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Gio Bert- 40 anni di Sogni Scolpiti
Quelle in mostra non sono per l’artista solo opere d’arte, bensì “Sogni scolpiti”, idee per lungo tempo studiate, anelate, prima di divenire forma reale
Comunicato stampa
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E’ lo “scultore delle piazze del mondo” ma soprattutto l’artista che ridà vita alla materia morta, sia essa legno, bronzo, pietra o marmo. Per lui non esistono dimensioni che siano troppo elevate; l’importante è creare, facendo propria una celebre affermazione di Michelangelo “Io intendo per scultura quella che si fa per forza di levare”.
Gio Bert (al secolo Giovanni Bertozzi) è un romagnolo doc innamorato di Bologna; nel capoluogo emiliano ha tenuto diverse personali e performance ed è qui che l’artista ottantaquattrenne ha scelto di realizzare l’esposizione che celebra un importante anniversario: i primi quarant’anni di scultura.
“40 anni di Sogni Scolpiti” è, infatti, il titolo scelto per questa personale che, nel prestigioso e centralissimo contesto della Galleria del Colonna di Bologna vedrà dal 15 novembre al 5 dicembre, tra gli affreschi e gli stucchi naturalmente presenti nell’ambiente, la presentazione di alcune decine di opere in legno (materiale prediletto da Bert), bronzo, marmo e pietra; opere dalle dimensioni svariate ed incredibili: da pochi centimetri ai 4 metri di altezza.
Quelle in mostra non sono per l’artista solo opere d’arte, bensì “Sogni scolpiti”, per l’appunto, idee per lungo tempo studiate, anelate, prima di divenire forma reale.
Rappresentano figure del passato, a volte, le opere di Bert, immagini riprese dal mondo contadino, dalla storia popolare o anche metafore della vita; lavori, insomma, pervasi da un profondo senso educativo. Altre volte, invece, il genio dell’artista dà vita a figure di donne stilizzate e filiformi, atte a celebrare la bellezza della donna. Sono, comunque, tutte opere figurative quelle create dall’artista riolese che, in occasione della prossima personale, proporrà al pubblico le più rappresentative, oltre al materiale documentativo delle innumerevoli passate esposizioni ed esperienze avvenute in Italia ed all’estero.
“40 anni di Sogni Scolpiti” saluterà inoltre un nuovo progetto: un museo dedicato all’arte di Gio Bert. L’idea, in fase ancora sperimentale, intende raccogliere in un’unica, grande struttura quelle opere nate con un profondo scopo educativo, ovvero quelle sculture che raccontano, a volte con metafore, i valori della nostra società.
Biografia:
Gio Bert (al secolo Giovanni Bertozzi) nasce a Brisighella, Ravenna, nel 1924. Risiede a Riolo Terme e opera nello studio di Via Antonio Canova, 2B a Cuffiano.
Fin da bambino ha coltivato la passione per la lavorazione del legno. Di sé racconta: “Ho fatto l’intagliatore per vent’anni, poi sono passato a scolpire quanto mi passa per la testa. Ogni pezzo che faccio è unico: se lavorassi in serie potrei guadagnare bene, ma io non amo la ripetitività. Ciò che mi rende contento è attrarre i giovani al mio lavoro”. Ama esprimere la propria creatività scolpendo materiali di ogni tipo, anche se continua a nutrire uno speciale amore nei confronti del legno.
Ha tenuto innumerevoli esposizioni in Italia ed all’estero caratterizzate da dimostrazioni estemporanee del proprio genio artistico. Viene definito “lo scultore delle piazze del mondo”, in quanto molte sue opere sono sparse nei luoghi pubblici dei vari continenti, realizzate in diretta, traendo la carica dai tanti spettatori che ogni volta accorrono.
Le sue sculture si trovano ovunque, da Riolo Terme a New York, dalla Germania al Kenia.
E’ interessante rilevare che Gio Bert è l’autore della scultura dedicata a Papa Giovanni Paolo II, collocata per volontà dello stesso Pontefice, nell’ospedale pediatrico americano di Cracovia, Polonia.
