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Giorgia Beltrami – Proiezioni
La mostra comprenderà sia alcuni dittici su tavola di piccolo e grande formato che svariate “carte”, contraddistinti da una mirabile tecnica disegnativa a matita dagli effetti fotografici
Comunicato stampa
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Il 16 aprile “ViaMaestra 114” ARTE CONTEMPORANEA presenterà per la prima volta in Toscana Giorgia Beltrami, giovane artista emiliana impegnata recentemente in due importanti personali, la prima alla Galleria Radium Artis di Reggio Emilia e la seconda, di imminente inaugurazione, presso Nuova Artesegno di Udine. Nella mostra di Poggibonsi, a differenza che nei due precedenti eventi espositivi, Giorgia Beltrami darà largo spazio alle opere su carta, un supporto che le è particolarmente congeniale dato che il suo lavoro si basa anzitutto su di un sapiente utilizzo della grafite.
“Nelle sue opere – ha scritto Marinella Paderni - l'artista ritrae una problematica molto sentita dalla contemporaneità, l'alienazione culturale e antropologica derivante da una rapida urbanizzazione del territorio italiano che ha trasformato luoghi della cultura contadina in non-luoghi della produzione economica. Beltrami attua una riflessione sui cambiamenti del paesaggio contemporaneo, mutazioni troppo accellerate per essere metabolizzate dalla gente che vive il territorio e per essere tramandate nella memoria delle generazioni. Partendo da una ricerca fotografica sulle trasformazioni del suo paese di origini rurali situato sull'asse viario e industriale della via Emilia, l'artista raffigura una sorta di collage visivo tra frammenti del passato - immagini delle feste di paese, delle corse in bicicletta, della campagna con le sue coltivazioni - e le visioni odierne di una diversa realtà, oggi importante centro di produzione della ceramica industriale. Il risultato sono opere dall'intenso impatto emotivo, giocate sul contrasto tra i ritratti delle persone e dei bambini vestiti con abiti di alcuni decenni fa e l'immagine opprimente di un paesaggio di case in costruzione, cantieri, industrie, recinti”.
La mostra comprenderà sia alcuni dittici su tavola di piccolo e grande formato che svariate “carte”, contraddistinti da una mirabile tecnica disegnativa a matita dagli effetti fotografici, verosimiglianza spezzata dalla presenza del colore arancio come simbolo del divario tra ieri e oggi. Mentre tutta l'immagine dell'opera, infatti, è in bianco e nero, solo l'elemento del contrasto culturale - la gru, la staccionata, la rete - svetta nella composizione per il suo abbagliante arancione.
Mettendo a confronto la “… storia del passato e (la) realtà del presente – sempre a giudizio di Marinella Paderni - l’artista crea una continuità simbolica tra due diverse identità umane, l’uomo nel passaggio da un universo contadino ad un mondo industriale e l’uomo dell’era post-moderna, soggiogato dalla virtualità del villaggio globale e della scienza che tutto rende possibile. I sorrisi e le pose delle donne degli anni del dopoguerra possiedono una struggente dolcezza di cui non rimane traccia nelle pose seducenti e aggressive delle top-model della carta stampata”.
“Nelle sue opere – ha scritto Marinella Paderni - l'artista ritrae una problematica molto sentita dalla contemporaneità, l'alienazione culturale e antropologica derivante da una rapida urbanizzazione del territorio italiano che ha trasformato luoghi della cultura contadina in non-luoghi della produzione economica. Beltrami attua una riflessione sui cambiamenti del paesaggio contemporaneo, mutazioni troppo accellerate per essere metabolizzate dalla gente che vive il territorio e per essere tramandate nella memoria delle generazioni. Partendo da una ricerca fotografica sulle trasformazioni del suo paese di origini rurali situato sull'asse viario e industriale della via Emilia, l'artista raffigura una sorta di collage visivo tra frammenti del passato - immagini delle feste di paese, delle corse in bicicletta, della campagna con le sue coltivazioni - e le visioni odierne di una diversa realtà, oggi importante centro di produzione della ceramica industriale. Il risultato sono opere dall'intenso impatto emotivo, giocate sul contrasto tra i ritratti delle persone e dei bambini vestiti con abiti di alcuni decenni fa e l'immagine opprimente di un paesaggio di case in costruzione, cantieri, industrie, recinti”.
La mostra comprenderà sia alcuni dittici su tavola di piccolo e grande formato che svariate “carte”, contraddistinti da una mirabile tecnica disegnativa a matita dagli effetti fotografici, verosimiglianza spezzata dalla presenza del colore arancio come simbolo del divario tra ieri e oggi. Mentre tutta l'immagine dell'opera, infatti, è in bianco e nero, solo l'elemento del contrasto culturale - la gru, la staccionata, la rete - svetta nella composizione per il suo abbagliante arancione.
Mettendo a confronto la “… storia del passato e (la) realtà del presente – sempre a giudizio di Marinella Paderni - l’artista crea una continuità simbolica tra due diverse identità umane, l’uomo nel passaggio da un universo contadino ad un mondo industriale e l’uomo dell’era post-moderna, soggiogato dalla virtualità del villaggio globale e della scienza che tutto rende possibile. I sorrisi e le pose delle donne degli anni del dopoguerra possiedono una struggente dolcezza di cui non rimane traccia nelle pose seducenti e aggressive delle top-model della carta stampata”.
16
aprile 2005
Giorgia Beltrami – Proiezioni
Dal 16 aprile al 13 maggio 2005
arte contemporanea
Location
VIAMAESTRA 114 ARTE CONTEMPORANEA
Poggibonsi, Via Fiume, 60, (Siena)
Poggibonsi, Via Fiume, 60, (Siena)
Orario di apertura
dal martedì al venerdì 17-19,30. Sabato 10,30-13 e 17-20. Su appuntamento il lunedì e in altri orari
Vernissage
16 Aprile 2005, ore 17
Autore