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Gino De Rinaldis / Giovanni Valletta – Incontro al Bastione
doppia personale
Comunicato stampa
Segnala l'evento
“Autenticamente vicini sul piano umano – scrive Carmelo Cipriani – Luigi (Gino) De
Rinaldis e Giovanni Valletta lo sono anche sul piano artistico. Già ospitati in sedi di valenza
storica, i due artisti tornano ad incontrarsi in un sito monumentale di grande prestigio. Un
contenitore culturale rivitalizzato, nelle superfici e negli spazi interni, dalla discreta e
taciturna energia che trapela dalle opere.
In sede critica appare subito chiara l’importanza che per gli artisti riveste il risultato
estetico, mai sacrificato ad idee precostituite, ma sempre originato da una conflittualità
progettuale vissuta in itinere. Entrambi trascendono la tradizionale divisione tra pittura e
scultura, indagando le molteplici potenzialità dei materiali e inseguendo al contempo
principio della creazione e fascino primigenio delle forme pure. Animati da sensibilità
differenti e sostenuti da formazioni e vissuti eterogenei, interpretano le necessità interiori
con mezzi congeniali, sia pittorici che plastici.
Delle sculture di Valletta colpisce soprattutto la sensualità tattile, determinata da un
profondo rispetto per il materiale, che plasmato, scolpito, sinceramente amato, regala
composizioni di inusitata piacevolezza. Il pregio delle sue creazioni risiede nel felice
incontro tra liricità della modellazione, levigatezza delle superfici e robustezza della
materia […].Valletta rifugge dai riferimenti al mondo oggettivo per inseguire l’idea
primordiale. Scaturisce dalla purezza della linea la bellezza del suo operare. In una
proficua compenetrazione con l’ambiente circostante, le sculture si espandono con
discrezione, profilando sagome asciutte, ammalianti nella naturale chiarezza delle
cromie. Una scultura aniconica ed antitetica, semplificata nelle forme e densa nel
contenuto […].
Anche Gino De Rinaldis indaga i meccanismi più reconditi del fare artistico, generando
lavori d’ipnotica perfezione. Con attitudine medica e perizia quasi anatomica, l’artista
saggia le infinite potenzialità del supporto, contestando la staticità dell’opera d’arte.
Attraverso tecniche pittoriche inedite, di vaga assonanza spazialista, ispeziona la tela,
instaurando una relazione duratura ed efficace tra fronte e retro. L’artista intensifica,
dirada, stende, acuisce il colore dando origine ad una pittura meditata, meticolosa
nell’esecuzione, ma non programmata, perché affidata all’imprevedibilità del transito
cromatico. La sfilatura della tela e l’essudazione del colore, costituiscono gli apporti più
significativi della sua ricerca, elementi essenziali di un ductus pittorico inconfondibile […].
In un percorso speculativo sinceramente condotto, gli artisti perseguono una ricerca
antropologica, esprimendo l’incoercibilità dell’espressione umana, per donare allo
spettatore la qualità estetica della composizione, l’autentico piacere della
contemplazione”.
GINO DE RINALDIS
Nasce a Lecce nel 1954. Durante gli studi di Medicina, si avvicina all’Arte da autodidatta,
intraprendendo, alla fine degli anni Settanta, una ricerca di tipo neometafisico. A partire dai primi
anni Ottanta intraprende si accosta all’informale, concentrandosi sulla tecnica pittorica. Nascono
le prime “essudazioni” che lo portano ad interessarsi in prima persona al rapporto tra mezzo
esecutivo e realizzazione finale, cogente problematica della ricerca artistica contemporanea.
Proseguendo sulla via della ricerca materica, a partire dai primi anni del Duemila all’essudazione
affianca le prime sfilature, mostrando la sua inclinazione alla tridimensionalità, peraltro confermate
da coeve ricerche scultoree. Si ricorda la sua partecipazione alle rassegne: IT97 (Monteroni di
Lecce, 1997); Lo sguardo della distanza (Lecce, 1999); Dissimiglianza (Copertino, 1999); Situazione
Duemila (Novoli, 2000) Histoires (Corbatta-MI, 2000); Fiatosospeso (Lecce, 2002); Il cuore nell’Arte
(Brindisi, 2012). Significative le sue personali presso Galleria “L’Osanna” di Nardo (1990), Castello
Carlo V di Lecce (1994) e Fondazione “Palmieri” di Lecce (2012). Le sue opere figurano in collezioni
pubbliche e private. Tra le prime si ricordano la Pinacoteca Comunale di Novoli (Le) e il Museum
“Vito Mele” c/o Basilica Santuario di Santa Maria di Leuca (Le).
