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Gio Pistone – Endless
Gio Pistone conclude il ciclo Parentesi Aperte
Comunicato stampa
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“Gli atomi con le loro orbite percorse da elettroni, neutroni, protoni sono ciò di cui è composta la maggior parte di quello che vediamo e non vediamo... se ci pensiamo lo stesso disegno semplificato dell'atomo somiglia a quello del nostro sistema solare. È all’interno di questo sistema che noi come uomini, animali, piante, composti da micro elementi comuni, noi come materia viviamo, respiriamo, abitiamo, moriamo in un ciclo senza fine.”
L’esistenza, dal più grande al più piccolo elemento, come in un sistema infinito di scatole cinesi, ruota intorno a questo concetto che fruga in Gio Pistone, poliedrica urban artist attiva nel panorama underground romano sin dai primi anni ’90, visioni sconcertanti. Una complessa riflessione che l’artista tenta di esprimere nella nuova serie di opere Endless, attraverso un lavoro multidisciplinare, che attraversa contemporaneamente disegno, pittura e scultura. Una surreale e psichedelica quanto reale e concreta visione delle infinite combinazioni istintive, che muovono ogni essere vivente sulla Terra, sotto forma di creature mostruose frutto della fervida fantasia dell’artista.
Come in un museo di storia naturale, questi esseri si lasciano osservare dall’occhio incuriosito dello spettatore invitandolo a guardare al loro interno, ben articolato in altrettante forme umanoidi e zoomorfe in sé concluse, che nella loro concatenazione formano un tutto che a sua volta le contiene. Due occhi per due facce, una bocca per due esseri, un solo ed unico mostruoso corpo, dotato di tutti gli arti, nel quale sembrano generarsi molti altri all’infinito.
Un mise en abyme, non soltanto estetico ma anche concettuale, dei sistemi o microcosmi dove ogni creatura nasce nella precedente ed è racchiusa nella successiva il cui “seme” però è diverso dalla “madre” che lo contiene.
Gio Pistone
Nasce nel 1974 a Roma dove vive e lavora.
Fin dai primi anni sceglie il disegno come proprio linguaggio. Fa parte della scena hard-core-punk di Roma e partecipa alle prime forme di TAZ e feste illegali in fabbriche abbandonate nel '94. Per questo nasce la passione per i luoghi abbandonati e il divertimento di visitarli e disegnarli. Parallelamente frequenta la facoltà di Psicologia che bilancia con il lavoro di scenografa in teatro e le installazioni. Non si riconosce in una sola Arte ma cerca di lavorare su più livelli percettivi, trovando nel teatro contemporaneo la perfetta unione tra musica, pittura, scultura, scrittura, video e murales. Fonda nel 1995 con Marco Colabucci “la Sindrome del Topo” (propagatori del sogno lucido) con cui lavora ad installazioni mobili dalle forme di animali cominciando a viaggiare attraverso Francia, Italia, Spagna, Olanda, Germania, Bosnia j Erzegovina. Verso i 25 anni torna stabile a Roma e si avvicina per la prima volta alla street-art, grazie alla quale riesce ad instaurare un dialogo diverso con la sua città, e con i primi timidi interventi di altri artisti. Nel 2004 fonda assieme a Susanna Campana e Camilla Falsini, “Serpe in Seno” collettivo di illustrazione. Questi anni sono costellati da mostre collettive presso il Museo MADRE di Napoli, l'Auditorium di Roma, il Museo Macro di Roma, la Galleria MondoPop di Roma; e da mostre personali presso la Galleria Sacripante di Roma, Galleria Mirada di Ravenna, Spazio Barnum di Bologna, Galleria Cell93 di Berlino. Ha partecipato a Festival come Scala Mercalli (Milano), Pop-Up (Ancona), Lumen (Napoli), Alterazioni (Arcidosso), Visione Periferica (Mosciano Sant’Angelo), M.U.Ro. (Roma), e a progetti come LUCE Diversità è Energia in collaborazione con Acea e la Galleria Wunderkammern di Roma, e il Maam, Museo dell'Altro e dell'Altrove. Ha collaborato con io-Donna, Corriere della Sera, la Repubblica, l'Unità, Drome, e per aziende come Eni, l'azienda Glass, Nike.