Principali Opere Pubbliche:
Cracovia, Polonia – American Children’s Hospital “La solidarietà”
Senigallia, Ancona – Museo dell’Informazione “Il Presidente Pertini”
Palazzuolo sul Senio, Firenze – Museo della Civiltà Contadina “Il boscaiolo”
Trentino di Fanano, Modena “ La fatica dell’aratura”
Castel del Rio, Bologna “Il Battitore di castagne”
Parma – Piazzale Fiera “Urla ed echi nella montagna”
Santarcangelo di Romagna, Forlì – Museo Usi e Costumi di Romagna “Maricla”
Fusignano, Ravenna – Casa di Riposo “Monumento all’anziano”
Riolo Terme, Ravenna- Museo all’aperto “18 pannelli delle 127 Giornate di Riolo”
Riolo Terme, Ravenna- Museo all’aperto “Funerale di guerra”
Riolo Terme, Ravenna –“Uniti per la meta”, Monumento agli Alpini
Castrocaro Terme, Forlì “L’anfora vitale”
Lugo di Romagna, Forlì – Parco Sassoli “Befana 2000”
Riolo Terme, Ravenna – Sedi Confesercenti CNA-CGIL “Scala sociale”
Dozza Imolese, Bologna – Loggiato Comunale “Amore e vendemmia”
Premilcuore, Forlì “Monumento ad Aldo Spallicci”
New York, USA – Sede Centrale della Maratona “Maratona”
Campolo Grizzana Morandi, Bologna “Monumento allo Scalpellino”
Bologna – Villa Revedin “Crocifisso”
Luco dei Marsi, L’Aquila – Chiesa di Santa Maria (XII sec.) “In attesa di risorgere”
Terra del Sole, Forlì – Piazzale Marchetti “Il campione di bocce”
Bologna – Centro Civico Mazzini “Grazia, Volontà e Forza”
Kinderarzt, Damme, Germania “Hoppalalà”
Palazzuolo sul Senio, Firenze – Borgo I Cancelli “Il Presepe in un castagno”
Budrio, Bologna “Monumento allo Scariolante”
Riolo Terme, Ravenna “L’ubriaco di Cuffiano”
Ferrara – Piazza Ariostea “Beata Agostina, Suora della Carità”
Firenze – Centro Militare di Medicina Legale “Monumento ai caduti della Sanità Militare”
Testo critico di presentazione della mostra:
L’anniversario che questa mostra intende celebrare, racconta quarant’anni di vita per l’arte; quarant’anni di ricerca e lavoro, fatica e soddisfazione, di mani impegnate ora a lavorare la creta, ora ad impugnare martello e scalpello, ora ad attizzare un crogiuolo per permettere al metallo di assumere una data forma.
L’opera di Gio Bert è passione vissuta con consapevolezza, con dedizione assoluta, con quello spirito bambino che non lascia mai l’animo dell’artista, permettendogli una sempre viva ispirazione proveniente direttamente dai sogni.
Quelle che noi andiamo ad ammirare in questa nuova mostra bolognese non sono, infatti, solo sculture, forme plastiche rese in svariati materiali, bensì “Sogni scolpiti”, idee coccolate nella mente prima di assumere consistenza reale.
Sono ricordi, sensazioni, immagini di ieri, fantasie di oggi, ma anche di domani; sì, perchè il genio dell'artista sa andare oltre l’attuale. Gio Bert, come ha detto l’amico gallerista Giuliano Gurrieri in una recente trasmissione televisiva, è di “una modernità esasperata”, in quanto il suo rinnovarsi stilistico e tecnico è continuo; sintomo di uno spirito ribelle alla briglia del tempo. Ho voluto parafrase il titolo di uno dei suoi lavori più rappresentativi, perchè lo stesso artista trova in quell’opera forse lo specchio della propria anima. Quel cavallo riottoso ad ogni legame, ad ogni costrizione, impennato di fronte a chi vuole imbrigliarlo, non è infatti, a mio parere, solo il Gio Bert ragazzo, il giovane che in quell’animale (allora realizzato in creta e solo successivamente ricreato in legno) voleva rappresentare la sua insofferenza agli obblighi militari; quel puledro selvaggio che non sopporta l’idea di divenire cavalcatura è l’anima stessa di Bert, quella che non è mai mutata negli anni.
Con un che di sciamanico, Gio Bert ridà vita a legni morti, essicati dal tempo, portandoli ad una nuova e più nobile esistenza: non più albero, creatura mortale, ma opera d’arte destinata ad una condizione di immortalità.
La soddisfazione di chi appaga la propria vista osservando i suoi lavori, non potrà mai raggiungere quella di Bert che racconta le proprie opere al pari di figli, partendo dalla storia del legno per arrivare all’idea, poi alla lavorazione. Con le mani percorre le venature; quelle stesse mani che hanno “ferito” la materia con centinaia di colpi di scalpello ora l’accarezzano con l’affetto più commosso. Bert è come un padre di tanti figli ormai cresciuti, ai quali ha dovuto dare nell’infanzia un indirizzo, anche con modi apparentemente duri e che, ora che sono cresciuti bene, come lui stesso si aspettava, ricevono da lui i più teneri apprezzamenti.
Questi tanti “figli”, dei quali solo una minima parte presente in esposizione, rappresentano i primi “Quarant’anni di Sogni scolpiti” di Gio Bert, indomabile “ribelle” dell’arte italiana, che della scultura ha saputo fare una ragione di vita. Ieri, oggi, domani.
