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Gigi Guadagnucci – Una vita nello spirito della materia
Bronzi, gessi, marmi e disegni
Comunicato stampa
Segnala l'evento
La personale di Gigi Guadagnucci, arricchita da un catalogo a tiratura
limitata realizzato su Carta Magnani di Pescia e firmato da Lodovico Gierut
e da Roberto Valcamonici, è organizzata di concerto tra la Galleria/Studio
“La Meridiana” e il Comitato Archivio artistico-documentario Gierut. Parte
delle opere sono state donate dal Maestro Gigi Guadagnucci per contribuire
alle finalità socio-umanitarie e culturali del Comitato che ricorda
l’artista e poetessa Marta Gierut.
*
"Non mancano due bronzi fatti agli inizi della primavera 2012, uno dei quali
con dedica a Marta Gierut e fusi a Pietrasanta, disegni a china e a matita
di vari periodi parte dei quali già pubblicati con rose, melagrane, limoni
... per ma che vengono presentati ufficialmente in mostra, e persino un
piccolo magnifico recente inchiostro sulla carta pesciatina in ricordo dello
scrittore versiliese Sirio Giannini, suo amico, cui ne dedicò un altro nel
1952.
Pure questi meravigliosi lavori li ha fatti in quel di Brugiana, sopra
Massa, dove vive attorniato dalle sue creature ebbre del bello e da cui gli
è caro guardare quel “suo” paesaggio dove il verde si sposa all’argento e ad
altre cromie per unirsi alla distesa acquea marina, in lontananza.
Tralasciando volutamente di accompagnare il tutto con altre parole, dico
soltanto che il suo “segno”, che poi è racconto e poesia, amicizia, effluvio
d’amore e sentimento del tempo, è irripetibile.
Scriverne forse non basta, non è sufficiente almeno per me che ho avuto la
fortuna e l’onore di poter fruire della sua generosità. Per questo è stato
messo in essere questo documento d’arte che vuole rendergli omaggio
titolandolo con estrema semplicità “Una vita nello spirito della materia”.
Più volte ho sfiorato e accarezzato ogni suo lavoro ricavandone un qualcosa
che non si può descrivere, una “sensazione unica”, pur se sono abitudinario
delle mostre e degli Studi di artisti d’ogni tipo, viventi o scomparsi da
tempo, famosi o sconosciuti.
Confesso che recentemente m’è capitato solo con una terracotta di Arturo
Martini, con alcuni acquerelli di Vincent Van Gogh e con un olio di Amedeo
Modigliani...". (Lodovico Gierut)
*
"Come magistralmente ha lasciato scritto Pier Carlo Santini, nelle sculture
del nostro artista c’è “… una visione contemplante che si risolve in una
sorta d’arcana magia, c’è una elevatissima sensibilità… [fondata sul] suo
continuo e incessante guardare le cose create, e non solo quelle proprie
della quotidianità, come fonti inesauribili, perenni, d’ispirazione e
d’incantamento: una foglia, un petalo, un’infiorescenza, un insetto, una
ragnatela. In queste e infinite altre parvenze naturali… Guadagnucci scopre
il pulsare della vita, il rinnovarsi delle forme che sempre risorgono sulle
ceneri delle cose morte, l’energia e il moto che la terra genera e dispensa,
feconda e animatrice” (Marmo e magia, Presentazione del catalogo della
mostra, Horti Leonini, S. Quirico d’Orcia, 1992).
La metafisica delle forme delle sculture del Nostro ci fa penetrare, dunque,
nelle energie della natura, nello spirito della materia, che viene resa
leggera e diafana dalla luce che l’attraversa, liberando finalmente
l’energia che viene dal dentro del candido blocco di marmo, come se quella
forza provenisse dall’interno di un corpo umano, vivo e forte.
La luce è parte essenziale della scultura dell’artista toscano. Essa ne ha
assoluto bisogno affinché le superfici e gli anfratti predisposti apposta
dall’artista venissero rivelati e si animassero, con infinite sfumature, di
tutta la loro forza-bellezza. Sculture astratte, misteriose, nelle parvenze
di fiori, meteore, e incisioni – frammenti di corpi abbracciati in una
gioiosa e sacrale intimità, fanno di lui lo scultore della trasparenza. Le
superfici del marmo assorbono la luce e sono esse stesse trasformate come
se, all’origine, scolpendo il marmo, avesse voluto scolpire la luce".
(Roberto Valcamonici)
Note biografiche
Gigi Guadagnucci è nato a Castagnetola di Massa nel 1915. Inizia
giovanissimo a lavorare il marmo; terminati i primi studi lavora per
Ciberti, scultore proveniente da Brera, e quindi presso il laboratorio
Soldani, dove si differenzia da subito per capacità e conoscenza della
materia che lo porta a dimenticare l’utilizzo del modello per eseguire le
commissioni in diretta. Lascia l’Italia nel 1936 per motivi politici, è a
Ginevra e quindi in Francia, ad Annemasse, dove vivevano due suoi fratelli.
