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Giochi e sport all’ombra del Vesuvio
In esposizione libri antichi e documenti iconografici dedicati alla pratiche ginniche e agonistiche, nonché testimonianze più recenti, tratte da riviste e quotidiani, sulle vicende sportive napoletane
Comunicato stampa
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L’immagine degli atleti di Ercolano (NA) raffigurati nell’attimo di cominciare la corsa ritrovati nella Villa dei Papiri, apre l’esposizione di incisioni, litografie e manoscritti, che illustrano i giochi e gli sport nella storia , allestita in occasione delle Universiadi del 2019, dalla Biblioteca Nazionale di Napoli.
In mostra documentazioni storiche e letterarie, manoscritti incisioni e pregiate edizioni che illustrano la storia dello sport dall’antichità: dai Corridori di Ercolano alla nascita a Napoli della Prima Scuola di Equitazione d’Europa, dalle Corride di Epoca spagnola alla teoria dell’uomo galleggiante nel settecento, fino alle cronache sportive dei nostri giorni con l’inaugurazione dello stadio San Paolo nelle pagine dei quotidiani Il Mattino ed il Roma del 1959.
La mostra
Il percorso espositivo prende il via con le testimonianze letterarie dei primi giochi dell’antichità con l’esposizione di un’edizione particolarmente preziosa de l’‘Olimpiade’ di Pietro Metastasio, edita dalla vedova Herissant a Parigi, appartenuta a Maria Carolina d’Austria e le Olimpiche di Pindaro.
Ma tante le curiosità e le notizie storiche.
La mostra documenta la nascita a Napoli della prima Scuola di Equitazione , che si attesta come la più antica d’Europa. In mostra Gli ordini di cavalcare di Federico Grisone, riconosciuto come il padre dell’arte equestre e considerato il più antico tra i testi sull’equitazione, stampato per la prima volta a Napoli nel 1550 e poi riprodotto in numerose edizioni sia italiane sia straniere, fu tradotto in francese, tedesco, spagnolo e inglese.
La capostipite Accademia di Napoli raggiunse il massimo splendore nel 500 attirando allievi da tutta Europa per opera di Giovan Battista Pignatelli, il gentiluomo napoletano che fece erigere a Napoli le prime ‘cavallerizze’, oggi i maneggi.
Agli insegnamenti nell’arte del cavalcare e dell’istruire cavalli e cavalieri di Federico Grisone e Giovan Battista Pignatelli si formarono anche i francesi Salomon de La Broue e Antoine de Pluvinel precursori della scuola di equitazione francese.
In mostra un manoscritto di Antoine de Pluvinel , che fu maestro di equitazione di Luigi XIII, dal titolo Regole da Cavalcare di Monsu de Pluvinel.
Alla Napoli del Viceregno spagnolo appartengono le suggestive incisioni che illustrano nell’ambito delle feste civile i giochi cavallereschi e le corride, uno dei passatempi caratteristici introdotti a Napoli dagli spagnoli.
In esposizione in particolare la corrida messa in scena su di un “tablado” di fronte a Mergellina in occasione dell’onomastico della regina madre il 26 luglio del 1685. Di cinque anni dopo è la rappresentazione di Largo di Palazzo, l’attuale Piazza Plebiscito, che rappresenta le otto “quadriglie di Cavalieri che fecero il Giuoco di Caroselli, Biscia, Anello, e Facchino”, in occasione del matrimonio fra Carlo II e Marianna di Neoburgo. Anche in questa occasione si ebbero giochi con protagonisti tori.
Infine, sono illustrati i festeggiamenti il 30 maggio 1702 approntati per la visita nella capitale del Regno di re Filippo V in cui vengono organizzati i giochi cavallereschi “nel teatro a cotal fine nella gran piazza del Real Palazzo eretto”.
Ai cavalli in epoca di Ancien Régime venivano dedicate cure particolari. In esposizione una serie di rari manuali di mascalcia a stampa e manoscritti che restituiscono il contesto di uno dei generi più in voga all’epoca. I manuali erano presenti in particolare nelle biblioteche dei nobili insieme ai volumi che illustrano l’arte della scherma.
All’uomo galleggiante o sia l’arte ragionata del nuoto sono dedicati due volumi di Oronzio De Bernardi editi a Napoli dalla stamperia reale del 1794 da cui è tratta la locandina della mostra. Si tratta della prima opera dedicata al nuoto in cui è esposta la teoria del galleggiamento.
Lo sport ai giorni nostri
La seconda parte della mostra è dedicata a giochi e sport all’ombra del Vesuvio attraverso i giornali napoletani. L’esposizione ripercorre, attraverso giornali e periodici napoletani, alcuni avvenimenti sportivi particolarmente significativi che hanno avuto luogo a Napoli.
Accanto ad alcuni numeri del periodico Tutti gli Sport degli anni ’30, particolarmente rari, figurano, quindi, le cronache che i quotidiani Il Mattino ed il Roma dedicarono, nel 1959, all’inaugurazione dello stadio San Paolo – dove attualmente si tengono le gare di Atletica della XXX Universiade – nel 1960, alle gare di vela nel golfo di Napoli in occasione dell’Olimpiade di Roma, nel 1963, ai Giochi del Mediterraneo, l’unica grande manifestazione di giochi sportivi tenutasi a Napoli prima delle attuali Universiadi.