Sabrina Bagatta
Gio Bert (al secolo Giovanni Bertozzi) è un romagnolo doc innamorato di Bologna; nel capoluogo emiliano ha tenuto diverse personali e performance ed è qui che l’artista ottantaquattrenne ha scelto di realizzare l’esposizione che celebra un importante anniversario: i primi quarant’anni di scultura.
“40 anni di Sogni Scolpiti” è, infatti, il titolo scelto per questa personale che, nel prestigioso e centralissimo contesto della Galleria del Colonna di Bologna vedrà dal 15 novembre al 5 dicembre, tra gli affreschi e gli stucchi naturalmente presenti nell’ambiente, la presentazione di alcune decine di opere in legno (materiale prediletto da Bert), bronzo, marmo e pietra; opere dalle dimensioni svariate ed incredibili: da pochi centimetri ai 4 metri di altezza.
Quelle in mostra non sono per l’artista solo opere d’arte, bensì “Sogni scolpiti”, per l’appunto, idee per lungo tempo studiate, anelate, prima di divenire forma reale.
Rappresentano figure del passato, a volte, le opere di Bert, immagini riprese dal mondo contadino, dalla storia popolare o anche metafore della vita; lavori, insomma, pervasi da un profondo senso educativo. Altre volte, invece, il genio dell’artista dà vita a figure di donne stilizzate e filiformi, atte a celebrare la bellezza della donna. Sono, comunque, tutte opere figurative quelle create dall’artista riolese che, in occasione della prossima personale, proporrà al pubblico le più rappresentative, oltre al materiale documentativo delle innumerevoli passate esposizioni ed esperienze avvenute in Italia ed all’estero.
“40 anni di Sogni Scolpiti” saluterà inoltre un nuovo progetto: un museo dedicato all’arte di Gio Bert. L’idea, in fase ancora sperimentale, intende raccogliere in un’unica, grande struttura quelle opere nate con un profondo scopo educativo, ovvero quelle sculture che raccontano, a volte con metafore, i valori della nostra società.
Biografia:
Gio Bert (al secolo Giovanni Bertozzi) nasce a Brisighella, Ravenna, nel 1924. Risiede a Riolo Terme e opera nello studio di Via Antonio Canova, 2B a Cuffiano.
Fin da bambino ha coltivato la passione per la lavorazione del legno. Di sé racconta: “Ho fatto l’intagliatore per vent’anni, poi sono passato a scolpire quanto mi passa per la testa. Ogni pezzo che faccio è unico: se lavorassi in serie potrei guadagnare bene, ma io non amo la ripetitività. Ciò che mi rende contento è attrarre i giovani al mio lavoro”. Ama esprimere la propria creatività scolpendo materiali di ogni tipo, anche se continua a nutrire uno speciale amore nei confronti del legno.
Ha tenuto innumerevoli esposizioni in Italia ed all’estero caratterizzate da dimostrazioni estemporanee del proprio genio artistico. Viene definito “lo scultore delle piazze del mondo”, in quanto molte sue opere sono sparse nei luoghi pubblici dei vari continenti, realizzate in diretta, traendo la carica dai tanti spettatori che ogni volta accorrono.
Le sue sculture si trovano ovunque, da Riolo Terme a New York, dalla Germania al Kenia.
E’ interessante rilevare che Gio Bert è l’autore della scultura dedicata a Papa Giovanni Paolo II, collocata per volontà dello stesso Pontefice, nell’ospedale pediatrico americano di Cracovia, Polonia.