Opera in alcuni laboratori a Grenoble continuando tuttavia la propria
ricerca; scopre il disegno per non lasciarlo più, quindi si arruola nella
Legione Straniera e alla disfatta della Francia entra nella Resistenza.
Rientra in Italia nel 1950, quindi torna in Francia dove si stabilisce – a
Montparnasse – allacciando ulteriori contatti artistici, dove vivrà per
oltre due decenni partecipando al panorama artistico internazionale e
realizzando opere pubbliche per Francia, Italia, Giappone, Brunei. Nel ’67
si ripresenta sulla scena italiana, continuando tuttavia a vivere in
entrambi i Paesi: gli anni Ottanta segnano un quasi definitivo distacco
dalla Francia per tornare a vivere e lavorare a Bergiola di Massa. Pressoché
impossibile elencare sia le personali (a Firenze, Massa, Roma, Parigi,
Milano, Pietrasanta, Siena, Forte dei Marmi, Washington, Losanna, Ferrara,
Bologna...), sia le mostre di gruppo che l’hanno visto protagonista in vari
continenti, nonché le grandi collezioni pubbliche e private che posseggono
sue opere. Per la bibliografia, per cui si rimanda alle maggiori Biblioteche
che ne conservano le documentazioni. Hanno scritto di Gigi Guadagnucci: R.
Bavastro, U. Baldini, R. Bellini, M. Bertozzi, R. Bossaglia, L. Carluccio,
C. Castellaneta, M. Cavazzuti, D. Chevalier, J. Clair, M. Conil-Lacoste, T.
Corsaro, R. De Cnodder, P. Courthion, F. De Santi, G. di San Lazzaro, M.
Dufet, S. Frigerio, M. Gaillard, L. Gierut, C. Giumelli, G. Guégan, S.
Hagen, L. Hoctin, G. Joppolo, A. Jouffroy, A. V. Laghi, G. Lassaigne, J.J.
Levéque, G. Macé, S. Marchand, G. Marchiori, F. Mazzocca, D. Micacchi, T.
Paloscia, M. H. Parinaud, S. Ragghianti, M. Ragon, C. Rivière, P. C.
Santini, T. Trini, R. Valcamonici e molti altri.
limitata realizzato su Carta Magnani di Pescia e firmato da Lodovico Gierut
e da Roberto Valcamonici, è organizzata di concerto tra la Galleria/Studio
“La Meridiana” e il Comitato Archivio artistico-documentario Gierut. Parte
delle opere sono state donate dal Maestro Gigi Guadagnucci per contribuire
alle finalità socio-umanitarie e culturali del Comitato che ricorda
l’artista e poetessa Marta Gierut.
*
"Non mancano due bronzi fatti agli inizi della primavera 2012, uno dei quali
con dedica a Marta Gierut e fusi a Pietrasanta, disegni a china e a matita
di vari periodi parte dei quali già pubblicati con rose, melagrane, limoni
... per ma che vengono presentati ufficialmente in mostra, e persino un
piccolo magnifico recente inchiostro sulla carta pesciatina in ricordo dello
scrittore versiliese Sirio Giannini, suo amico, cui ne dedicò un altro nel
1952.
Pure questi meravigliosi lavori li ha fatti in quel di Brugiana, sopra
Massa, dove vive attorniato dalle sue creature ebbre del bello e da cui gli
è caro guardare quel “suo” paesaggio dove il verde si sposa all’argento e ad
altre cromie per unirsi alla distesa acquea marina, in lontananza.
Tralasciando volutamente di accompagnare il tutto con altre parole, dico
soltanto che il suo “segno”, che poi è racconto e poesia, amicizia, effluvio
d’amore e sentimento del tempo, è irripetibile.
Scriverne forse non basta, non è sufficiente almeno per me che ho avuto la
fortuna e l’onore di poter fruire della sua generosità. Per questo è stato
messo in essere questo documento d’arte che vuole rendergli omaggio
titolandolo con estrema semplicità “Una vita nello spirito della materia”.
Più volte ho sfiorato e accarezzato ogni suo lavoro ricavandone un qualcosa
che non si può descrivere, una “sensazione unica”, pur se sono abitudinario
delle mostre e degli Studi di artisti d’ogni tipo, viventi o scomparsi da
tempo, famosi o sconosciuti.