www.giopistone.it
Progetto Parentesi Aperte. Cinque personali espressioni contemporanee
A cura di Alessandra Ioalé
“Parentesi Aperte” è il ciclo di cinque mostre personali a cura di Alessandra Ioalé, che ha lo scopo di presentare al pubblico cinque personalità artistiche, operanti prevalentemente sul territorio italiano ed europeo, all’interno di Studio D’Ars di Milano, per la stagione 2014/2015, uno spazio nel cuore della metropoli che si propone di essere e che sta diventando punto di riferimento per la conoscenza e divulgazione delle tendenze che oggi caratterizzano l’arte contemporanea. Cinque personali espressioni molto differenti tra loro, sia per formazione che per soluzioni estetico-formali, ma con il comun denominatore nella cultura underground degli anni ‘90 e nella capacità di captare, di sentire e rispondere “insieme” alle stesse esigenze espressive e comunicative in assoluta sintonia con il resto d’Europa e del mondo, superando i confini naturali delle proprie discipline di riferimento, e per alcune anche quelli geografici. Artisti che partendo dai muri hanno la capacità di spandere la propria arte in oggetti, installazioni, tele e quant’altro, come particelle di loro stessi articolate in un più ampio discorso parallelo, o viceversa artisti che vogliono andare oltre il foglio di carta, oltre la tela, per raggiungere le grandi superfici murali, tutto per giungere al cuore di un pubblico sempre meno elitario. Un’energia creativa italiana inconfondibile e originale che ha scelto comunque di esplorare e sviluppare la propria ricerca in ciò che oggi è definita Arte Urbana, riuscendo a potenziarsi in reciproco scambio con le forze creative degli altri paesi.
La scelta dei cinque artisti nasce per empatia con la loro opera e per l’intesa che si è creata tra me, come storica dell’arte e come persona, e loro come persone portatrici di grande sensibilità estetica attraverso la quale plasmano il messaggio da trasmettere. Per ognuno compiremo un approfondimento critico sulla ricerca attuale dell’artista, aprendo cinque parentesi sul loro operato che ne metta in evidenza le peculiarità e le capacità di sviluppo oltre la propria disciplina di riferimento, in stretto rapporto con la propria esperienza di vita, sia professionale che quotidiana, al di fuori dei circuiti culturali istituzionali. Pur partendo dalla rielaborazione di tematiche diverse ed opposte vedremo una netta relazione tra il vissuto e il dipinto, tra il reale e il riprodotto. Cinque “parentesi aperte” che possano lasciare intuire ciò che può divenire in futuro, grazie all’analisi dello stile e della poetica che nel tempo sono diventati riconoscibili e caratteristici. Cinque “parentesi aperte” sulle personalità di CT, 108, Aris, Giulio Vesprini, Gio Pistone.
18 Nov. – 9 Dic. 2014
Parentesi Aperte: CT | Grand Tour
12 Dic. 2014 – 13 Gen. 2015
Parentesi Aperte – 108 | Passaggi concreti
20 Gen. – 20 Feb. 2015
Parentesi Aperte: Aris | La macchia umana
3 – 24 Marzo 2015
Parentesi Aperte: Giulio Vesprini | Cosmometrie
1 – 28 Aprile 2015
Parentesi Aperte: Giò Pistone | Endless
Studio D’Ars Milano
Via Sant’Agnese 12/8 – tel. +39 346 6292285
Mail: danieledecia75@gmail.com
L’esistenza, dal più grande al più piccolo elemento, come in un sistema infinito di scatole cinesi, ruota intorno a questo concetto che fruga in Gio Pistone, poliedrica urban artist attiva nel panorama underground romano sin dai primi anni ’90, visioni sconcertanti. Una complessa riflessione che l’artista tenta di esprimere nella nuova serie di opere Endless, attraverso un lavoro multidisciplinare, che attraversa contemporaneamente disegno, pittura e scultura. Una surreale e psichedelica quanto reale e concreta visione delle infinite combinazioni istintive, che muovono ogni essere vivente sulla Terra, sotto forma di creature mostruose frutto della fervida fantasia dell’artista.
Come in un museo di storia naturale, questi esseri si lasciano osservare dall’occhio incuriosito dello spettatore invitandolo a guardare al loro interno, ben articolato in altrettante forme umanoidi e zoomorfe in sé concluse, che nella loro concatenazione formano un tutto che a sua volta le contiene. Due occhi per due facce, una bocca per due esseri, un solo ed unico mostruoso corpo, dotato di tutti gli arti, nel quale sembrano generarsi molti altri all’infinito.
Un mise en abyme, non soltanto estetico ma anche concettuale, dei sistemi o microcosmi dove ogni creatura nasce nella precedente ed è racchiusa nella successiva il cui “seme” però è diverso dalla “madre” che lo contiene.
Gio Pistone
Nasce nel 1974 a Roma dove vive e lavora.
