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Giordano Rizzardi – Zoologia fantastica
Alterazione, scomposizione e ricomposizione arbitraria del reale così come lo conosciamo, che sfocia in un surrealismo visionario
Comunicato stampa
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Questo ciclo di opere di GIORDANO RIZZARDI che formano la “Zoologia Fantastica” è caratterizzato da due aspetti salienti: l’alterazione, la scomposizione e ricomposizione arbitraria del reale così come lo conosciamo – relativamente agli animali proposti – sfociando in un surrealismo visionario, e la specifica realizzazione tecnica, lucida, impeccabile, graficamente raffinatissima, grazie all’applicazione delle tecnologie digitali e alla controllata composizione dei fotomontaggi.
Tra questi due parametri, tra loro in apparenza contrastanti, si svolge un racconto originale, favoloso e mitologico che evoca un fauna di terra e di aria, rimandandoci ad animali noti, ma del tutto stravolti. L’ispirazione viene dai racconti chimerici di Jorge Luis Borges.
Va ricordato che questo trend dell’alterazione del reale, del gioco combinatorio per cui in una figura s’innesta un qualcosa che con essa non ha nulla a che vedere, o viceversa ne sottrae qualcosa per cui risulta monca o traforata, svuotata, come nel caso dei pachidermi, Giordano Rizzardi lo ha già espletato in altri cicli, in particolare nei “Circensi” _ un mix stravagante ed inquietante di umani ed elementi alieni, artificiali, e nelle “Biciclette, macchine inutili in composizione libera” un divertissement grottesco e raffinatissimo di accostamenti impossibili. L’artista, negli stravolgimenti, sottende un pensiero, una necessità di leggere, tramite la libertà creativa, il mondo, il reale, in modo anticonvenzionale, sottraendosi all’omologazione di una comunicazione appiattita e acritica, sviluppata dai mass-media.
Dando libero sfogo all’immaginazione, alla chimera, all’inverosimile, costruisce un bestiario paradossale che si sottrae alle leggi della gravità, che compare a testa in giù, e pure gli alberi crescono alla rovescia, ambientato in paesaggi a loro volta alterati, resi asettici, lunari, e si propone in diverse modalità. Ossia in grandi composizioni dal titolo allusivo e significativo come “Olimpo”, zoomorfo evidentemente, che raduna animali disparati, per lo più africani, in cui – dice l’autore – “sembra di assistere alle prodigiose metamorfosi grazie a cui Zeus consumava i sui mitologici amplessi”, oppure animali singoli, o accorpati in trittici, o ancora le sequenze di “dialoghi” dove due diverse mitiche creature s’incontrano in un perfetto equilibrio compositivo. C’è anche la sequenza degli insetti, stampati su tela, dalle ramificazioni arboree, costituendo un sorprendente ibrido vegeto- animale. Sembrano evocare l’ibridismo bio-tecnologico oggi in atto, a livello di ricerca e di applicazioni tecno-scientifiche.
Completa la mostra anche un’installazione interattiva che permette al visitatore di condividere le fantasie dell’artista facendo corpo fattivamente, con il suo intervento, della mostra stessa.
Giordano Rizzardi, compie studi d’arte classica e contemporaneamente di ambienti virtuali e nuove tecnologie .
Con il progetto Cristo 2004 trova consenso in Germania con una serie di mostre. Successivamente si interessa di Fabule con sperimentazione video-fotografica reinterpretando ironicamente i racconti dei fratelli Grimm. L’opera partecipa alle rassegna internazionali Open#1 e Open#2 ai Magazzini del Sale di Venezia, Spazioeventi Mondadori Venezia, 00130 Gallery di Helsinki, Lu.C.C.A. Lucca Centre of Contemporary Art, all’ACCEA Armenian Centre for Contemporary Experimental Art di Yerevan, Armenia. Con l’opera I Circensi continua la ricerca della trasformazione dell’uomo contemporaneo rendendo visibili, attraverso strutture metalliche, le auto-modificazioni che l’uomo stesso impone al proprio corpo. Il progetto fotografico viene premiato nel 2009 da “Jpeggy” Fotografia Contemporanea | Telecom Italia | AMACI . L’opera si sviluppa ulteriormente durante la settimana di Designer Royale alla Mediateca degli Atellani a Milano dove viene allestito, per l’occasione, lo studio Manipulator der Kabinet in cui l’autore ricreava in tempo reale con il pubblico, parte dei “circensi”. Si ripropone in occasione di un progetto sviluppato dagli studenti dell’Accademia delle Belle Arti di Venezia e dallo IUAV. E’ invitato in residenza artistica alla Maison Laurentine per il Festival D’abord les forêts…, in Messico al “Centro cultura y Escultorico La Telarana” e a La Calera” di Oaxaca ed al Museo Arocena di Torreón, Coahuila de Zaragoza, con il progetto del Gruppo78.
