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Giapponismo
Esempi dell’influenza della xilografia giapponese sulla grafica mitteleuropea del ventesimo secolo
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Il fenomeno dell'influenza dell'arte giapponese sull'arte occidentale
del secondo Ottocento si sviluppa dopo l'apertura dei porti giapponesi
nel 1854. Da allora hanno inizio gli scambi economici e culturali tra
Oriente e Occidente: la conoscenza dell'arte giapponese si diffonde in
Europa dando un contributo al rinnovamento stilistico e un apporto
fondamentale alle tendenze innovative dell'avanguardia.
La mostra presenta una serie di lavori di artisti europei dell'inizio
del XX secolo chiaramente influenzati dalla tendenza giapponista. La
tecnica delle opere esposte è in prevalenza quella xilografica, che
proprio in quegli anni rifiorisce grazie all'esempio giapponese.
Accanto ai fogli dei maestri europei è esposta una selezione di stampe
giapponesi del XIX e XX secolo atte ad evidenziare la fonte ispiratrice
di un fenomeno che ha contribuito a formare anche le basi dell'Art
Nouveau.
Come scrive Vincenzo Farinella nella presentazione della mostra, "fu
soprattutto la grafica europea, nei decenni di passaggio tra Otto e
Novecento, a far tesoro del ricchissimo serbatoio di idee nuove
contenute nelle stampe giapponesi: ed è proprio per questo che la
mostra bresciana che andiamo a presentare trova particolari motivi
d'interesse, allineando una ricca antologia di opere grafiche di
diverse scuole europee che dimostrano un costante, anche se variato,
interesse per l'arte giapponese.
Dall'evocazione delle scene di intimità domestica di Utamaro, mediate
dalla rilettura borghese di Mary Cassat, nella maternità di Charles
Maurin, all'esibita citazione delle composizioni diagonali di Hiroshige
in un'acquatinta di Eugen Kirchner, che appare in debito anche con le
invenzioni di Henri Rivière, uno dei più appassionati divulgatori di
idee giapponiste nella grafica europea di fine secolo. Da alcune
celebri xilografie di Félix Vallotton degli anni novanta
dell'Ottocento, dove il grande artista svizzero, rinunciando al colore
per un severo ed essenziale bianco e nero, dimostra di aver meditato a
fondo sulle eccentricità compositive e sulle potenzialità astrattive,
in direzione di una decisa sintesi formale, presenti nei fogli più
radicali dell'"ukiyo-e", ad una serie di rievocazioni del mondo degli
artisti nipponici, conosciuto direttamente dal praghese Emil Orlik
durante il viaggio compiuto in Giappone nel 1900-1901 per studiare la
tecnica della xilografia policroma."
del secondo Ottocento si sviluppa dopo l'apertura dei porti giapponesi
nel 1854. Da allora hanno inizio gli scambi economici e culturali tra
Oriente e Occidente: la conoscenza dell'arte giapponese si diffonde in
Europa dando un contributo al rinnovamento stilistico e un apporto
fondamentale alle tendenze innovative dell'avanguardia.
La mostra presenta una serie di lavori di artisti europei dell'inizio
del XX secolo chiaramente influenzati dalla tendenza giapponista. La
tecnica delle opere esposte è in prevalenza quella xilografica, che
proprio in quegli anni rifiorisce grazie all'esempio giapponese.
Accanto ai fogli dei maestri europei è esposta una selezione di stampe
giapponesi del XIX e XX secolo atte ad evidenziare la fonte ispiratrice
di un fenomeno che ha contribuito a formare anche le basi dell'Art
Nouveau.
Come scrive Vincenzo Farinella nella presentazione della mostra, "fu
soprattutto la grafica europea, nei decenni di passaggio tra Otto e
Novecento, a far tesoro del ricchissimo serbatoio di idee nuove
contenute nelle stampe giapponesi: ed è proprio per questo che la
mostra bresciana che andiamo a presentare trova particolari motivi
d'interesse, allineando una ricca antologia di opere grafiche di
diverse scuole europee che dimostrano un costante, anche se variato,
interesse per l'arte giapponese.
Dall'evocazione delle scene di intimità domestica di Utamaro, mediate
dalla rilettura borghese di Mary Cassat, nella maternità di Charles
Maurin, all'esibita citazione delle composizioni diagonali di Hiroshige
in un'acquatinta di Eugen Kirchner, che appare in debito anche con le
invenzioni di Henri Rivière, uno dei più appassionati divulgatori di
idee giapponiste nella grafica europea di fine secolo. Da alcune
celebri xilografie di Félix Vallotton degli anni novanta
dell'Ottocento, dove il grande artista svizzero, rinunciando al colore
per un severo ed essenziale bianco e nero, dimostra di aver meditato a
fondo sulle eccentricità compositive e sulle potenzialità astrattive,
in direzione di una decisa sintesi formale, presenti nei fogli più
radicali dell'"ukiyo-e", ad una serie di rievocazioni del mondo degli
artisti nipponici, conosciuto direttamente dal praghese Emil Orlik
durante il viaggio compiuto in Giappone nel 1900-1901 per studiare la
tecnica della xilografia policroma."
12
marzo 2005
Giapponismo
Dal 12 marzo al 30 aprile 2005
arte moderna
Location
GALLERIA DELL’INCISIONE
Brescia, Via Bezzecca, 4, (Brescia)
Brescia, Via Bezzecca, 4, (Brescia)
Orario di apertura
17-20. Chiuso lunedì
Vernissage
12 Marzo 2005, ore 18
Autore