GIOVANNI VALLETTA
Nasce a San Cesario di Lecce nel 1936. Conclusi gli studi all’Istituto Statale d’Arte di Lecce, sotto la
guida di Aldo Calò, completa la formazione artistica a contatto con l’ambiente artistico
napoletano, dove si accosta a Borrelli, Gaetaniello e Perez. Dopo l’esordio figurativo intraprende la
ricerca astratta, assimilando la lezione dei grandi scultori del Novecento, in particolare quella di
Hans Arp e Costantin Brancusi. Le sue opere nascono dall’assemblaggio di materiali eterogenei
(marmo, ottone, bronzo, travertino, onice, ecc.) di cui valorizza, oltre alle intrinseche potenzialità
plastiche, anche le qualità cromatiche. Ad un’intensa attività espositiva in Italia e all’estero
affianca la docenza di materie artistiche presso Istituti d’Istruzione Secondaria. Nel 1970 consegue
la medaglia d’oro alla IV Rassegna d’Arte Contemporanea di Lecce. L’anno seguente aderisce al
Centrogramma ed espone a Firenze, nella mostra Arte e stampa. Si ricorda la sua partecipazione
alle rassegne: Artigianarte (Lecce, 1981), Dissimiglianza (Copertino, 2000), Fiatosospeso (Lecce,
2002), Colori e sapori (Torino, 2005), Stracci al vento (Napoli, 2005), Folate iridescenti (Napoli, 2006),
Artisti Contemporanei Salentini (Matino, 2006), I maestri dell’Istituto d’Arte (Lecce, 2007),
Bicentenario di Garibaldi (Bergamo, 2008). Ha esposto in mostre personali a Lecce, Alezio, Bari,
Trieste, Nardò. Le sue opere figurano in collezioni pubbliche e private. Tra le prime si ricordano la
Collezione d’Arte Contemporanea dell’Università del Salento (Convento degli Olivetani, Lecce) e
la Collezione d’Arte Contemporanea della Camera di Commercio, Industria, Artigianato e
Agricoltura di Lecce.
Rinaldis e Giovanni Valletta lo sono anche sul piano artistico. Già ospitati in sedi di valenza
storica, i due artisti tornano ad incontrarsi in un sito monumentale di grande prestigio. Un
contenitore culturale rivitalizzato, nelle superfici e negli spazi interni, dalla discreta e
taciturna energia che trapela dalle opere.
In sede critica appare subito chiara l’importanza che per gli artisti riveste il risultato
estetico, mai sacrificato ad idee precostituite, ma sempre originato da una conflittualità
progettuale vissuta in itinere. Entrambi trascendono la tradizionale divisione tra pittura e
scultura, indagando le molteplici potenzialità dei materiali e inseguendo al contempo
principio della creazione e fascino primigenio delle forme pure. Animati da sensibilità
differenti e sostenuti da formazioni e vissuti eterogenei, interpretano le necessità interiori
con mezzi congeniali, sia pittorici che plastici.
Delle sculture di Valletta colpisce soprattutto la sensualità tattile, determinata da un
profondo rispetto per il materiale, che plasmato, scolpito, sinceramente amato, regala
composizioni di inusitata piacevolezza. Il pregio delle sue creazioni risiede nel felice
incontro tra liricità della modellazione, levigatezza delle superfici e robustezza della
materia […].Valletta rifugge dai riferimenti al mondo oggettivo per inseguire l’idea
primordiale. Scaturisce dalla purezza della linea la bellezza del suo operare. In una
proficua compenetrazione con l’ambiente circostante, le sculture si espandono con
discrezione, profilando sagome asciutte, ammalianti nella naturale chiarezza delle
cromie. Una scultura aniconica ed antitetica, semplificata nelle forme e densa nel
contenuto […].
Anche Gino De Rinaldis indaga i meccanismi più reconditi del fare artistico, generando
lavori d’ipnotica perfezione. Con attitudine medica e perizia quasi anatomica, l’artista
saggia le infinite potenzialità del supporto, contestando la staticità dell’opera d’arte.
Attraverso tecniche pittoriche inedite, di vaga assonanza spazialista, ispeziona la tela,
instaurando una relazione duratura ed efficace tra fronte e retro. L’artista intensifica,
dirada, stende, acuisce il colore dando origine ad una pittura meditata, meticolosa
nell’esecuzione, ma non programmata, perché affidata all’imprevedibilità del transito
cromatico. La sfilatura della tela e l’essudazione del colore, costituiscono gli apporti più
significativi della sua ricerca, elementi essenziali di un ductus pittorico inconfondibile […].