Tra questi due parametri, tra loro in apparenza contrastanti, si svolge un racconto originale, favoloso e mitologico che evoca un fauna di terra e di aria, rimandandoci ad animali noti, ma del tutto stravolti. L’ispirazione viene dai racconti chimerici di Jorge Luis Borges.
Va ricordato che questo trend dell’alterazione del reale, del gioco combinatorio per cui in una figura s’innesta un qualcosa che con essa non ha nulla a che vedere, o viceversa ne sottrae qualcosa per cui risulta monca o traforata, svuotata, come nel caso dei pachidermi, Giordano Rizzardi lo ha già espletato in altri cicli, in particolare nei “Circensi” _ un mix stravagante ed inquietante di umani ed elementi alieni, artificiali, e nelle “Biciclette, macchine inutili in composizione libera” un divertissement grottesco e raffinatissimo di accostamenti impossibili. L’artista, negli stravolgimenti, sottende un pensiero, una necessità di leggere, tramite la libertà creativa, il mondo, il reale, in modo anticonvenzionale, sottraendosi all’omologazione di una comunicazione appiattita e acritica, sviluppata dai mass-media.
Dando libero sfogo all’immaginazione, alla chimera, all’inverosimile, costruisce un bestiario paradossale che si sottrae alle leggi della gravità, che compare a testa in giù, e pure gli alberi crescono alla rovescia, ambientato in paesaggi a loro volta alterati, resi asettici, lunari, e si propone in diverse modalità. Ossia in grandi composizioni dal titolo allusivo e significativo come “Olimpo”, zoomorfo evidentemente, che raduna animali disparati, per lo più africani, in cui – dice l’autore – “sembra di assistere alle prodigiose metamorfosi grazie a cui Zeus consumava i sui mitologici amplessi”, oppure animali singoli, o accorpati in trittici, o ancora le sequenze di “dialoghi” dove due diverse mitiche creature s’incontrano in un perfetto equilibrio compositivo. C’è anche la sequenza degli insetti, stampati su tela, dalle ramificazioni arboree, costituendo un sorprendente ibrido vegeto- animale. Sembrano evocare l’ibridismo bio-tecnologico oggi in atto, a livello di ricerca e di applicazioni tecno-scientifiche.
Completa la mostra anche un’installazione interattiva che permette al visitatore di condividere le fantasie dell’artista facendo corpo fattivamente, con il suo intervento, della mostra stessa.
Giordano Rizzardi, compie studi d’arte classica e contemporaneamente di ambienti virtuali e nuove tecnologie .
Con il progetto Cristo 2004 trova consenso in Germania con una serie di mostre. Successivamente si interessa di Fabule con sperimentazione video-fotografica reinterpretando ironicamente i racconti dei fratelli Grimm. L’opera partecipa alle rassegna internazionali Open#1 e Open#2 ai Magazzini del Sale di Venezia, Spazioeventi Mondadori Venezia, 00130 Gallery di Helsinki, Lu.C.C.A. Lucca Centre of Contemporary Art, all’ACCEA Armenian Centre for Contemporary Experimental Art di Yerevan, Armenia. Con l’opera I Circensi continua la ricerca della trasformazione dell’uomo contemporaneo rendendo visibili, attraverso strutture metalliche, le auto-modificazioni che l’uomo stesso impone al proprio corpo. Il progetto fotografico viene premiato nel 2009 da “Jpeggy” Fotografia Contemporanea | Telecom Italia | AMACI . L’opera si sviluppa ulteriormente durante la settimana di Designer Royale alla Mediateca degli Atellani a Milano dove viene allestito, per l’occasione, lo studio Manipulator der Kabinet in cui l’autore ricreava in tempo reale con il pubblico, parte dei “circensi”. Si ripropone in occasione di un progetto sviluppato dagli studenti dell’Accademia delle Belle Arti di Venezia e dallo IUAV. E’ invitato in residenza artistica alla Maison Laurentine per il Festival D’abord les forêts…, in Messico al “Centro cultura y Escultorico La Telarana” e a La Calera” di Oaxaca ed al Museo Arocena di Torreón, Coahuila de Zaragoza, con il progetto del Gruppo78.
12
luglio 2019
Giordano Rizzardi – Zoologia fantastica
Dal 12 luglio al 04 agosto 2019
fotografia
arte contemporanea
arte contemporanea
Location
MUSEO D’ARTE MODERNA UGO CARA’
Muggia, Via Roma, 9, (Trieste)
Muggia, Via Roma, 9, (Trieste)
Orario di apertura
da martedì a venerdì dalle 18 alle 20, sabato dalle 10 alle 12 e dalle 18 alle 20, domenica e festivi dalle 10 alle 12, lunedì chiuso
Vernissage
12 Luglio 2019, ore 18.30
Autore