Fin dai primi anni sceglie il disegno come proprio linguaggio. Fa parte della scena hard-core-punk di Roma e partecipa alle prime forme di TAZ e feste illegali in fabbriche abbandonate nel '94. Per questo nasce la passione per i luoghi abbandonati e il divertimento di visitarli e disegnarli. Parallelamente frequenta la facoltà di Psicologia che bilancia con il lavoro di scenografa in teatro e le installazioni. Non si riconosce in una sola Arte ma cerca di lavorare su più livelli percettivi, trovando nel teatro contemporaneo la perfetta unione tra musica, pittura, scultura, scrittura, video e murales. Fonda nel 1995 con Marco Colabucci “la Sindrome del Topo” (propagatori del sogno lucido) con cui lavora ad installazioni mobili dalle forme di animali cominciando a viaggiare attraverso Francia, Italia, Spagna, Olanda, Germania, Bosnia j Erzegovina. Verso i 25 anni torna stabile a Roma e si avvicina per la prima volta alla street-art, grazie alla quale riesce ad instaurare un dialogo diverso con la sua città, e con i primi timidi interventi di altri artisti. Nel 2004 fonda assieme a Susanna Campana e Camilla Falsini, “Serpe in Seno” collettivo di illustrazione. Questi anni sono costellati da mostre collettive presso il Museo MADRE di Napoli, l'Auditorium di Roma, il Museo Macro di Roma, la Galleria MondoPop di Roma; e da mostre personali presso la Galleria Sacripante di Roma, Galleria Mirada di Ravenna, Spazio Barnum di Bologna, Galleria Cell93 di Berlino. Ha partecipato a Festival come Scala Mercalli (Milano), Pop-Up (Ancona), Lumen (Napoli), Alterazioni (Arcidosso), Visione Periferica (Mosciano Sant’Angelo), M.U.Ro. (Roma), e a progetti come LUCE Diversità è Energia in collaborazione con Acea e la Galleria Wunderkammern di Roma, e il Maam, Museo dell'Altro e dell'Altrove. Ha collaborato con io-Donna, Corriere della Sera, la Repubblica, l'Unità, Drome, e per aziende come Eni, l'azienda Glass, Nike.
www.giopistone.it
Progetto Parentesi Aperte. Cinque personali espressioni contemporanee
A cura di Alessandra Ioalé
“Parentesi Aperte” è il ciclo di cinque mostre personali a cura di Alessandra Ioalé, che ha lo scopo di presentare al pubblico cinque personalità artistiche, operanti prevalentemente sul territorio italiano ed europeo, all’interno di Studio D’Ars di Milano, per la stagione 2014/2015, uno spazio nel cuore della metropoli che si propone di essere e che sta diventando punto di riferimento per la conoscenza e divulgazione delle tendenze che oggi caratterizzano l’arte contemporanea. Cinque personali espressioni molto differenti tra loro, sia per formazione che per soluzioni estetico-formali, ma con il comun denominatore nella cultura underground degli anni ‘90 e nella capacità di captare, di sentire e rispondere “insieme” alle stesse esigenze espressive e comunicative in assoluta sintonia con il resto d’Europa e del mondo, superando i confini naturali delle proprie discipline di riferimento, e per alcune anche quelli geografici. Artisti che partendo dai muri hanno la capacità di spandere la propria arte in oggetti, installazioni, tele e quant’altro, come particelle di loro stessi articolate in un più ampio discorso parallelo, o viceversa artisti che vogliono andare oltre il foglio di carta, oltre la tela, per raggiungere le grandi superfici murali, tutto per giungere al cuore di un pubblico sempre meno elitario. Un’energia creativa italiana inconfondibile e originale che ha scelto comunque di esplorare e sviluppare la propria ricerca in ciò che oggi è definita Arte Urbana, riuscendo a potenziarsi in reciproco scambio con le forze creative degli altri paesi.
La scelta dei cinque artisti nasce per empatia con la loro opera e per l’intesa che si è creata tra me, come storica dell’arte e come persona, e loro come persone portatrici di grande sensibilità estetica attraverso la quale plasmano il messaggio da trasmettere. Per ognuno compiremo un approfondimento critico sulla ricerca attuale dell’artista, aprendo cinque parentesi sul loro operato che ne metta in evidenza le peculiarità e le capacità di sviluppo oltre la propria disciplina di riferimento, in stretto rapporto con la propria esperienza di vita, sia professionale che quotidiana, al di fuori dei circuiti culturali istituzionali. Pur partendo dalla rielaborazione di tematiche diverse ed opposte vedremo una netta relazione tra il vissuto e il dipinto, tra il reale e il riprodotto. Cinque “parentesi aperte” che possano lasciare intuire ciò che può divenire in futuro, grazie all’analisi dello stile e della poetica che nel tempo sono diventati riconoscibili e caratteristici. Cinque “parentesi aperte” sulle personalità di CT, 108, Aris, Giulio Vesprini, Gio Pistone.
18 Nov. – 9 Dic. 2014
Parentesi Aperte: CT | Grand Tour
12 Dic. 2014 – 13 Gen. 2015
Parentesi Aperte – 108 | Passaggi concreti
20 Gen. – 20 Feb. 2015
Parentesi Aperte: Aris | La macchia umana
3 – 24 Marzo 2015
Parentesi Aperte: Giulio Vesprini | Cosmometrie
1 – 28 Aprile 2015
Parentesi Aperte: Giò Pistone | Endless
Studio D’Ars Milano
Via Sant’Agnese 12/8 – tel. +39 346 6292285
Mail: danieledecia75@gmail.com
01
aprile 2015
Gio Pistone – Endless
Dal primo aprile al 28 maggio 2015
arte contemporanea
Location
STUDIO D’ARS
Milano, Via Sant'agnese, 12/8, (Milano)
Milano, Via Sant'agnese, 12/8, (Milano)
Orario di apertura
lunedì a sabato 16-19
su appuntamento danieledecia75@gmail.com
Vernissage
1 Aprile 2015, 18
Autore
Curatore