In un percorso speculativo sinceramente condotto, gli artisti perseguono una ricerca
antropologica, esprimendo l’incoercibilità dell’espressione umana, per donare allo
spettatore la qualità estetica della composizione, l’autentico piacere della
contemplazione”.
GINO DE RINALDIS
Nasce a Lecce nel 1954. Durante gli studi di Medicina, si avvicina all’Arte da autodidatta,
intraprendendo, alla fine degli anni Settanta, una ricerca di tipo neometafisico. A partire dai primi
anni Ottanta intraprende si accosta all’informale, concentrandosi sulla tecnica pittorica. Nascono
le prime “essudazioni” che lo portano ad interessarsi in prima persona al rapporto tra mezzo
esecutivo e realizzazione finale, cogente problematica della ricerca artistica contemporanea.
Proseguendo sulla via della ricerca materica, a partire dai primi anni del Duemila all’essudazione
affianca le prime sfilature, mostrando la sua inclinazione alla tridimensionalità, peraltro confermate
da coeve ricerche scultoree. Si ricorda la sua partecipazione alle rassegne: IT97 (Monteroni di
Lecce, 1997); Lo sguardo della distanza (Lecce, 1999); Dissimiglianza (Copertino, 1999); Situazione
Duemila (Novoli, 2000) Histoires (Corbatta-MI, 2000); Fiatosospeso (Lecce, 2002); Il cuore nell’Arte
(Brindisi, 2012). Significative le sue personali presso Galleria “L’Osanna” di Nardo (1990), Castello
Carlo V di Lecce (1994) e Fondazione “Palmieri” di Lecce (2012). Le sue opere figurano in collezioni
pubbliche e private. Tra le prime si ricordano la Pinacoteca Comunale di Novoli (Le) e il Museum
“Vito Mele” c/o Basilica Santuario di Santa Maria di Leuca (Le).
GIOVANNI VALLETTA
Nasce a San Cesario di Lecce nel 1936. Conclusi gli studi all’Istituto Statale d’Arte di Lecce, sotto la
guida di Aldo Calò, completa la formazione artistica a contatto con l’ambiente artistico
napoletano, dove si accosta a Borrelli, Gaetaniello e Perez. Dopo l’esordio figurativo intraprende la
ricerca astratta, assimilando la lezione dei grandi scultori del Novecento, in particolare quella di
Hans Arp e Costantin Brancusi. Le sue opere nascono dall’assemblaggio di materiali eterogenei
(marmo, ottone, bronzo, travertino, onice, ecc.) di cui valorizza, oltre alle intrinseche potenzialità
plastiche, anche le qualità cromatiche. Ad un’intensa attività espositiva in Italia e all’estero
affianca la docenza di materie artistiche presso Istituti d’Istruzione Secondaria. Nel 1970 consegue
la medaglia d’oro alla IV Rassegna d’Arte Contemporanea di Lecce. L’anno seguente aderisce al
Centrogramma ed espone a Firenze, nella mostra Arte e stampa. Si ricorda la sua partecipazione
alle rassegne: Artigianarte (Lecce, 1981), Dissimiglianza (Copertino, 2000), Fiatosospeso (Lecce,
2002), Colori e sapori (Torino, 2005), Stracci al vento (Napoli, 2005), Folate iridescenti (Napoli, 2006),
Artisti Contemporanei Salentini (Matino, 2006), I maestri dell’Istituto d’Arte (Lecce, 2007),
Bicentenario di Garibaldi (Bergamo, 2008). Ha esposto in mostre personali a Lecce, Alezio, Bari,
Trieste, Nardò. Le sue opere figurano in collezioni pubbliche e private. Tra le prime si ricordano la
Collezione d’Arte Contemporanea dell’Università del Salento (Convento degli Olivetani, Lecce) e
la Collezione d’Arte Contemporanea della Camera di Commercio, Industria, Artigianato e
Agricoltura di Lecce.
02
ottobre 2012
Gino De Rinaldis / Giovanni Valletta – Incontro al Bastione
Dal 02 al 28 ottobre 2012
arte contemporanea
Location
BASTIONE S. GIACOMO
Brindisi, Via Nazario Sauro, (Brindisi)
Brindisi, Via Nazario Sauro, (Brindisi)
Orario di apertura
dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 17.30 alle 20.30. Lunedì chiuso
Vernissage
2 Ottobre 2012, ore 19.00
Autore
Curatore