serie di visioni della realtà che si ricompone in tanti quadri senza un senso, perché il protagonista è incapace di darglielo. Questa incoerente serie di quadri, questo vuoto narrativo, ci riguarda, ci si impone, come ci riguarda l’immagine di questo italiano sempre pronto a porsi sulla scena e che resta costantemente al di fuori dei mutamenti storici che davvero contano.”
Ogni anacronismo figurativo è dunque ben motivato da concrete relazioni con la società contemporanea e nulla sembra stonare agli occhi e alla mente dello spettatore, che può riconoscere in ciò che vede lo spessore onirico, e dunque ancora più perturbante, di una favola profondamente morale.
In questa mostra sarà esposta solo una parte dell’immenso lavoro dietro la nascita di un film, o meglio in questo caso di un capolavoro. Saranno esposte delle cianografie, stampe da lucido di una parte dei numerosi disegni, studi sui personaggi del film realizzati dalla squadra di scenografi e costumisti di Danilo Donati. La creazione dei caratteri fisionomici, del carattere iconografico di ogni personaggio prima ancora di ricercarlo nel casting. Sono studi storici sui costumi, sulle acconciature, sulle maschere e sul carnevale a Venezia, ma più ancora la costruzione icastica e psicologica dei personaggi, figuri che nelle loro caratterizzazioni diventano maschere, caricature di loro stessi.
C’è poi lei, Venusia, di cui saranno esposti dei bozzetti scenografici su carta da spolvero e delle riproduzioni in scala, creata dallo stesso Burchiellaro, dea della luna, regina del carnevale, maschera, e come molte maschere piena di attributi e di significati, di preghiere e di buon auspici. Tiziana Rivoni
06
luglio 2019
Giantito Burchiellaro – Frammenti Scenografici. I volti per Il Casanova di Federico Fellini
Dal 06 al 21 luglio 2019
arte contemporanea
Location
IRTUS GALLERY
Sutri, Via Eugenio Agneni, 16, (Viterbo)
Sutri, Via Eugenio Agneni, 16, (Viterbo)
Orario di apertura
sabato e domenica
10.30 - 13.00
Vernissage
6 Luglio 2019, h 18.00
Autore
Curatore