Principali Opere Pubbliche:
Cracovia, Polonia – American Children’s Hospital “La solidarietà”
Senigallia, Ancona – Museo dell’Informazione “Il Presidente Pertini”
Palazzuolo sul Senio, Firenze – Museo della Civiltà Contadina “Il boscaiolo”
Trentino di Fanano, Modena “ La fatica dell’aratura”
Castel del Rio, Bologna “Il Battitore di castagne”
Parma – Piazzale Fiera “Urla ed echi nella montagna”
Santarcangelo di Romagna, Forlì – Museo Usi e Costumi di Romagna “Maricla”
Fusignano, Ravenna – Casa di Riposo “Monumento all’anziano”
Riolo Terme, Ravenna- Museo all’aperto “18 pannelli delle 127 Giornate di Riolo”
Riolo Terme, Ravenna- Museo all’aperto “Funerale di guerra”
Riolo Terme, Ravenna –“Uniti per la meta”, Monumento agli Alpini
Castrocaro Terme, Forlì “L’anfora vitale”
Lugo di Romagna, Forlì – Parco Sassoli “Befana 2000”
Riolo Terme, Ravenna – Sedi Confesercenti CNA-CGIL “Scala sociale”
Dozza Imolese, Bologna – Loggiato Comunale “Amore e vendemmia”
Premilcuore, Forlì “Monumento ad Aldo Spallicci”
New York, USA – Sede Centrale della Maratona “Maratona”
Campolo Grizzana Morandi, Bologna “Monumento allo Scalpellino”
Bologna – Villa Revedin “Crocifisso”
Luco dei Marsi, L’Aquila – Chiesa di Santa Maria (XII sec.) “In attesa di risorgere”
Terra del Sole, Forlì – Piazzale Marchetti “Il campione di bocce”
Bologna – Centro Civico Mazzini “Grazia, Volontà e Forza”
Kinderarzt, Damme, Germania “Hoppalalà”
Palazzuolo sul Senio, Firenze – Borgo I Cancelli “Il Presepe in un castagno”
Budrio, Bologna “Monumento allo Scariolante”
Riolo Terme, Ravenna “L’ubriaco di Cuffiano”
Ferrara – Piazza Ariostea “Beata Agostina, Suora della Carità”
Firenze – Centro Militare di Medicina Legale “Monumento ai caduti della Sanità Militare”
Testo critico di presentazione della mostra:
L’anniversario che questa mostra intende celebrare, racconta quarant’anni di vita per l’arte; quarant’anni di ricerca e lavoro, fatica e soddisfazione, di mani impegnate ora a lavorare la creta, ora ad impugnare martello e scalpello, ora ad attizzare un crogiuolo per permettere al metallo di assumere una data forma.
L’opera di Gio Bert è passione vissuta con consapevolezza, con dedizione assoluta, con quello spirito bambino che non lascia mai l’animo dell’artista, permettendogli una sempre viva ispirazione proveniente direttamente dai sogni.
Quelle che noi andiamo ad ammirare in questa nuova mostra bolognese non sono, infatti, solo sculture, forme plastiche rese in svariati materiali, bensì “Sogni scolpiti”, idee coccolate nella mente prima di assumere consistenza reale.
Sono ricordi, sensazioni, immagini di ieri, fantasie di oggi, ma anche di domani; sì, perchè il genio dell'artista sa andare oltre l’attuale. Gio Bert, come ha detto l’amico gallerista Giuliano Gurrieri in una recente trasmissione televisiva, è di “una modernità esasperata”, in quanto il suo rinnovarsi stilistico e tecnico è continuo; sintomo di uno spirito ribelle alla briglia del tempo. Ho voluto parafrase il titolo di uno dei suoi lavori più rappresentativi, perchè lo stesso artista trova in quell’opera forse lo specchio della propria anima. Quel cavallo riottoso ad ogni legame, ad ogni costrizione, impennato di fronte a chi vuole imbrigliarlo, non è infatti, a mio parere, solo il Gio Bert ragazzo, il giovane che in quell’animale (allora realizzato in creta e solo successivamente ricreato in legno) voleva rappresentare la sua insofferenza agli obblighi militari; quel puledro selvaggio che non sopporta l’idea di divenire cavalcatura è l’anima stessa di Bert, quella che non è mai mutata negli anni.
Con un che di sciamanico, Gio Bert ridà vita a legni morti, essicati dal tempo, portandoli ad una nuova e più nobile esistenza: non più albero, creatura mortale, ma opera d’arte destinata ad una condizione di immortalità.
La soddisfazione di chi appaga la propria vista osservando i suoi lavori, non potrà mai raggiungere quella di Bert che racconta le proprie opere al pari di figli, partendo dalla storia del legno per arrivare all’idea, poi alla lavorazione. Con le mani percorre le venature; quelle stesse mani che hanno “ferito” la materia con centinaia di colpi di scalpello ora l’accarezzano con l’affetto più commosso. Bert è come un padre di tanti figli ormai cresciuti, ai quali ha dovuto dare nell’infanzia un indirizzo, anche con modi apparentemente duri e che, ora che sono cresciuti bene, come lui stesso si aspettava, ricevono da lui i più teneri apprezzamenti.
Questi tanti “figli”, dei quali solo una minima parte presente in esposizione, rappresentano i primi “Quarant’anni di Sogni scolpiti” di Gio Bert, indomabile “ribelle” dell’arte italiana, che della scultura ha saputo fare una ragione di vita. Ieri, oggi, domani.
Sabrina Bagatta
15
novembre 2008
Gio Bert- 40 anni di Sogni Scolpiti
Dal 15 novembre al 05 dicembre 2008
arte contemporanea
Location
GALLERIA DEL COLONNA
Bologna, Strada Maggiore, 23/a, (Bologna)
Bologna, Strada Maggiore, 23/a, (Bologna)
Orario di apertura
tutti i giorni 10/12-15,30-18,30, chiuso il lunedì
Vernissage
15 Novembre 2008, ore 17
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