In mostra documentazioni storiche e letterarie, manoscritti incisioni e pregiate edizioni che illustrano la storia dello sport dall’antichità: dai Corridori di Ercolano alla nascita a Napoli della Prima Scuola di Equitazione d’Europa, dalle Corride di Epoca spagnola alla teoria dell’uomo galleggiante nel settecento, fino alle cronache sportive dei nostri giorni con l’inaugurazione dello stadio San Paolo nelle pagine dei quotidiani Il Mattino ed il Roma del 1959.
La mostra
Il percorso espositivo prende il via con le testimonianze letterarie dei primi giochi dell’antichità con l’esposizione di un’edizione particolarmente preziosa de l’‘Olimpiade’ di Pietro Metastasio, edita dalla vedova Herissant a Parigi, appartenuta a Maria Carolina d’Austria e le Olimpiche di Pindaro.
Ma tante le curiosità e le notizie storiche.
La mostra documenta la nascita a Napoli della prima Scuola di Equitazione , che si attesta come la più antica d’Europa. In mostra Gli ordini di cavalcare di Federico Grisone, riconosciuto come il padre dell’arte equestre e considerato il più antico tra i testi sull’equitazione, stampato per la prima volta a Napoli nel 1550 e poi riprodotto in numerose edizioni sia italiane sia straniere, fu tradotto in francese, tedesco, spagnolo e inglese.
La capostipite Accademia di Napoli raggiunse il massimo splendore nel 500 attirando allievi da tutta Europa per opera di Giovan Battista Pignatelli, il gentiluomo napoletano che fece erigere a Napoli le prime ‘cavallerizze’, oggi i maneggi.
Agli insegnamenti nell’arte del cavalcare e dell’istruire cavalli e cavalieri di Federico Grisone e Giovan Battista Pignatelli si formarono anche i francesi Salomon de La Broue e Antoine de Pluvinel precursori della scuola di equitazione francese.
In mostra un manoscritto di Antoine de Pluvinel , che fu maestro di equitazione di Luigi XIII, dal titolo Regole da Cavalcare di Monsu de Pluvinel.
Alla Napoli del Viceregno spagnolo appartengono le suggestive incisioni che illustrano nell’ambito delle feste civile i giochi cavallereschi e le corride, uno dei passatempi caratteristici introdotti a Napoli dagli spagnoli.
In esposizione in particolare la corrida messa in scena su di un “tablado” di fronte a Mergellina in occasione dell’onomastico della regina madre il 26 luglio del 1685. Di cinque anni dopo è la rappresentazione di Largo di Palazzo, l’attuale Piazza Plebiscito, che rappresenta le otto “quadriglie di Cavalieri che fecero il Giuoco di Caroselli, Biscia, Anello, e Facchino”, in occasione del matrimonio fra Carlo II e Marianna di Neoburgo. Anche in questa occasione si ebbero giochi con protagonisti tori.
Infine, sono illustrati i festeggiamenti il 30 maggio 1702 approntati per la visita nella capitale del Regno di re Filippo V in cui vengono organizzati i giochi cavallereschi “nel teatro a cotal fine nella gran piazza del Real Palazzo eretto”.
Ai cavalli in epoca di Ancien Régime venivano dedicate cure particolari. In esposizione una serie di rari manuali di mascalcia a stampa e manoscritti che restituiscono il contesto di uno dei generi più in voga all’epoca. I manuali erano presenti in particolare nelle biblioteche dei nobili insieme ai volumi che illustrano l’arte della scherma.
All’uomo galleggiante o sia l’arte ragionata del nuoto sono dedicati due volumi di Oronzio De Bernardi editi a Napoli dalla stamperia reale del 1794 da cui è tratta la locandina della mostra. Si tratta della prima opera dedicata al nuoto in cui è esposta la teoria del galleggiamento.
Lo sport ai giorni nostri
La seconda parte della mostra è dedicata a giochi e sport all’ombra del Vesuvio attraverso i giornali napoletani. L’esposizione ripercorre, attraverso giornali e periodici napoletani, alcuni avvenimenti sportivi particolarmente significativi che hanno avuto luogo a Napoli.
Accanto ad alcuni numeri del periodico Tutti gli Sport degli anni ’30, particolarmente rari, figurano, quindi, le cronache che i quotidiani Il Mattino ed il Roma dedicarono, nel 1959, all’inaugurazione dello stadio San Paolo – dove attualmente si tengono le gare di Atletica della XXX Universiade – nel 1960, alle gare di vela nel golfo di Napoli in occasione dell’Olimpiade di Roma, nel 1963, ai Giochi del Mediterraneo, l’unica grande manifestazione di giochi sportivi tenutasi a Napoli prima delle attuali Universiadi.
10
luglio 2019
Giochi e sport all’ombra del Vesuvio
Dal 10 luglio al 10 settembre 2019
arte antica
disegno e grafica
disegno e grafica
Location
BIBLIOTECA NAZIONALE DI NAPOLI VITTORIO EMANUELE III
Napoli, Piazza Del Plebiscito, 1, (Napoli)
Napoli, Piazza Del Plebiscito, 1, (Napoli)
Orario di apertura
lun-ven 10-17
Vernissage
10 Luglio 2019, ore 17