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Gino Sabatini Odoardi – Termoformature
Con un artificio plastico, tecnologicamente avanzato, l’artista spinge fino al limite estremo la natura di oggetti dal valore simbolico, tramutati in presenze astratte, sottratte al mondo e ai rituali consueti, straniate, silenziate, divenute segni muti
Comunicato stampa
Segnala l'evento
TERMOFORMATURE
GINO SABATINI ODOARDI
e gli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Roma
Una mostra al termine di un workshop
a cura di Anna Maiorano
Opening
7 maggio 2019, ore 18
fino al 13 maggio 2019
Accademia di Belle Arti di Roma - Aula Colleoni
Sede di Via Ripetta - Piazza Ferro di Cavallo 3, Roma
Termoformatura in polistirene è la definizione tecnica del procedimento sfruttato da Gino Sabatini
Odoardi per realizzare gran parte dei suoi lavori. Con un artificio plastico, tecnologicamente avanzato,
l’artista spinge fino al limite estremo la natura di oggetti dal valore simbolico, tramutati in presenze
astratte, sottratte al mondo e ai rituali consueti, straniate, silenziate, divenute segni muti. L’intero
processo esecutivo si svolge in fabbrica e si concretizzanelle fasi del riscaldamento, del sottovuoto e del
raffreddamento.
Ed è grazie al workshop Arte e industria in dialogo, curato da Anna Maiorano, docente di
Decorazione - Arte Ambientale e Linguaggi Sperimentali, che Gino Sabatini Odoardi ha trasmesso a
circa 80 studenti dell’Accademia di Belle Arti di Roma i segreti di questo affascinante procedimento
tecnico, mentre Massimo Carboni, saggista e docente di Estetica, ha tenuto una lectio magistralis sul
tema dell’accoglienza e dell’ospitalità, dal titolo L’altro che è in noi.
Se da una parte si è così sperimentato un particolare metodo di costruzione plastica, dall’altra gli
studenti hanno identificato degli oggetti simbolici connessi al fenomeno dell’immigrazione: un percorso
completato da una visita al Centro Astalli di Roma, luogo d’accoglienza per i richiedenti asilo, guidato
da Padre Alessandro Manarese.
Da qui è nato un ampio nucleo di lavori, alcuni dei quali saranno esposti in Aula Colleoni, insieme a
un’opera inedita di Sabatini Odoardi. Tre dei pannelli realizzati dagli studenti che saranno donati
all’Accademia – sono stati termoformati e cofirmati dall’artistastesso.
Filo conduttore, accanto alla condizione di chi è forestiero, migrante, rifugiato, è il tema della memoria,
nella cornice della contemporaneità: che si tratti di ricordi intimi, personali, o di frammenti pescati tra
gli infiniti archivi informatici e le piattaforme mediatiche, la riflessione sul valore e le dinamiche del
ricordoviene qui problematizzata dal processo creativo, capace digenerare cataloghi di tracce oggettuali
improprie, estranee e insieme riconoscibili, silenziose e suggestive, come piccoli monumenti del
quotidiano.
Reinventati dalla termoformatura in polistirene, questi oggetti cambiano pelle e funzione: “uno
straniamento che li rende fantasmi di sé stessi”, spiega Anna Maiorano, “annullando la loro funzione
pratica all’interno di un’enigmatica sospensione spazio-temporale: è come se si volesse bloccare quel
processo di verità assoluta a cui ci abituano ad esempio le religioni, al fine di sviluppare una verità
personale, individuale”. Quello che resta, quello che era e non è più, quello che potrebbe essere:
memorie instabili, trasfigurate, con cui ridisegnare i confini delle cose, del linguaggio, dei codici e dei
racconti.
GINO SABATINI ODOARDI
e gli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Roma
Una mostra al termine di un workshop
a cura di Anna Maiorano
Opening
7 maggio 2019, ore 18
fino al 13 maggio 2019
Accademia di Belle Arti di Roma - Aula Colleoni
Sede di Via Ripetta - Piazza Ferro di Cavallo 3, Roma
Termoformatura in polistirene è la definizione tecnica del procedimento sfruttato da Gino Sabatini
Odoardi per realizzare gran parte dei suoi lavori. Con un artificio plastico, tecnologicamente avanzato,
l’artista spinge fino al limite estremo la natura di oggetti dal valore simbolico, tramutati in presenze
astratte, sottratte al mondo e ai rituali consueti, straniate, silenziate, divenute segni muti. L’intero
processo esecutivo si svolge in fabbrica e si concretizzanelle fasi del riscaldamento, del sottovuoto e del
raffreddamento.
Ed è grazie al workshop Arte e industria in dialogo, curato da Anna Maiorano, docente di
Decorazione - Arte Ambientale e Linguaggi Sperimentali, che Gino Sabatini Odoardi ha trasmesso a
circa 80 studenti dell’Accademia di Belle Arti di Roma i segreti di questo affascinante procedimento
tecnico, mentre Massimo Carboni, saggista e docente di Estetica, ha tenuto una lectio magistralis sul
tema dell’accoglienza e dell’ospitalità, dal titolo L’altro che è in noi.
Se da una parte si è così sperimentato un particolare metodo di costruzione plastica, dall’altra gli
studenti hanno identificato degli oggetti simbolici connessi al fenomeno dell’immigrazione: un percorso
completato da una visita al Centro Astalli di Roma, luogo d’accoglienza per i richiedenti asilo, guidato
da Padre Alessandro Manarese.
Da qui è nato un ampio nucleo di lavori, alcuni dei quali saranno esposti in Aula Colleoni, insieme a
un’opera inedita di Sabatini Odoardi. Tre dei pannelli realizzati dagli studenti che saranno donati
all’Accademia – sono stati termoformati e cofirmati dall’artistastesso.
Filo conduttore, accanto alla condizione di chi è forestiero, migrante, rifugiato, è il tema della memoria,
nella cornice della contemporaneità: che si tratti di ricordi intimi, personali, o di frammenti pescati tra
gli infiniti archivi informatici e le piattaforme mediatiche, la riflessione sul valore e le dinamiche del
ricordoviene qui problematizzata dal processo creativo, capace digenerare cataloghi di tracce oggettuali
improprie, estranee e insieme riconoscibili, silenziose e suggestive, come piccoli monumenti del
quotidiano.
Reinventati dalla termoformatura in polistirene, questi oggetti cambiano pelle e funzione: “uno
straniamento che li rende fantasmi di sé stessi”, spiega Anna Maiorano, “annullando la loro funzione
pratica all’interno di un’enigmatica sospensione spazio-temporale: è come se si volesse bloccare quel
processo di verità assoluta a cui ci abituano ad esempio le religioni, al fine di sviluppare una verità
personale, individuale”. Quello che resta, quello che era e non è più, quello che potrebbe essere:
memorie instabili, trasfigurate, con cui ridisegnare i confini delle cose, del linguaggio, dei codici e dei
racconti.
07
maggio 2019
Gino Sabatini Odoardi – Termoformature
Dal 07 al 13 maggio 2019
arte contemporanea
Location
ACCADEMIA DI BELLE ARTI
Roma, Via Di Ripetta, 222, (Roma)
Roma, Via Di Ripetta, 222, (Roma)
Orario di apertura
dal lunedì al sabato, h. 10-18
Vernissage
7 Maggio 2019, h 18
Autore
Curatore