COVILI E LA SCULTURA
L’opera scultorea diGino Covili in mostra al Centro Museale di Montecuccolo

Il restauro del Castello di Montecuccolo è stato ultimato. Chi si trovi a salire da Modena verso il Frignano lungo la via Estense, potrà scorgere la dorsale appenninica stagliarsi lungo la linea del crinale dominato dal Cimone e noterà, nel punto che domina dall’alto l’abitato di Pavullo, il profilo caratteristico del castello con l’alta torre merlata.

La rocca che ha dato i natali a Raimondo Montecuccoli, uno dei più famosi personaggi dell’Europa del seicento, nell’estate del 2009, anno in cui si celebrava il IV° centenario della sua nascita, non poteva darsi occasione migliore per la sua fruibilità al pubblico, con la mostra “Il castello del Generale” documentando la storia e la sua complessa opera di restauro iniziata nel 1977 e proseguita a fasi alterne fino al 2009.

Oggi il castello è restituito alla “comunità” in tutto il suo splendore con i suoi allestimenti che ne fanno la prestigiosa sede del Centro Museale e delle sue collezioni permanenti:
Il Museo Naturalistico “Ferruccio Minghelli”
“Il paese ritrovato” di Gino Covili
“La donazione” di Raffaele Biolchini

Il prossimo 3 luglio, per la valorizzazione del Castello di Montecuccolo, per una maggiore fruibilità delle collezioni permanenti e per affermare un’immagine non solo museale della suggestiva rocca, ma anche viva e dinamica, dove l’arte dialoga con il territorio in un allestimento originale, viene inaugurata la mostra delle 22 sculture in terra cotta e in bronzo realizzate da Gino Covili nel corso della sua vita.

Ecco che le terre cotte ed i bronzi dell’artista, “L’ultimo covone” la scultura ispirata dal famoso dipinto del Maestro, i volti incisi delle “teste” e le robuste sculture di animali dialogano così con le opere della collezione “Il paese ritrovato”, quasi che attorno alle scene di paese dove l’artista ha voluto far rivivere i luoghi della sua infanzia, l’opera scultorea scaturita da una mano più aspra e tormentata ristabilisce il nesso effettivo del “linguaggio” di Covili tra immagini forti e ad un tempo commosse. Le rievocazioni fiabesche de “Il paese dorme e sogna” e la delicatezza dei disegni dedicati al suo paese dialogano con la forza del tratto, lo stravolgimento delle forme nelle sculture delle teste e degli animali che compongono il corpus della mostra.
La mostra resterà aperta fino al 3 ottobre e sarà accompagnata da diverse iniziative collaterali.

Informazioni: www.ginocovili.com - www.coviliarte.com