Confesso che recentemente m’è capitato solo con una terracotta di Arturo
Martini, con alcuni acquerelli di Vincent Van Gogh e con un olio di Amedeo
Modigliani...". (Lodovico Gierut)
*
"Come magistralmente ha lasciato scritto Pier Carlo Santini, nelle sculture
del nostro artista c’è “… una visione contemplante che si risolve in una
sorta d’arcana magia, c’è una elevatissima sensibilità… [fondata sul] suo
continuo e incessante guardare le cose create, e non solo quelle proprie
della quotidianità, come fonti inesauribili, perenni, d’ispirazione e
d’incantamento: una foglia, un petalo, un’infiorescenza, un insetto, una
ragnatela. In queste e infinite altre parvenze naturali… Guadagnucci scopre
il pulsare della vita, il rinnovarsi delle forme che sempre risorgono sulle
ceneri delle cose morte, l’energia e il moto che la terra genera e dispensa,
feconda e animatrice” (Marmo e magia, Presentazione del catalogo della
mostra, Horti Leonini, S. Quirico d’Orcia, 1992).
La metafisica delle forme delle sculture del Nostro ci fa penetrare, dunque,
nelle energie della natura, nello spirito della materia, che viene resa
leggera e diafana dalla luce che l’attraversa, liberando finalmente
l’energia che viene dal dentro del candido blocco di marmo, come se quella
forza provenisse dall’interno di un corpo umano, vivo e forte.
La luce è parte essenziale della scultura dell’artista toscano. Essa ne ha
assoluto bisogno affinché le superfici e gli anfratti predisposti apposta
dall’artista venissero rivelati e si animassero, con infinite sfumature, di
tutta la loro forza-bellezza. Sculture astratte, misteriose, nelle parvenze
di fiori, meteore, e incisioni – frammenti di corpi abbracciati in una
gioiosa e sacrale intimità, fanno di lui lo scultore della trasparenza. Le
superfici del marmo assorbono la luce e sono esse stesse trasformate come
se, all’origine, scolpendo il marmo, avesse voluto scolpire la luce".
(Roberto Valcamonici)
Note biografiche
Gigi Guadagnucci è nato a Castagnetola di Massa nel 1915. Inizia
giovanissimo a lavorare il marmo; terminati i primi studi lavora per
Ciberti, scultore proveniente da Brera, e quindi presso il laboratorio
Soldani, dove si differenzia da subito per capacità e conoscenza della
materia che lo porta a dimenticare l’utilizzo del modello per eseguire le
commissioni in diretta. Lascia l’Italia nel 1936 per motivi politici, è a
Ginevra e quindi in Francia, ad Annemasse, dove vivevano due suoi fratelli.
Opera in alcuni laboratori a Grenoble continuando tuttavia la propria
ricerca; scopre il disegno per non lasciarlo più, quindi si arruola nella
Legione Straniera e alla disfatta della Francia entra nella Resistenza.
Rientra in Italia nel 1950, quindi torna in Francia dove si stabilisce – a
Montparnasse – allacciando ulteriori contatti artistici, dove vivrà per
oltre due decenni partecipando al panorama artistico internazionale e
realizzando opere pubbliche per Francia, Italia, Giappone, Brunei. Nel ’67
si ripresenta sulla scena italiana, continuando tuttavia a vivere in
entrambi i Paesi: gli anni Ottanta segnano un quasi definitivo distacco
dalla Francia per tornare a vivere e lavorare a Bergiola di Massa. Pressoché
impossibile elencare sia le personali (a Firenze, Massa, Roma, Parigi,
Milano, Pietrasanta, Siena, Forte dei Marmi, Washington, Losanna, Ferrara,
Bologna...), sia le mostre di gruppo che l’hanno visto protagonista in vari
continenti, nonché le grandi collezioni pubbliche e private che posseggono
sue opere. Per la bibliografia, per cui si rimanda alle maggiori Biblioteche
che ne conservano le documentazioni. Hanno scritto di Gigi Guadagnucci: R.
Bavastro, U. Baldini, R. Bellini, M. Bertozzi, R. Bossaglia, L. Carluccio,
C. Castellaneta, M. Cavazzuti, D. Chevalier, J. Clair, M. Conil-Lacoste, T.
Corsaro, R. De Cnodder, P. Courthion, F. De Santi, G. di San Lazzaro, M.
Dufet, S. Frigerio, M. Gaillard, L. Gierut, C. Giumelli, G. Guégan, S.
Hagen, L. Hoctin, G. Joppolo, A. Jouffroy, A. V. Laghi, G. Lassaigne, J.J.
Levéque, G. Macé, S. Marchand, G. Marchiori, F. Mazzocca, D. Micacchi, T.
Paloscia, M. H. Parinaud, S. Ragghianti, M. Ragon, C. Rivière, P. C.
Santini, T. Trini, R. Valcamonici e molti altri.
04
agosto 2012
Gigi Guadagnucci – Una vita nello spirito della materia
Dal 04 al 31 agosto 2012
arte contemporanea
disegno e grafica
disegno e grafica
Location
GALLERIA LA MERIDIANA
Pietrasanta, Via Padre Eugenio Barsanti, 29, (Lucca)
Pietrasanta, Via Padre Eugenio Barsanti, 29, (Lucca)
Orario di apertura
18-24. Lunedì chiuso
Vernissage
4 Agosto 2012, ore 18,45
Sito web
www.gierut.it
Autore
Curatore