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Gino Marotta – Metacrilati storici
La Galleria Nilufar di Milano presenta una mostra personale di Gino Marotta dopo trent’anni di assenza da Milano, in cui saranno esposti ventitre metacrilati storici realizzati dal 1966 al 1973
Comunicato stampa
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La Galleria Nilufar di Milano presenta una mostra personale di Gino Marotta dopo trent’anni di assenza da Milano, in cui saranno esposti ventitre metacrilati storici realizzati dal 1966 al 1973.
“A me sembra- ricorda l’artista- rivedendo insieme queste opere, che abbiano conservata tutta la freschezza e l’allegria selvaggia di un tempo, come nel testo del mio amico Franco Russoli per testimoniare una bella stagione della nostra vita, fatta anche di astronavi, di approdi lunari, di Beatles, India e luci psichedeliche, nuovo teatro, nuovi scrittori e tanti poeti e scienziati amici che ci hanno riempiti di orgoglio e dolcezze impagabili. La fervida animazione che ha pervaso l’azione di quegli anni è riemersa in questa occasione, riattivando un contagioso piacere a giocare ancora una volta con quelle materie e con quei mezzi”.
Come omaggio ad un grande protagonista della cultura internazionale a Milano, il catalogo pubblicato in occasione di questa mostra contiene un testo scritto da Franco Russoli nel 1974.
Alcune di queste opere tornano ad essere esposte a Milano dopo la mostra antologica dell’artista alla Rotonda della Besana del 1973, presentata da Pierre Restany.
“Dottore sottile di umanesimo romantico nell’epoca della civiltà delle macchine- scrive Russoli- Marotta afferma le ragioni dell’estetica (del valore specifico del fare artistico nel divenire della storia), rifiutando ‘la morte dell’arte’ sia come globale identificazione dell’arte con la vita in sé, sia come riduzione a intervento formale nell’ambiente umano e nei suoi “oggetti” e strumenti di attività pratica. Un rifiuto dall’interno della situazione: infatti, ben lontano dal praticare arte nei codificati aspetti tradizionali dei “generi” canonici, Marotta ha sempre agito, con rischio calcolato, entro i territori della sperimentazione materica o tecnologica, dello ‘spettacolo’ o dell’industrial design”.
“A me sembra- ricorda l’artista- rivedendo insieme queste opere, che abbiano conservata tutta la freschezza e l’allegria selvaggia di un tempo, come nel testo del mio amico Franco Russoli per testimoniare una bella stagione della nostra vita, fatta anche di astronavi, di approdi lunari, di Beatles, India e luci psichedeliche, nuovo teatro, nuovi scrittori e tanti poeti e scienziati amici che ci hanno riempiti di orgoglio e dolcezze impagabili. La fervida animazione che ha pervaso l’azione di quegli anni è riemersa in questa occasione, riattivando un contagioso piacere a giocare ancora una volta con quelle materie e con quei mezzi”.
Come omaggio ad un grande protagonista della cultura internazionale a Milano, il catalogo pubblicato in occasione di questa mostra contiene un testo scritto da Franco Russoli nel 1974.
Alcune di queste opere tornano ad essere esposte a Milano dopo la mostra antologica dell’artista alla Rotonda della Besana del 1973, presentata da Pierre Restany.
“Dottore sottile di umanesimo romantico nell’epoca della civiltà delle macchine- scrive Russoli- Marotta afferma le ragioni dell’estetica (del valore specifico del fare artistico nel divenire della storia), rifiutando ‘la morte dell’arte’ sia come globale identificazione dell’arte con la vita in sé, sia come riduzione a intervento formale nell’ambiente umano e nei suoi “oggetti” e strumenti di attività pratica. Un rifiuto dall’interno della situazione: infatti, ben lontano dal praticare arte nei codificati aspetti tradizionali dei “generi” canonici, Marotta ha sempre agito, con rischio calcolato, entro i territori della sperimentazione materica o tecnologica, dello ‘spettacolo’ o dell’industrial design”.
04
aprile 2006
Gino Marotta – Metacrilati storici
Dal 04 aprile al 14 maggio 2006
arte contemporanea
Location
GALLERIA NILUFAR
Milano, Via Della Spiga, 30, (Milano)
Milano, Via Della Spiga, 30, (Milano)
Orario di apertura
10-13; 17-20
Vernissage
4 Aprile 2006, ore 18.30
Autore